Avevamo già raccontato in altra occasione come il Gin stia avendo un forte sviluppo quali-quantitativo in Europa in paesi diversi dalla Gran Bretagna e dall’ Olanda che hanno dato origine e lustro a questo distillato.
Ora abbiamo l’opportunità di parlarne in occasione dell’ assaggio di una bottiglia particolare in cui emerge l’anima tutta mediterranea della Sardegna.
Bacche di ginepro sardo
GINIU, il Gin di Silvio Carta a base di bacche di ginepro sardo e di altre sette essenze isolane dalla ricetta segreta.
Questo Gin, che non è frutto dell’ adeguamento alla moda del momento, riprende una tradizione consolidata nell’isola sino agli anni 60, poi abbandonata in favore di distillati e liquori probabilmente più semplici e convenienti da produrre (vedi filu’e ferru, abbardenti e mirto), ottenuti da vinacce, da vino e da infusioni.
In realtà le bacche del Ginepro (galbuli) prima dell’avvento del filu’e ferru occupavano un posto di primo piano nella distillazione sarda.
GINIU, il Gin di Silvio Carta
Ora con GINIU possiamo apprezzare il risultato accurato di una distillazione discontinua a piccoli lotti e di una infusione delle piu’ preziose erbe isolane.
Il prodotto finale (diluito a 40 gradi) offre all’olfazione innanzitutto intensi profumi di ginepro ma anche di erbe officinali e di anice, accompagnati da toni balsamici e floreali.
Al palato, sentori gradevolmente pungenti di spezie (pepe bianco) e menta piperita introducono un finale dolce con ricordi di crema e confetture.
Una lunga e agrumata persistenza ci regala un ricordo tangibile di questo Gin decisamente originale e soprattutto nostro.