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Veneto – Marco Buvoli – Il laboratorio artigianale del Pinot Nero

Le storie legate al panorama vitivinicolo sono inevitabilmente costellate da successi e da ripartenze, perché i tentativi che gli attori mettono in scena fanno parte del loro modo di essere, professionisti ed amanti del settore che si tuffano in una avventura alla quale sentono di appartenere da sempre. Ho pensato questo quando la storia di Marco Buvoli è diventata realtà, e ho deciso di raccontarvela.

Non potevo non parlarvi in qualità di nuovo ambasciatore del Pinot Nero, primo italiano a vincere questo titolo lo scorso giugno 2021, di uno dei vini presenti nella prova finale di abbinamento, in occasione della finale del master.

I Colli Berici e Colli Euganei (da cui arrivano le uve per il rosè) sono areali famosi per la produzione di vitigni a bacca nera e Sirio (nome del Moscato Giallo locale). Ma devo dire che in decisa controtendenza, troviamo Marco Buvoli, un vero artigiano del vino, amante di Champagne e vini di Borgogna e come dargli torto…che ha intrapreso una strada differente.

Grande appassionato di jazz, ha lavorato per molto tempo nel settore automobilistico, ma successivamente, incalzato da un hobby che diventava sempre più presente nella sua vita, ha trasformato poi questa sua inclinazione in pura passione e vera sfida personale; ha deciso di cambiare la sua vita, diventando un artista nella creazione di sua maestà il Pinot Nero.

Ci troviamo in località Gambugliano in provincia di Vicenza in una realtà che incarnando a pieno il termine “garagista”, trasformato infatti in un vero laboratorio, ha assunto a pieno titolo il significato del nome aziendale “Opificio”. I vigneti sono posti su terreni argillosi e calcarei con esposizioni nord-est, protetti dalle colline e venti di tramontana che rinfrescano le uve.

Questo è il regno dove nasce un Pinot Noir di grande finezza e dalle sensazioni sottili, nonostante la zona sia molto umida a livello climatico, circostanza normalmente contraria per un Pinot di tale pregio. Parliamo di una piccolissima realtà con sette ettari vitati ed una produzione di bollicine metodo classico non millesimato, ma caratterizzato da assemblaggi, che in base al periodo di affinamento, danno il nome al vino. Abbiamo quindi ad esempio: “Tre Brut, Quattro Brut, Cinque Pas Dose, Super Sei (la parola “Sei” viene aggiunta se i tempi di sboccatura sono diversi rispetto all’epoca classica in cui si procede a tale pratica), e a seguire il Dieci Extra Brut etc. per citarne altri. Senza dimenticare la produzione del suo Pinot Nero fermo dal carattere deciso e predisposto per una lunga longevità prima di dare il meglio di sé.

Uno dei segreti di Marco, oltre alla passione, è senza dubbio il suo continuo confronto con l’assaggio di bottiglie di Champagne e di Borgogna, affrontato con grande umiltà e proposizione naturale all’ascolto dei propri consumatori, che del suo vino lo portano a rivedere idee ed impostazioni, fattori non da poco.

Tornando al fattore più importante, dal 2001 per ogni annata Marco mette da parte la“cuvee perpetuel” che ricordo significa l’insieme di assemblaggi lasciati a riposo, in cui poi ogni anno vi si aggiunge alle botti il vino della nuova annata. Il loro scopo è equilibrare, concentrare e dare vini succosi, seguendo l’idea di produzione dei grandi champagne francesi maestri nelle “cuvee de prestige”. Attenzione non confondiamo questo metodo con il sistema “solera”, perché vi sono delle piccole ma significative differenze.

A breve Marco fara uscire nel mercato tre grandi novità uno Chardonnay fermo, un Blanc de blanc millesimato da uve Chardonnay e da un vecchio vigneto di Pinot Bianco e un metodo classico da uve PIWI (vitigni resistenti alle malattie fungine) prodotto secondo lo stile produttivo dell’opificio.

