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Il racconto dei nostri assaggi a Life of Wine – Settima puntata: Il Chianti (molto) Classico di Badia a Coltibuono – VINODABERE – Esperienze nel mondo del vino, della gastronomia e della ristorazione
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Il racconto dei nostri assaggi a Life of Wine – Settima puntata: Il Chianti (molto) Classico di Badia a Coltibuono

Puntate precedenti: Prima Puntata, Seconda PuntataTerza PuntataQuarta PuntataQuinta Puntata, Sesta Puntata.

Una delle aziende storiche del Chianti Classico, situata a Monti, una frazione di Gaiole in Chianti, con vigneti locati ad una quota tra le più alte delle colline chiantigiane (dai 600 ai 700 metri). Risiede nel comprensorio di una Abbazia millenaria fondata nell’XI secolo dai monaci benedettini, che per primi diedero impulso alla coltivazione della vite e dell’olivo in queste zone. Dal 1846 appartiene alla famiglia Giuntini/Stucchi-Prinetti, che la gestiscono da sei generazioni. Badia a Coltibuono è stata inoltre una delle prime aziende ad intraprendere la strada dei vini biologici negli anni ‘90. Si può quindi ben dire che i suoi vini rappresentano perfettamente lo spirito del Chianti Classico, con il loro carattere e tipicità che ne determinano una cifra stilistica riconoscibile e costante nel tempo.
Il produttore ha portato in degustazione a Life of Wine una gamma di annate, tutte riserve, che spaziano dal 2007 al 2016 (in uscita sul mercato). Di seguito le nostre impressioni su vini.

Chianti Classico Riserva 2016. 14% alc. . Sangiovese, Canaiolo, Colorino, Ciliegiolo. Invecchiamento in legno grande 24 mesi. Annata buona, ottima uva: clima caldo, un po’ di grandine prima della fioritura ha provocato una “vendemmia verde” naturale ma senza danni per l’uva rimasta sui grappoli, molto sana. Finezza ed eleganza al naso, con toni di sottobosco e frutta (ciliegia marasca) molto ben amalgamati, con sbuffi floreali in sottofondo. Nel palato il vino scorre con apparente leggerezza, equilibrato, piacevole e fresco, con una trama fine e tannini fitti e setosi. Molto gradevole già adesso, promette bene per il futuro.

Chianti Classico Riserva 2009. 14,5% alc.. Sangiovese, Canaiolo, Colorino, Ciliegiolo. Invecchiamento 24 mesi. Annata bella, molto calda ma anche un po’ piovosa, ha originato vini affusolati, non potenti. Già al naso manifesta una grande eleganza: frutta rossa, carrubo, ciliegia sotto spirito, cenni vegetali. In bocca evidenzia un ritorno di ciliegia, è amaricante con tannini delicati e fini. Nel finale mostra leggere note pepate. Un vino di grande eleganza e finezza.

Chianti Classico Riserva 2008. 14, 5% alc.. Sangiovese, Canaiolo, Colorino, Ciliegiolo. Invecchiamento in rovere francese e austriaco per 24 mesi. Annata di grandi contrasti, calda ma con incursioni improvvise di freddo, pioggia e grandine. Il vino, ci dice il produttore, era molto scontroso da giovane ma il tempo ha integrato bene le sue nature contrastanti: la parte vegetale, evidenziata con profumi di sottobosco, di tabacco e di terra; la parte fruttata con note di spezie dolci e ciliegia, integrate da sentori di viola. Il sorso è fresco, sapido ma anche polposo, con note speziate di vaniglia e una scia amarognola di carrubo e liquirizia.

Chianti classico riserva 2007. 15% alc.. Sangiovese 90%, Canaiolo, Colorino, Ciliegiolo. Invecchiamento in rovere francese e austriaco per 24 mesi. Annata estrema, molto calda, ha dato origine a un vino molto corposo e strutturato. Erano anche i primi anni in cui si manifestava il grande caldo ed ha costituito una novità che i produttori hanno dovuto imparare a gestire. Intenso al naso, frutti rossi, ciliegia dolce, spezie, balsamico. Molto sapido e speziato (pepe) in bocca, tannini fini, ben amalgamati. Freschezza e struttura in equilibrio, finale persistente con il frutto che prende il sopravvento sugli altri aromi.

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Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.

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