Davvero nutrita (11 cantine) la compagine di produttori della Doc Mandrolisai presenti a Roma all’evento “La Sardegna di Vinodabere” nelle giornate del 21 e 22 gennaio. Raramente abbiamo visto una tale unione di intenti, ottimo viatico per il futuro dell’intero areale oggi in via di profonda trasformazione. Abbiamo anche avuto il piacere e l’onore di intervistare Emanuela Flore, attuale direttore tecnico ed enologa della cantina Bentu Luna. Giovane talentuosa e già perfettamente a suo agio tra viticoltori o dirigenti di lungo corso. Chiunque avrebbe ceduto ai timori reverenziali del caso, ma non lei. Emanuela ha le idee chiare dai tempi della laurea triennale conseguita ad Oristano e della magistrale a Torino, fino al master in marketing del vino superato brillantemente all’Università Cattolica di Piacenza. E poi tanto impegno sul campo, tra consulenze e ruoli di responsabilità in alcune delle più importanti cooperative vinicole sarde. Caratterialmente decisa ed intraprendente, rispettata dai colleghi ed amante del suo territorio che sogna ai primi posti dell’enologia mondiale sia per i panorami offerti da vigne storiche ad alberello che per vini eleganti e potenti al contempo.
Vinodabere (Luca Matarazzo): Emanuela Flore ci racconti i primi passi nel settore vitivinicolo?
Emanuela: devo dire, Luca, che non ho mai avuto dubbi nel prendere di petto le situazioni anche confrontandomi con gente esperta che lavora da molti anni. La finalità dei miei studi, appiglio essenziale nei momenti difficili, è stata quella di risolvere problematiche a tutto tondo, dai filari alla vendita del prodotto finale. E proprio qui, se posso permettermi, si concentrano le maggiori difficoltà, a causa della mancanza, in qualche caso, della necessaria consapevolezza imprenditoriale che porterebbe invece la Doc Mandrolisai a riconoscimenti meritatissimi.
Vinodabere (Luca Matarazzo): conoscendoti, infatti, ti abbiamo apprezzato per praticità e schiettezza. Quale è stato il percorso precedente a quello attuale?
Emanuela: ho avuto la fortuna di fare una giusta gavetta con tecnici preparatissimi in alcune delle maggiori Cooperative della Sardegna. Come ogni abitante di quest’isola meravigliosa anch’io sognavo di creare qualcosa nelle terre natie, senza inseguire un successo magari comodo, ma lontano. La prima esperienza importante è stata nella Cantina Sociale di Oliena da responsabile del controllo qualità uve e poi in quella del Mandrolisai, come direttore di produzione ed enologo. Lì è cominciata la mia “vera” sfida: la gestione delle vecchie vigne ad alberello salvate dall’estirpazione.
Vinodabere (Luca Matarazzo): un progetto che hai messo ulteriormente in pratica con la cantina Bentu Luna?
Emanuela: Gian Matteo Baldi mi parlò qualche anno fa di un sogno e quel sogno si è realizzato. La prima annata che ho gestito in totale autonomia è stata quella della vendemmia 2019, seppur in rapporto di conto terzista. Poi sono arrivati i locali di affinamento e da allora tutto è andato in discesa. Sì, abbiamo potuto recuperare molti appezzamenti destinati a scomparsa certa, preservando l’integrità dei luoghi ed il materiale genetico delle piante. Ed a chi li ha concessi in fitto retrocediamo un adeguato compenso indipendentemente dal raccolto finale. Nel nostro cru più datato, del 1920, erano state utilizzate marze già provenienti da selezioni massali, contando su un’età media genealogica dei cloni pari ad oltre 300 anni. Questa è la vera essenza nascosta delle cose.
Vinodabere (Luca Matarazzo): ed il rapporto con i proprietari terrieri che hanno aderito, cedendo in gestione una parte dei poderi, si esaurisce qui?
Emanuela: assolutamente no, anzi! Abbiamo valorizzato ulteriormente il lavoro di chi deve coltivare a mano tali meraviglie di natura, assumendo come dipendenti i loro figli ed i loro nipoti. Deve essere un’economia circolare dove possono crescere tutti, in particolare i giovani, evitando l’emigrazione verso le grandi città. Lo chiami poco? Inoltre, chi meglio di loro può conoscere palmo a palmo la realtà in cui opera, perché la cura di un vigneto è fatta anche di tradizioni e metodi a volte arcaici, ma tremendamente efficaci. La mano del padrone insomma.
Vinodabere (Luca Matarazzo): non manca che parlare delle varietà presenti e se tra di esse c’è una tua preferita, anche se ti fa a volte dannare.
Emanuela: senza pensarci due volte: il Muristeddu (o Bovale Sardo) è il protagonista assoluto. Tende ad andare rapidamente in riduzione anche in fase fermentativa, richiedendo un supplemento di tensione per chi, come la sottoscritta, lo deve seguire dalla nascita alla bottiglia. Il grappolo è fitto, la buccia spessa e ricca di antociani di estrazioni delicate. Poi, a primavera, si doma e comincia ad esprimere profumi unici ed inimitabili con il tipico carattere da essenze di macchia mediterranea e frutti rossi succosi.
Vinodabere (Luca Matarazzo): e se ti immaginassi tra venti anni, dove ti vedresti?
Emanuela: probabilmente sempre qui, anche se non ti nascondo che sarebbe bello replicare progetti simili in tante zone d’Italia, dove vecchi impianti soffrono la sostituzione con nuovi sesti di allevamento più redditizi. Ogni vigna centenaria che muore è un pezzo di storia che se ne va, accompagnata da un forte depauperamento genetico. Per quanto riguarda la Doc Mandrolisai, le nuove generazioni stanno creando una svolta senza precedenti, irreversibile, complice l’energia e la sana intraprendenza dell’esser giovani e coraggiosi. Bisogna superare le difficoltà economiche, considerando che un chilogrammo di uva può arrivare a costare anche la cifra elevata di 3,85 euro. Impensabile non proporre un adeguamento dei prezzi per creare valore, ma per farlo servirà un passo successivo: raccontare in chiave manageriale il nostro meraviglioso territorio e posizionarlo nel giusto mercato con azioni di vendita mirate alla qualità dei prodotti offerti.
Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.
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