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IO VINO a Roma: giornata di degustazione dedicata alla viticoltura delle Marche e della Campania.

Dalle Marche alla Campania: torna dopo due anni di stop la nuova edizione di “Io Vino, Selezione da Vitigno Autoctono”. Questo quinto e tanto atteso appuntamento di Io Vino, organizzato daManilo Frattari, si è tenuto il 13 marzo nel cuore della Capitale, presso l’Ergife Palace Hotel.  L’Associazione Io Vino ha posto l’attenzione su una serie di produzioni vitivinicole e aziende di Marche e Campania, due regioni, due territori con posizione speculare, profonde caratteristiche morfologiche, ma differenti per clima, per tradizione, per ricerca. L’evento ha visto la partecipazione di produttori affermati e nuove generazioni di vignaioli appassionati, che hanno come unico comune denominatore rappresentare al meglio il territorio da cui provengono.

Il format della manifestazione ha previsto oltre alla presenza dei banchi d’assaggio, presidiati dai vari produttori,  due Masterclass dedicate a due vitigni in particolare, il Piedirosso per la Campania – con il seminario “Piedirosso: l’indigeno campano si riscopre moderno” a cura di Alessio Pietrobattista giornalista e coordinatore la regione Lazio della guida Slow Wine  – e  la Lacrima di Morro d’Alba per le Marche- con il seminario  “ Lacrima di Morro d’Alba, Presente e Passato” a cura di Francesco Quercetti, giornalista e coordinatore per le Marche della guida Slow Wine..

Inoltre l’evento è stato arricchito dalla presenza di “ospiti” di altre regioni selezionati dall’organizzazione e voluti per ampliare il panorama degustativo e creare un confronto aperto. In particolare, hanno partecipato all’evento i rappresentanti dell’associazione “Vino in Garage”: 

C’è chi vinifica in cantina e chi sceglie il garage. Si tratta di piccoli e appassionati produttori, da tutta Italia, dal Piemonte alle Isole, che hanno deciso di vinificare nel proprio garage le uve della loro vigna. Pochi filari, tanta passione e volontà, poche bottiglie prodotte per il proprio consumo personale e nessuna forma di marketing. Li unisce la voglia di giocare e l’amore per il vino, sono diventati un gruppo storico, con marchio registrato, con cui si presentano in eventi e manifestazioni, si confrontano e si consigliano sui modi più disparati di fare il vino in garage. In questa avventura sono guidati e coordinati da Claudia Donegaglia, esperta enologa e moderatrice del gruppo.

Le cantine che hanno partecipato all’evento sono le seguenti:

Marche

 

Campania 

 

Vino in Garage

  • Alessandra Burgio e Sante Orsini
  • Andrea D’ascanio
  • Andrea Bonaccini
  • Max Gini
  • Carmine Ruffino
  • Donato Gallo
  • Alessio Luganin
  • Fiorelle Paradiso
  • Luigi Ferrente
  • Maikol Pieruccioni
  • Piero Iacono
  • Antonino Alessi.

Ospiti

Calabria – Tenuta del Conte

Liguria – Maccario Dringenberg

Puglia – Marco Ludovico

Piemonte – Cascina Garitina

Piemonte – F.lli Aimasso

Toscana – Azienda agricola sant’Agnese

Di seguito la descrizione di alcune delle Aziende intervistate e dei loro vini degustati.

Cantine del Mare, Monte di Procida (NA) 

Gennaro Schiano, insieme alla moglie Alessandra Carannante, ha creato la sua azienda con il preciso intento di recuperare e valorizzare dei piccoli vigneti dislocati nella zona flegrea del Monte di Procida. Sono 8 ettari di terrazzamenti con vista sul mare, acquisiti rilevando o affittando le vigne da contadini del luogo. Le viti, Falanghina e Piedirosso, sono piantate su suolo vulcanico, hanno un’età media di 80 anni e sono a piede franco.

Campi Flegrei Falanghina 2019 12,5% vol. Il vino fa 8 mesi di acciaio e circa 6 di bottiglia. Al naso è complesso: profumi floreali (fiori gialli), di erbe di campo, fruttato (mela verde, susina, agrumi), con spiccate note minerali. Nel palato rivela grande eleganza, ricco di aromi e succoso. La freschezza del sorso, data dalla salinità, si amalgama perfettamente con la raffinata dolcezza del frutto e la mineralità.

