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Il racconto dei nostri assaggi a Life of Wine 2019 – Seconda Puntata: Il Teroldego di De Vescovi Ulzbach

Prima Puntata

Seconda Puntata

Un viaggio può essere fatto sia geograficamente, spostandosi da un luogo  ad un altro luogo ed in alcuni casi è possibile fare anche un viaggio nel tempo, andando indietro in un arco temporale. Se il primo è più facile e reale da fare, non vuol dire che viaggiare nel tempo sia impossibile (almeno a determinate condizioni). Tramite la manifestazione Life of Wine, è stato possibile fare un viaggio sia geograficamente, sia attraverso il tempo. Il poter degustare diverse annate di un vino, non solo ci può far capire quale possa essere il suo potenziale stato evolutivo, non solo ci proietta nei luoghi dove viene prodotto il vino (poichè il vino è storia, cultura, usanze dei luoghi), ma fa riemergere ricordi legati ad un determinato anno.

A Life of Wine 2019, è stato possibile degustare diverse annate (ben cinque), del vino che è l’emblema enologico del Trentino, ossia il Teroldego Rotaliano. Un vitigno che trova il suo habitat ideale nella Piana Rotaliana- De Vescovi Ulzbach coltiva le viti di Teroldego da molto tempo (circa 300 anni), anche se l’azienda vera e propria viene fondata nel 2003 e nel 2005 viene messo in commercio il vino Teroldego. Le vigne più vecchie sono caratterizzate da impianti a pergola, dovuti alla vigoria del vitigno, mentre i vigneti più giovani sono allevati a spalliera. Rese basse e tanta attenzione e cura per ottenere una produzione di uva che garantisca un prodotto finale di alto livello. Il vino prodotto da De Vescovi Ulzbach affina in botti per un periodo minimo di un anno. Il nome del vino assaggiato è un omaggio all’antenato Vigilio, che fu colui che iniziò la coltivazione del vitigno nelle vicinanze del fiume Noce (Ulzbach). Gli ettari vitati sono 7 (non solo Teroldego), con un quantitativo annuo di circa 50.000 bottiglie.

Abbiamo degustato i seguenti millesimi del Vigilius Teroldego Rotaliano D. O. C. : 2009, 2012, 2013, 2015 e 2016. Queste le nostre sensazioni:

Vigilius 2009

Grande spalla acida che mette in risalto i tannini ben levigati e non aggressivi. I sentori di cuoio sono la testimonianza del buon stato evolutivo, insieme al corredo di piccoli frutti di bosco, note balsamiche, accenni di melograno, e ad una conclusione su ricordi di spezie dolci. Grande persistenza.

Vigilius 2012

Rosso rubino intenso. Il bouquet è ricco e complesso con note di tufo di caffè, di marasca e di mirto. Fresco al sorso con tannini ben presenti e con una buona struttura. La progressione è più che buona.

Vigilius 2013

Ad un anno di distanza sono i tannini a prendere il sopravvento, rispetto alla freschezza. Il corredo aromatico varia dai frutti di bosco, all’humus, variando su note mentolate e lievi accenni di agrumi. Ancora deve evolversi al meglio.

Vigilius 2015

Al sorso è ricco e polposo. La trama tannica è fitta e soprattutto i tannini sono di grande finezza. L’acidità viene fuori successivamente. I sentori sono molteplici, dal cappero, al sottobosco,  alle more. Considerato che sono passati “appena” quattro anni dalla vendemmia, lo stato evolutivo è buono e fra qualche anno il bouquet si arricchirà con i sentori di terziarizzazione.

Vigilius 2016

Sentori caramellati e di frutta a polpa rossa (prugna), confettura, accenni di chiodi garofano e nota balsamica. Si avvertono tannini di buona qualità e sorso avvolgente. Strutturato e con buona persistenza. Si percepisce una certa esuberanza dovuta alla gioventù.

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Come per tutte le cose importanti si inizia per gioco e poi... si fa sul serio. È dal 2006 che mi sono appassionato e sono stato introdotto nel mondo del vino, GRAZIE a MIO PADRE. Poi per capire qualcosa in più ho seguito un corso e..... nel 2013 ho conseguito il diploma di sommelier. A tutti coloro che sono appassionati di vino, dico che bisogna sempre provare e degustare vini diversi, cercando di capire quello che il vino ci trasmette, soffermandoci sulle sensazioni e sulle emozioni che può dare.

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