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AMARCORD IN ROMAGNA

Nei vini dell’azienda agricola Giovannini un sorso di genuina spensieratezza

L’energia travolgente di Jacopo Giovannini è roba che fa commuovere. Un attento osservatore della Valle del Santerno e delle tradizioni agricole, con l’esperienza di chi sembra avere più vendemmie sulle spalle rispetto alla giovane età anagrafica. Imola è davvero ad un passo; da essa la separa un valico lungo il fiume che nasce dalla Futa per sfociare nel Reno. Il mare in lontananza si fa sentire negli sbuffi ricchi di salsedine che di notte convertono il caldo estivo in imponenti escursioni termiche. Qui i terreni appartenevano in passato al clero: fondamentale il suo ruolo di studio e propagazione, nel resto della Romagna, delle varietà maggiormente produttive. I preti stabilivano cosa piantare e lo sa bene il Sangiovese che albergava già in zona prima ancora di esser conosciuto altrove.

Libera Chiesa in libero Stato! Fu così che durante le scorribande napoleoniche arrivano le varietà internazionali come Merlot e, soprattutto, il Cabernet Sauvignon elegante e vigoroso, adatto a crescere sui morbidi pendii. La tessitura dei terreni ben si presta alla coltivazione della vite, essendo composta di limo, argilla e ghiaia cementificata. Il problema sta solo nel lavorarla al meglio senza distruggere le macchine agricole..

La famiglia Giovannini ascolta la terra da tre generazioni, con un amore profondo per l’Albana che Jacopo riesce ad esaltare in 3 originalissime versioni grazie all’utilizzo da (vero maestro) delle vasche di cemento. Proprio da esse vogliamo iniziare il nostro percorso degustativo dal carattere schietto e sincero come l’animo dei suoi creatori.

Il GioJa 2020 è la consacrazione del progetto Albana nella tipologia secco. L’annata è tra quelle da ricordare per le temperature medie elevate associate ad un corretto apporto idrico. Il risultato è il raggiungimento di un equilibrio ed una maturazione completa degli acini provenienti da vigne di oltre 40 anni. Vinifica ed affina soltanto in cemento, garantendo così la miglior estrazione possibile di aromi e tannini. Quando si parla di questa straordinaria varietà a bacca bianca, infatti, non dobbiamo dimenticare l’apporto fondamentale delle sostanze polifenoliche presenti nelle bucce. Belle le nuance di salvia e menta, succoso il frutto di albicocca e pesca matura. Chiude su spinte saline mordaci di forte impatto.

Se volete addentrarvi nell’essenza stessa del vitigno cercando di toccarne gli estremi, potrete cimentarvi nel “8000” vintage 2020 dedicato alle primordiali vinificazioni effettuate dai contadini di 8000 anni fa in contenitori di terracotta. Si passa dalla polpa gialla ad acidità agrumate di cedro e pompelmo, inizialmente sommerse in un mare di cera d’api e miele di acacia. Ben 20 i giorni di macerazione per arrivare a tanto con ulteriori 8 mesi di sosta in anfore georgiane. Strutturato, difficile da immaginare lontano da abbinamenti gastronomici. Solo magnum per meno di 200 esemplari.

Cambiamo stile ed anche annata, retrocedendo alla 2019 del G.G.G. dalle iniziali delle persone più importanti di famiglia. Altro vino altra particolare espressione, declinata tra tamarindo, iodio, alchermes e spezie bianche. Un finale da bacca di ginepro ed albicocca disidratata forte e tenace come il morso di un giaguaro. A ciascun consumatore non resta che la curiosità nello scegliere vini dai sapori genuini e di sostanza, anche dimenticando, per un istante, la forma perfetta.

L’impegno dei Giovannini prosegue nell’altra uva principe della zona: il Sangiovese. Non nascondiamo che le stesse impressioni positive dell’Albana non sono state altrettanto replicate negli assaggi dei rossi, forse legati maggiormente alle variazioni climatiche. Il Sangiovese presente nel Giogiò, poi, è quella “brutta bestia” che tende a diventare rude e verde al palato per scarsa maturazione, come nella fresca 2018, o scuro e prugnoso negli eccessi surmaturativi della 2019. La via di mezzo non è semplice da raggiungere, ma siamo certi che Jacopo saprà trovare col tempo la giusta quadra, sempre nel segno della piacevolezza di beva.

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Scritto da

Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.

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