Traerte, Montefredane (AV)  

Raffaele Troisi è un viticoltore che unisce la sapienza contadina ad una preparazione tecnica ed agronomica: nelle sue vigne utilizza tecniche non invasive che rispettino il terroir e non alterino le caratteristiche varietali delle sue uve e dei suoi vini. La sua azienda, Vadiaperti – Traerte (fondata nel 1984), si trova a Montefredane, in contrada Vadiaperti. Una delle zone più vocate per i vini bianchi dell’Irpinia, con i vigneti tra i 400 ed i 600 metri s.l.m. per un totale di circa 10 ettari.

Fiano di Avellino “Aipierti” 2019 13% vol. Proveniente da vigne di 40 anni, il vino affina in solo acciaio più bottiglia, dai 6 ai 24 mesi. Profumi eleganti di frutta bianca e dolce, di mandorla.  Nel palato mette in mostra complessità, finezza ed uno straordinario allungo fresco e minerale. Di grande equilibrio, aggiunge sapidità e materia al frutto, con nuance fumé, ed è un capolavoro di armonia.

Vigna degli Estensi, Senigallia  (AN) 

 L’azienda di Stefano Bondanelli si trova in località Roncitelli sulle colline intorno a Senigallia. Circa 6 ettari di vigne su terreni di diversa composizione. Il Verdicchio viene coltivato su suoli di medio impasto, le vigne hanno circa 50 anni.

Castelli di Jesi Verdicchio “Logos” Riserva 2017 14% vol.

Da una vigna di 50 anni, il vino affina 9 mesi in acciaio sur lies e 30 mesi in bottiglia. Sentori intensi di frutta bianca matura (pera), con note minerali, speziate e cenni di fiori gialli. In bocca note dolci e molto eleganti di susina gialla e pompelmo. Il sorso è fine, sostanzioso ed accattivante, con un finale leggermente amarognolo di agrume.

Montecappone, Jesi (AN) 

La famiglia Mirizzi, noti enotecari romani, gestisce oggi l’azienda fondata nel 1968 a Jesi. Sono 70 ettari che comprendono anche un’ampia coltivazione dell’olivo. I terreni sono di tipo sabbioso, tutte le operazioni agronomiche avvengono manualmente compresa la vendemmia che è praticata con l’utilizzo di piccole cassette.

 Castelli di Jesi Verdicchio Classico “Utopia” Riserva 2018 14% vol.

Ultima annata in commercio. Il vino affina un anno in cemento, tranne un 10% che affina in barrique, e poi due anni in bottiglia. Al naso è fruttato, emergono profumi di fiori gialli ed erbe aromatiche, con note dolci di tiglio, di mandorla e nuance di burro fresco. Al gusto denota ampia ricchezza aromatica, con ricordi di frutta gialla matura ottimamente armonizzati da una beva sapida e fresca.

Tenuta di Tavignano, Cingoli (MC) 

L’azienda, sita in località Tavignano, fondata nel 1973 da Stefano Aymerich di Laconi, è oggi gestita da Ondine De La Feld. Le vigne sono 31 ettari nella campagna di Cingoli, a circa 300 metri s.l.m., lavorate in regime biologico. La composizione dei terreni è di tipo calcareo-argillosa. Misco è un cru le cui uve danno origine all’omonimo vino.

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “Misco” 2020 13,5% vol. Al naso un bel mix di profumi dolci, freschi e minerali, di frutta tropicale, miele e vaniglia. La beva è sottile, tonica, con una scia salina e succosa e con ritorni di frutta tropicale.

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “Misco” Riserva 2017 13,5% vol. Uve da leggera vendemmia tardiva.  Profumi dolci di vaniglia, frutta gialla, con note minerali e di erbe selvatiche. Al gusto mostra un ottimo equilibrio, le note dolci di frutta e vaniglia si sposano bene con la sapidità per un finale ricco, saporito e avvolgente.

Colle Jano, Cupramontana (AN)   

Azienda giovane a conduzione famigliare; Filippo Resente e la moglie Giulia Grilli hanno prodotto le prime bottiglie nel 2017. Nella tenuta agricola di 7 ettari, gestita tutta in biologico, si producono anche olio, miele ed ortaggi vari. I vigneti giacciono su terreni calcarei e sabbiosi ed hanno un’età che va dai 40 a più di 50 anni.

