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di...stillati

Piccola ma preziosa – La mignon di whisky più costosa del mondo

Vi ricordate il film diretto da Ken Loach, The Angels’ Share, La parte degli angeli in italiano? Uscì esattamente dieci anni fa nel 2012, e aiutò moltissimo alla diffusione del single malt scotch whisky.


Nella trama c’è, oltre il consuento riscatto sociale di un giovane sfortunato, il ritrovamento di una rarissima botte che sarà messa all’asta.

Si tratta del Malt Mill, una distilleria che ha vissuto nell’isola di Islay dal 1908, anno di costruzione se così si può dire come vedremo in questo caso, fino al 1962. La storia narra che alla base della nascita di Malt Mill ci sia stato un acerrimo litigio tra Sir Peter Mackie possessore della distilleria di Lagavulin e il nuovo proprietario della distilleria di Laphroaig, Ian Hunter nipote del precedente Alex Johnston deceduto nel 1907. Difatti fino ad allora, Mackie era anche agente commerciale della vicina Laphroaig con una società propria, richiedendo parte della sua produzione per delle miscele di whisky. Il nuovo arrivato non fu più concorde con l’intesa, e Mackie dopo decenni perse il diritto di rappresentare Laphroaig per atto giudiziario. Si infuriò e di pancia bloccò l’approvvigionamento idrico verso la Laphroaig, ripristinato a seguito di un nuovo atto giudiziario.
Ulteriormente indispettito, volle costruire una distilleria simile in tutto alla Laphroaig all’interno del complesso della sua Lagavulin. Venne chiamata Malt Mill e aveva propri pavimenti maltatoi per trasformare l’orzo in malto. Per il mashing venivano utilizzati i tini della Lagavulin, ma le due vasche di fermentazione (washbacks) erano indipendenti, così come la coppia di alambicchi ispirati nella forma a pera a quelli di Laphroaig. Volle con sé anche il mastro birraio che lavorava presso quella che era diventata la sua più acerrima nemica, per riprodurne un whisky identico. Grazie al cielo le alchimie lo impediscono, quindi il Malt Mill, anch’esso un whisky torbato, non somigliava per nulla al Laphroaig, ma non era simile neppure al Lagavulin. Tant’è che è estremamente raro trovarlo come single malt, ma venne utilizzato come ingrediente per i blend White Horse e Mackie’s Ancient Scotch fino alla data della cessazione di attività nel 1960. Due anni dopo Malt Mill fu inglobata nella Lagavulin e ora i vecchi pavimenti maltatoi sono stati trasformati in un visitor center.
Pochi giorni fa, la distilleria di Malt Mill, a dieci anni dal film di Loach, è tornata alla ribalta perché una boccetta da 5 centilitri del suo distillato ha stabilito un nuovo record per le mignon nel sito d’aste Whisky.Auction con la cifra di 5800 sterline, equivalenti a circa 7000 euro. È un 10 anni di maturazione millesimato 1959, a 46% di grado alcolico, imbottigliato dall’indipendente James Mac Arthur’s di Edimburgo.
Facendo la debita proporzione, se fosse stata una bottiglia intera da 70 centilitri avremmo all’incirca poco meno di 100.000 euro.
Visto i prezzi raggiunti da altri whisky, lasciatemi dire: neppure tanto!

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Pino Perrone, classe 1964, è un sommelier specializzatosi nel whisky, in particolar modo lo scotch, passione che coltiva da 30 anni. Di pari passo è fortemente interessato ad altre forme d'arti più convenzionali (il whisky come il vino lo sono) quali letteratura, cinema e musica. È giudice internazionale in due concorsi che riguardano i distillati, lo Spirits Selection del Concours Mondial de Bruxelles, e l'International Sugarcane Spirits Awards che si svolge interamente in via telematica. Nel 2016 assieme a Emiko Kaji e Charles Schumann è stato giudice a Roma nella finale europea del Nikka Perfect Serve. Per dieci anni è stato uno degli organizzatori del Roma Whisky Festival, ed è autore di numerosi articoli per varie riviste del settore, docente di corsi sul whisky e relatore di centinaia di degustazioni. Ha curato editorialmente tre libri sul distillato di cereali: le versioni italiane di "Whisky" e "Iconic Whisky" di Cyrille Mald, pubblicate da L'Ippocampo, e il libro a quattordici mani intitolato "Il Whisky nel Mondo" per la Readrink.

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