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Corvée ed Opera vitivinicola in Valdicembra: due facce di una stessa medaglia

Nei miei trascorsi trentini, durati quanto gli anni della gioventù, la Valle di Cembra ha suscitato sempre un fascino inconsueto, quasi selvaggio.

Sembra strano, ma le vallate atesine all’epoca non avevano la stessa capacità comunicativa dell’era odierna; capitava quindi, che paesi e borghi distanti appena una manciata di chilometri da Trento potessero sembrare lontani come un viaggio ai confini del mondo.

Nulla stupisce che bellezze paesaggistiche, esistenti sin dalla notte dei tempi, erano viste dal sottoscritto e da quelli della mia generazione, quasi inaccessibili se non con mezzi motorizzati.

In alto a destra Moreno Nardin e Mario Esposito

Per fortuna sono sempre in tempo per rimediare e, per pura casualità, ho cominciato proprio da un’iniziativa imprenditoriale giovane e fresca, nel senso dei vini proposti dalle cantine Corvée e Opera vitivinicola in Valdicembra e dai loro titolari. L’occasione propizia è arrivata a Napoli con l’incontro a Palazzo Petrucci, ristorante con una Stella Michelin.

Mario Esposito, 35 anni, origini campane; Moreno Nardin, cembrano doc, 32 anni ed enologo che prosegue le tradizioni di famiglia. In mezzo lo spettacolo dei campi coltivati in questo lembo di terra unico nel suo genere, ove i terrazzamenti con muretti a secco Patrimonio Unesco la fanno da padroni.

La cantina Corvée, incastonata nei terreni di porfido del comune di Cembra Lisignago, è protetta a Est dalle decantate foreste di abeti di risonanza di Paneveggio, a Sud sfiora l’orizzonte delle cave “dell’Oro rosso trentino”, il porfido, fonte di lavoro e fortuna dell’intera Valle e a Ovest infine accarezza l’imponente massiccio delle Dolomiti di Brenta. Le vigne sono dislocate nei comuni di Cembra Lisignago e Faver Altavalle, ad un’altitudine compresa tra i 450 e i 750 metri e producono le principali varietà autoctone trentine: Müller Thurgau, Pinot Grigio, Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Nero, Lagrein, Sauvignon Blanc, Gewürztraminer.

Il territorio viene esaltato non tanto per il tramite delle varietà coltivate, quanto piuttosto per le variazioni altimetriche degli impianti e dei suoli, che offrono ciascuno espressioni inimitabili. I vitigni aromatici costituiscono il vertice di questa piramide di aromi e sapori, fatta eccezione per il Pinot Grigio a 700 metri di altezza in una delle quote più alte in Italia per la tipologia.

I poderi sono quelli della famiglia di Moreno, alcuni con piante degli anni ’80 allevate nella classica pergola trentina, che garantisce adeguato irraggiamento e protezione alle radici dalle rigidità invernali. Tredici le etichette, tra cui 3 Metodo Classico Trento Doc, per un totale complessivo di circa 70 mila bottiglie aziendali.

Opera vitivinicola in Valdicembra è invece la nuova acquisizione, avvenuta a fine 2019. Sorge sulle fondamenta della storica cantina Napoleone Rossi e si presenta come il risultato di un imponente progetto architettonico di recupero e ampliamento. La Valle di Cembra è percorsa da venti che spirano in direzioni diverse: in autunno il fohn settentrionale, caldo e asciutto; in inverno e primavera invece il fohn meridionale, caldo e umido.

Nata esclusivamente per la produzione di Metodo Classico Trento Doc, riesce a valorizzare al meglio il potenziale della denominazione, un piccolo capolavoro trentino ormai conosciuto in tutto il mondo. Non manca che il consueto approfondimento sugli assaggi davvero sorprendente.

 

Quaràs 2018 Chardonnay da un appezzamento a quasi 500 metri di altitudine. Note vulcaniche tipiche dei terreni porfirici, con una vena terragna arricchita da pesca melba e fiori gialli. Matura 6 mesi in pièce borgognotte ed il resto solo vetro. Chiosa su mineralità, spezie dolci verso caramella d’orzo e miele d’acacia. Profondo e lineare. Circa 15 euro in cantina.

Viàch 2018 Müller Thurgau espressione sublime di una varietà creata a Geisenheim dallo svizzero Hermann Müller per fronteggiare la crisi dovuta alle piaghe oidio, peronospora e fillossera. Da un momento drammatico prendono così vita le prime scuole di agraria e le ricerche sugli incroci genetici. In questo caso si parla di Riesling Renano con Madeleine Royale (e non Sylvaner come si credeva in maniera errata).

Vino spettacolare: un tripudio di erbe officinali, scie da cedro maturo e personalità iodata. Unica vendemmia da singolo vigneto come per gli altri campioni degustati. Vinifica solo in acciaio e sosta in bottiglia per l’affinamento prima di uscire in commercio. Circa 15 euro in cantina.

Corvàia Pinot Grigio 2018 utilizzo del pied de cuve con lieviti autoctoni, selezionati tra contenitori diversi post pigiatura. Uve raccolte a piena maturità, quasi da vendemmia tardiva. Struttura e sensazioni burrose, veicolate da una presenza calorica di tutto conto. Meno tagliente e scorrevole delle etichette precedenti, è quello che più necessita di riequilibrio in bottiglia prima di presentarsi al calice. Circa 18 euro in cantina.

Àgole 2018 Pinot Nero gustoso, meglio accomodante di alcuni omologhi regionali. Spinta tannica equilibrata, buon succo e nuance setose da fragole e pepe in polvere. Un riverbero tipico del varietale che ricorda la parte selvatica inimitabile della categoria. Ottima salinità, rimando a note ferrose, quasi rugginose che non stancano. Fermentazione ad acino intero e, per una parte, a grappolo intero con raspi. Circa 35 euro in cantina.

Opera Brut Trento Doc millesimo 2014 da oltre 72 mesi sui lieviti. Blanc de Blancs fatto con Chardonnay in purezza. Morbidezza ed avvolgenza con nuance tropicali in accoppiata a fiori bianchi e frutta secca. Gastronomico, per un momento che va dall’antipasto ai secondi di pesce. Circa 25 euro in cantina.

Opera Brut Nature Trento Doc millesimo 2014 – sboccatura fine 2021. Elegante, dinamico da scorza di cedro, spezie bianche ed erbe officinali. Polposo nella parte finale, complice la buona maturazione delle uve di partenza da un’annata straordinaria per i bianchi del territorio. Circa euro 29 in cantina.

Completa la gamma anche la versione Riserva, più impegnativa e necessariamente da abbinamento ai piatti della tradizione. Complessità da essenze di ananas maturo e tostature, dal sorso largo ed appagante. Prezzo in cantina 38 euro.

 

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Scritto da

Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.

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