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “Jano” 2020 13,5% vol. Proveniente da un vigneto di 54 anni. In cantina la fermentazione avviene in modo spontaneo con lieviti indigeni. Il vino affina in acciaio per almeno 6 mesi. Molto profumato, evidenzia toni freschi e dolci di frutta tropicale, erbe aromatiche e zucchero filato. Il sorso è ricco, molto sapido, bilanciato da note di miele per una beva molto equilibrata.

Luca Cimarelli, Staffolo (AN) 

L’azienda si trova a Coste, una piccola frazione del comune di Staffolo, in provincia di Ancona. I vigneti, circa 8 ettari con vigne che arrivano a 50 anni di età, giacciono su terreni argillosi e calcarei, a 380 metri s.l.m., con esposizione da est a ovest, quindi con grande insolazione, che richiede una attenzione particolare per evitare maturazioni eccessive delle uve.

Castelli di Jesi Verdicchio Classico “Selezione Cimarelli” Riserva 2019 14,5% vol. Il vino affina 12 mesi in acciaio e cemento più 12 mesi di bottiglia. Al naso denota ricchezza aromatica: agrumi, mandorla, cenni minerali, note erbacee e balsamiche. In bocca ha una bella struttura e carica salina, ben equilibrata da un sottofondo dolce di frutta bianca e gialla (susina) e di frutta secca. Ne risulta una beva fresca, ricca ed elegante.

Alessandra Burgio e Sante Orsini, Allerona (Orvieto) 

Alessandra e Sante sono due “garagisti” della prima ora: nel 2003 hanno acquistato un casale da ristrutturare ad Allerona, a 20 km da Orvieto, con circa 1000 metri di terreno impiantati a vigna: 8 filari di uva bianca con gli uvaggi caratteristici dell’Orvieto classico e 3 filari di uva rossa. Hanno iniziato a fare il vino nel 2004, da autodidatti: Sante ha maturato una vera e propria passione documentandosi sia sui libri, sia confrontandosi con altre persone che fanno il vino per sé e come produttori. Producono 500-600 litri di bianco e 100 litri di rosso. Vino prodotto per autoconsumo e per distribuirlo tra amici e conoscenti che nel tempo hanno imparato ad apprezzarlo.

Adallerona “Bianco” 2020 13% vol.– uvaggio: quelli dell’Orvieto Classico, ovvero Procanico, Grechetto, Malvasia, Verdello e Drupeggio. Il vino affina in solo acciaio. Generalmente questo vino richiede 3-4 anni di bottiglia per raggiungere il massimo dell’espressività, ma questo 2020 è già pronto alla beva. Al naso mostra ricchezza aromatica, con note molto dolci di frutta bianca matura e piccola pasticceria. In bocca è coerente con il naso, con un buon equilibrio tra frutto (uva matura) e acidità.

Adallerona “Rosso” 2019 13% vol.– uvaggio: Sangiovese (60%) e Montepulciano (c.a. 40%). Il vino affina in un caratello esausto da 100 litri per 12 mesi. Al naso ricche sensazioni fruttate di prugna, amarena, seguite da profumi di viola. Al gusto è succoso, saporito, persistente, con un tannino sottile e setoso. Un vino gastronomico.

Antonino Alessi, Smirne (Turchia)

Antonino Alessi si divide tra la sua Palermo e Smirne per motivi di lavoro. La sua passione per il vino lo ha portato a rimettere in produzione una vecchia e piccola cantina dismessa circa 30 anni fa da frati francescani, presso la chiesa cattolica di Sant’Antonio a Smirne. Con l’aiuto di colleghi e amici in Turchia e avvalendosi della collaborazione di un enologo italiano del posto ha iniziato la produzione di vari vini, sia a Palermo che in Turchia, da cui proviene la Grenache che abbiamo assaggiato.

“Vino di Sant’Antonio” Grenache Turco 2019 13,5% vol. Il vino macera sulle bucce per 15 giorni ed affina in barrique per 8 mesi. Al naso profumi fini ed eleganti di fragoline, bacche e spezie dolci. In Bocca una dolcezza fine e fruttata di frutti di bosco, arancia e prugna, abbinata a una buona freschezza, succosità e una vena amaricante. Vino di ottima bevibilità.

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Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.

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