In conclusione ecco tre esempi di particolare interesse che tracciano la linea distintiva del azienda:

Tre Extra Brut s.a, 100% Pinot Nero (36 mesi sui lieviti)

Questo e un BdN, ricordiamo abbreviazione di Blanc de Noir (cioè da solo uve a bacca nera), molto strutturato e di pienezza che gioca sulle note acido-ossidative. Marco predilige dosaggi bassi come in molti dei sui prodotti. All’assaggio, tensioni minerali derivanti dal terreno, sono seguite da note di pesca per una bolla molto educata nella sua effervescenza e segnata da lunga persistenza di corpo. Vino adatto sia da aperitivo che a tutto pasto.

Abbinamento con gamberi di fiume nostrani, sedano croccante e profumo di agrumi.

Tre Extra Brut Rosé s.a, 100% Pinot Nero (36 mesi sui lieviti)

Questo e un rosé de saignee, di grande personalità. Veste rosa antico assai luminoso e dal perlage sottile. Al naso si evidenzia il frutto di mirtilli e more che si intrecciano con il floreale del geranio. A tratti sottofondo di erbe aromatiche, nocciole e mandorle tostate. Al gusto sapido e energico. Vino da pasto.

Abbinamento con luccioperca, gel di rafano, pane alla birra e speck del contadino.

Cinque Pas Dosé s.a, 100% Pinot Nero (58 mesi sui lieviti)

Giallo oro che vira al rosa acceso e vivace. Il ventaglio aromatico richiama le sensazioni di arancia, frutti di bosco, papaia e ananas; sentori di pasta di mandorla e pasticceria secca. Avvolgente al sorso, entra morbido, per equilibrarsi con la spiccata freschezza e la lunga vena sapida. Consigliato a tutto pasto.

Abbinamento con fungo porcino affumicato al ginepro, spennellato con erbe e misto ai mirtilli in consommé di funghi. Per un gioco di contrasti, al fine di creare una nuova sensazione nel palato.

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Sommelier originario della Val Gardena nel cuore delle Dolomiti, a cui gli studi sono stati illuminanti: è da questi che nasce il suo amore per il mondo del vino. Il suo trampolino di lancio è stato il ristorante tristellato St. Hubertus - Rosalpina a San Cassiano in Alta Badia, dove ha ricoperto il ruolo di Sommelier e durante il lavoro consegue il diploma WSET (Wine and Spirits Education Trust) nel 2019. La sua voglia di mettersi in gioco lo ha spinto a partecipare anche ad alcune competizioni, classificandosi 1° al Trofeo del Soave 2019; 1° al Master Chianti Classico 2020 premio comunicazione; 1° al Master dell’Albana 2020; 1° italiano a vincere il Master del Pinot Nero nel 2021, la consacrazione con il Titolo di Miglior Sommelier d'Italia nel 2022 seguita dal premio alla carriera come miglior sommelier professionista dell’anno 2022 nella ristorazione italiana - Premio Solidus. Oggi, è relatore presso l’Associazione Italiana Sommelier, Scuola Concorsi AIS Veneto, direttore del GDS e consigliere regionale di AIS Alto-Adige. Docente all’Istituto alberghiero di Merano, giudice per la guida vini Gault & Millau Italia, Concours Internacional Grenache du Monde, Concorso Emergente Sala, Concours Mondial de Bruxelles, tra i candidati personaggio dell'anno di Italia a Tavola 2023 e partecipa alla stesura della Guida Vitae - I migliori vini d’Italia. Idrosommelier - brand ambassador per Cedea luxurywater della Val di Fassa. Svolge attualmente il ruolo di Wine & Beverage Consultant per molte realtà italiane attraverso: costruzione/assistenza delle carte da vino - vincitore del premio Carta Vino dell’anno 2022 alla Milano Wine Week, premio di Wine & Beverage Consultant 2023 per Food & Travel Italia, nella formazione del personale ristorativo, recensione vini, guida di masterclass per cantine, consorzi di tutela nelle principali fiere mondiali: Vinitaly e Prowein.

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