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Gastronomia

Il miele biologico dell’ape nera etnea

“L’Ape nera sicula ha popolato per millenni la Sicilia e poi è stata abbandonata negli anni ’70, rischiando l’estinzione”.

Partendo da questa frase  del prof.  Carlo Amodeo dell’Università di Napoli,  parliamo dl questa tipica specie di ape e del motivo che ha spinto gli apicoltori siciliani a proteggerla e rivalutare il suo miele.

Innanzitutto deve essere  l’emblema della biodiversità di un territorio, quello etneo, attraverso il miele che produce. Un miele privo di elementi esterni al ciclo naturale , sia all’interno dell’alveare sia nel territorio,  da risultare  incontaminato da fattori esterni, e attestato da certificazioni suffragate di volta in volta da analisi chimiche.

Trattasi di un’ape millenaria quasi estinta che nella sua quiescente naturalezza è stata in grado di sopravvivere in anfratti rocciosi, tronchi d’albero o apiari abbandonati, respingendo tutte le patologie apistiche e resistendo alle mutazioni climatiche ed alle pressioni antropiche

Così Davide Floresta, titolare dell’azienda Agricola “ Nero D’Ape ” sita in contrada Verzella, nel Comune di Castiglione di Sicilia,  si è posto un obiettivo assai ambizioso:- “contribuire a generare cultura e consapevolezza di acquisto intorno al miele”.

A tal proposito abbiamo chiesto a Davide il perché il consumatore deve comprare il miele di ape nera, e la risposta la possiamo trovare in una semplice frase.

“Proponiamo un miele che scaturisce dal ciclo naturale dell’ape e rappresenta il territorio dove essa si nutre, un territorio, quello dell’Etna, che per la composizione dei sui terreni, per lo più di natura vulcanica, riesce a dare specifiche caratteristiche ai nostri mieli. Se poi consideriamo che non si interferisce assolutamente nel ciclo naturale, è l’ape a decidere come e quando produrre il miele, ci troveremo di fronte ad un prodotto con meno percentuale di acqua e più concentrato, con maggiore intensità nei profumi e colori più scuri“.

Infatti quando si ha una maggior fluidità nel miele, ciò dipende da una maggiore percentuale di acqua al suo interno e ciò ne comporta anche  un colore meno intenso dovuto ad una minore concentrazione, il che non significa che siamo di fronte ad un miele meno buono ma di un miele diverso da come la natura lo ha naturalmente proposto.

Il vero segreto dell’Ape nera sicula è che essa esprime pienamente se stessa!

Le poche razze d’api più diffuse nel mondo subiscono da più di un secolo pressanti pressioni genetiche legate ad aspetti produttivo-comportamentali, che le hanno snaturate, violentando processi naturali di identità e resistenza costituitisi in milioni di anni. L’ape sicula è la più conforme geneticamente rispetto a tutte le razze europee  (accellera i processi di adattamento e difesa a qualunque agente interno ed esterno), ecco spiegato perché in Sicilia occidentale non ci sono mai stati casi di morie d’api.

Inoltre  non ha schemi preconcetti, cioè in presenza di fioriture anche invernali si comporta come se fosse primavera, cioè riempie il nido di covata e sale nel melario. E’ quindi ottima per la produzione di mieli invernali: Carrubo (novembre), Nespolo (novembre e dicembre) e Mandorlo (febbraio-marzo). Così la grande biodiversità della flora siciliana consente la bottinatura e conseguente produzione di più di venti tipi di miele monoflora.

A tal proposito nasce in Sicilia “L’Associazione Allevatori “Apis mellifera siciliana” che ha costituito un consorzio “QSQualità Sicura, capace di garantire non soltanto un prodotto completamente privo di residui, ma anche l’espressione di un territorio capace di offrire qualcosa di diverso al panorama mielistico internazionale.

Voglio anche citare un articolo(*) dove vengono descritti i risultati di analisi effettuate al fine di definire le proprietà antiossidanti e antimicrobiche di alcuni campioni di miele di nespolo e mandorlo della stagione 2011 dei mieli di ape nera sicula prodotti da un Azienda apistica sicula  dal Prof. Carlo Amodeo.

In esso si dice che  “Le proprietà antiossidanti, identificate come contenuto in polifenoli (fenoli e flavonoidi) e come attività antiossidante (Test DPPH scavenging e FRAP), rispecchiano quanto rilevato in altri studi sul miele. Per esempio l’attività antimicrobica dei mieli di nespolo e mandorlo risultava 2-3 volte più elevata rispetto agli altri mieli”. Si afferma anche che “ i valori di polifenoli dei mieli di arancio e limone sono generalmente più alti di quelli riportati altrove per le stesse varietà di miele prodotte da altre sottospecie di api in Sicilia (Pichichero et al. 2009), in altre regioni italiane ( Truchado et al, 2009) e nel mondo ( Escriche et al., 2011, Isla et al., 2011)”. Inoltre, “nei mieli prodotti da Ape nera sicula si è riscontrata la presenza di polifenoli che conferiscono una notevole attività antibatterica. In particolare, si rileva che il consumo di 20 grammi al giorno di miele di agrumi, nespolo e mandorlo, fornirebbe all’organismo una quantità di myricetine, polifenolo correlato con il minor rischio di cancro alla prostata, di 2, 6 e 12 volte la dose correlata con il minor rischio

Questa citazione è stata presa in considerazione,non tanto per evidenziare le caratteristiche del miele di ape nera, in quanto trattasi di una singola analisi di un ben preciso miele,ma  per cercare di spiegare la passione e la voglia di sapere di Davide nella sua gestione di questa azienda, che lo spinge a continue analisi per cercare di capire se le proprietà insite nel miele di cui  precedentemente detto, derivino dalle proprietà insite in alcune particolari specie botaniche o vadano riscontrate nel processo metabolico delle api nere nella realizzazione del miele.

La strada per quanto dettomi da Davide è ancora lunga e costosa, ma lui non demorde perché il suo amore per le api è cosi grande da spingerlo a non fermarsi e se trovassero  i risultati che lui spera, ciò diverrebbe di grande interesse per tutto il  movimento apistico siciliano.

 

(*) https://amodeocarlo.com/it/rassegna-stampa-miele/mieli-ape-nera-sicula-proprieta-71-0

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Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.

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