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AMARCORD IN ROMAGNA

I vini dell’azienda Gallegati anima rock dei colli di Brisighella

Solo un capolavoro di Fellini poteva dar conto di quanto fosse bella la Romagna. Campagne assolate che dall’Adriatico si spingono verso colline morbide e sinuose, ultime propaggini dell’Appennino Tosco-Emiliano.

In mezzo..l’immenso: un corredo multicolor fatto di argille azzurre, lunghi calanchi, vene di gesso e sabbie gialle frammiste a fossili preistorici costituenti la matrice del cosidetto spungone. 

La ferocia del territorio, come la chiama Cesare Gallegati, che assieme al fratello Antonio portano avanti la passione di famiglia per l’agricoltura d’essai. Papà Carlino fu uno dei fondatori del PAF, ex Agricola Faentina, ed i figli hanno ereditato da lui i segreti per gestire vigne e frutteti. Due i corpi aziendali: il primo divenuto ormai centro cantina dopo l’abbandono del Polo di Tebano, il secondo sulle alture di Brisighella in direzione Monti Coralli, a quote che sfiorano i 250 metri sul livello del mare ove albergano Albana, Sangiovese e Trebbiano.

Prima etichetta datata 1998 appartenente ad una varietà unica del panorama ampelografico regionale: l’Albana. I terreni evidenziano una sorta di inversione stratigrafica tra la parte bassa, più recente, costituita da argille compatte, e la cima ricca di rocce evaporitiche unite a sabbie gialle, carbonati e calcari. Una memoria storica del Mar Mediterraneo pliocenico, chiuso a Gibilterra, vero e proprio lago salato.

Chi poteva immaginarlo! Quando si cresce con la narrazione televisiva di una Romagna fatta di piadine, squacquerone e spiagge affollate. Chi poteva immaginare che qui si fa coltivazione sul serio, non basandosi soltanto sulla quantità e non appoggiandosi esclusivamente alle cooperative, cui va riconosciuto comunque un ruolo importante per aver creato lavoro e preservato un intero sistema agricolo negli anni durissimi del dopoguerra.

Adesso i tempi sono maturi per la crescita in parallelo di un cospicuo numero di produttori moderni che hanno recepito i dettami del fare qualità esattamente come i fratelli Gallegati.

La Torre dell’orologio di Brisighella

Così Brisighella, con i suoi tre splendidi e ravvicinati colli rappresentati da altrettante splendide architetture (la Rocca, il Monticino e la Torre dell’orologio), costituisce uno dei punti nevralgici della nouvelle ère vitivinicola.

Attori protagonisti sono senza dubbio gli autoctoni Albana e Sangiovese in primis, che i “bad boys” di Lugo valorizzano con il minor intervento possibile.

Partiamo con la degustazione dei loro prodotti, cominciando dal sempiterno Trebbiano che cresce sotto varie sembianze compresa quella cosidetta “della fiamma”, curiosa per il particolare riflesso ambrato degli acini esposti al sole.

Il Corallo Argento 2018 dimostra grande possenza minerale, con toni erbacei che propendono ad immaginare ottima longevità. Visione, quest’ultima, confermata dall’assaggio strepitoso della 1999, vittima in parte di un sughero dispettoso, che non ha cancellato il ricordo di salsedine e mele cotogne fragranti.

Riproposto nella annata 2017, dopo alcuni anni di assenza, il Trebbiano di Romagna incarna il sogno ideale di abbinamento con salumi ed antipasti che la cucina locale sa offrire.

Il Corallo Giallo 2019 è un’esplosione di profumi tipici dell’Albana. Dalla verbena all’albicocca senza dimenticare agrumi succosi ed ananas. Materia glicerica ben contrastata da un finale mordace che richiama una piccola trama antocianica tipica di un vino rosso vestito di bianco.

Brividi nell’assaggio della 2001, chiamata all’epoca “Dorè” e prodotta con le stesse modalità odierne: breve macerazione di sette giorni in acciaio sulle bucce e sosta in vetro prima della messa in commercio. Rimembranze di vinacciolo, cedro maturo, glicine bianco ed acqua di mare. Un sussuro che genera un sussulto in chi lo assaggia anche semplicemente per meditare.

Ho volutamente atteso qualche giorno nella stesura dell’articolo per avere conferma della notizia che da tempo era nell’aria: il massimo riconoscimento dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso per il Corallo Rosso 2019 anima rock del Sangiovese di Brisighella. Solo acciaio per un vino dalla beva succulenta e piacevolissima, pieno di amarene mature e rotondità. A Brisighella il contenuto alcolico versato nei calici tende a soffrire di evaporazioni eccessive, dato che finisce sempre in fretta..

Chiudiamo a ritroso a passo di gambero con una verticale del Corallo Nero Sangiovese di Romagna Superiore Riserva, partendo dai millesimi più agee per arrivare alle giovani promesse.

Una 2008 lunga come i fili del telefono che collegano l’America alla Russia. Il naso è tutto da costruire, con la sua esuberante rusticità tipica del varietale. La bocca è densa e scura, mediamente calda ed adagiata come una gran diva su un sofà di more in confettura e tabacco da pipa.

La 2015 (uscita come IGT) esprime la ricerca di delicatezza e minor densità e conduce la mente a sconfinare verso lidi toscani, ma le uve erano talmente perfette da dover optare forza maggiore per una vinificazione sottile che esaltasse al meglio le agili doti di freschezza e mineralità del prodotto. Capolavoro assoluto.

La strada tracciata dalla 2015 ha creato comunque un precedente nelle menti di Cesare ed Antonio spingendoli a cercare ulteriori fragranze floreali e frutti di bosco croccanti. Gli stessi che ravvisiamo infatti nella 2018 attualmente in commercio e nella 2019, fuoriclasse en primeur da proporsi al pubblico soltanto a fine 2022.

Giorgio Melandri e Cesare Gallegati

Degustata all’Osteria Ristorante La Baita a Faenza, in compagnia di Giorgio Melandri (penna storica dell’enogastronomia e vigneron di Modigliana), ha dimostrato tutto il suo carattere “Romagnolo Doc”, da silenzioso ed affidabile compagno di gustose pietanze come i curzul allo scalogno e guanciale, chiamati così per essere un formato di pasta simile ai vecchi lacci delle scarpe.

Non si finisce mai di imparare viaggiando tra paesi, tradizioni e produzioni della nostra meravigliosa Italia.

“Av salut”, vi saluto e..alla prossima.

 

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Scritto da

Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.

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