Cucinare è un atto d’amore verso sé stessi e verso gli altri.
Questo è lo slogan dello chef pluristellato Massimo Bottura dell’Osteria francescana di Modena che da anni ha dichiarato guerra agli sprechi alimentari nella ristorazione. Da questo concetto è nato il suo progetto Food for Soul, nato nel 2015, per offrire pasti di qualità, a persone che si trovano in condizioni di vulnerabilità sociale.
Colpisce l’impegno dello star chef modenese: un cuoco per ricchi che dona ai poveri, ma non è retorica o buonismo. Bottura porta avanti la sua idea di convivialità e condivisione non solo di un piatto, ma di un valore.
Lo chef Massimo Bottura
Con la creazione di spazi conviviali accoglienti e di design in molte città del mondo, il sogno di Bottura di distribuire equamente il cibo, come risorsa per tutti, è diventato realtà. A oggi sono stati aperti quattro Refettori: Milano, Parigi, Londra e Napoli e tre Social, con 200 tonnellate di cibo recuperato, 80 mila Persone Servite e 15 mila volontari.
“Il servizio dei Refettori e dei Social Tables – rammenta Bottura – è svolto da coloro che si sentono di poter contribuire con ciò che hanno. Attraverso il valore dell’ospitalità, promuoviamo l’interazione e l’empatia umana”.
Lo chef si è impegnato a collaborare con organizzazioni locali, produttori, artisti e architetti per il recupero di aree poco cittadine poco valorizzate. L’estro e l’impegno di una squadra di professionisti hanno trasformato questi luoghi dimenticati in ambienti aperti alla comunità dal lunedì al venerdì, creando opportunità di crescita economica e rendendo il sistema alimentare più salutare ed equo.
Nemmeno l’emergenza Coronavirus ha interrotto la sua mission. Un esempio? A Merida, città messicana dello Yucatan, all’inizio di marzo 2020, è stata inaugurata Casa Santa Luisa, con il supporto della Fundacion Palace, che ha subito attivato le proprie cucine per la distribuzione e consegna a domicilio.
L’avventura di Bottura, per la diffusione equa e consapevole del cibo, è iniziata nel 2015 in occasione dell’Expo di Milano con un progetto con la Caritas Ambrosiana. Da qui è nato il Refettorio Ambrosiano, un teatro dismesso di periferia, il Greco, in cui sono stati coinvolti 50 chef nei 6 mesi della manifestazione. Per l’occasione sono state consumate circa 15 tonnellate di eccedenze alimentari recuperate per accogliere 90 persone accolte al giorno. Che sia un sentatetto o un migrante, o un semplice curioso, il Refettorio è aperto non solo un pasto ma anche la possibilità di partecipare a eventi culturali, laboratori, mostre, per un modello ampio di inclusione sociale.
Con le Olimpiadi di Rio 2016 viene replicato il modello, grazie alla collaborazione dello chef David Hertz: nasce così il RefettoRio Gastromotiva. Per il 2020 era prevista l’apertura di un nuovo luogo di accoglienza ad Harlem, ma il Covid-19 ha fermato temporaneamente i lavori. Il messaggio insegna anche come “recuperare” il cibo in eccedenza nella vita di ogni giorno, a casa propria. Lo Chef suggerisce come riproporre bagel tagliati per una versione messicana di panzanella, a cui aggiungere pomodori, avocado e coriandolo. La pasta mista (ovvero ottenuta da più buste) può essere servita con un pesto fatto con alcune erbe avanzate (timo, menta e il “suo” parmigiano reggiano) decorando il tutto con popcorn tostato.
La banana ormai nera, si può caramellare in padella con zucchero e limone, e poi servita con salsa di latte alle mandorle e dulce de leche, un crumble di cereali e una pallina di gelato avanzato.
“Vengo dall’Emilia Romagna – spiega il cuoco con tre stelle Michelin – dove la convivialità e il cibo hanno un grande valore comunitario, conviviale, per unire famiglie di origini diverse intorno ad un tavolo. Le eccedenze alimentari donate dai supermercati vengono stoccate e conservate in frigoriferi e trasformate secondo il principio che ogni chef dovrebbe avere: ‘il gusto mentale’. Questa è la conseguenza di come sono cresciuto con i valori di solidarietà trasmessi da mia madre e mia nonna. Le persone in difficoltà possono condividere un’esperienza di unione, bellezza, dignità e interagire tra di loro”.
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