Dicembre, l’ultimo mese dell’anno in cui, le feste di Natale comportano la partecipazione a numerosi pranzi e cene con parenti, amici, colleghi di lavoro. Quale piatto rappresenta la tradizione emiliana ? Da parmigiana “doc” è presto detto: “anolini con stracotto di asinina” ….rigorosamente serviti in brodo di manzo e gallina!!!
Numerose le versioni proposte nel territorio, ogni ricetta casalinga è la migliore, gli anolini della mamma e della nonna sono messi a dura prova anche nei più rinomati ristoranti della città.
Protagonista del ripieno è la carne di manzo alla quale in base alla ricetta di famiglia sono aggiunte le carni di vitello, gallina, prosciutto di Parma e il Parmigiano Reggiano rigorosamente con stagionatura di 36 mesi.
Nella provincia, fuori città, invece, la tradizione assume caratteristiche differenti.
Il ripieno è composto da pane tostato e da una selezione di varie stagionature di Parmigiano Reggiano, proveniente da diverse zone di produzione.
Ma quale ricetta corrisponde alla vera tradizione ?
A voi la mia proposta
ANOLINI CON STRACOTTO D’ASININA Per 10 persone
Kg 1,00 Guancia d’asinina Gr 100 carote Gr 50 sedano Gr 10 cipolla Gr 100 prosciutto di Parma Lt 1 brodo di carne Olio evo Gr 1000 farina per pasta 10 uova
Procedimento
Fare un soffritto con sedano ,carote e cipolle dopo di che aggiungere il prosciutto di Parma tagliato a cubetti. Dopo che si è rosolato aggiungere la guancia e procedere con la cottura aggiungendo il brodo quando serve. A cottura ultimata frullare il tutto e aggiungere il Parmigiano Reggiano.
Impastare farina e uovo poi fare riposare 20 minuti dopo di che stendere la sfoglia e posizionare il ripieno. Sovrapporre la sfoglia e tagliare con l’apposito stampo.
Maura Gigatti si è avvicinata al mondo della ristorazione in modo graduale, prima con collaborazioni nei principali locali di Parma e poi nel 2008 come imprenditrice, grazie all’incontro con Mariano Chiarelli, compagno nella vita e nel lavoro. L’ingresso nella sommellerie professionale inizia nel 2013, prima con il diploma Ais e poi con il master ALMA Ais, seguito nel 2015 dal titolo di Sommelier professionista; sempre nello stesso anno frequenta il Corso tecniche di servizio del Sommelier, proseguendo con la partecipazione a seminari e corsi di degustazione più specifici. La conoscenza sempre più approfondita del vino e l’attività di sommelier aiutano Maura a focalizzarsi sui concorsi dedicati ai vini, a partire dal Master del Lambrusco, per poi passare a quello del Vermentino e al Trofeo del Soave.
In un settore tuttora a forte prevalenza maschile, Maura ha saputo distinguersi e farsi apprezzare, arrivando già nel 2015 alla semifinale del Miglior Sommelier d’Italia, così come gli anni successivi. Nel frattempo arrivano anche i premi, con il secondo posto al Trofeo Consorzio vini di Romagna e la vittoria al Master del Lambrusco. Il 2017 si è caratterizzato con il titolo di terza classificata al Master del Nebbiolo, prima classificata al Master del Primitivo e seconda al Trofeo miglior sommelier del Vermentino. Nel 2018 è entrata a far parte, come sommelier, dell’Associazione Le Donne del Vino - con le quali ha partecipato al Concorso internazionale Feminalise di Parigi come degustatrice e alla presentazione a New York di Wine Spectator - e di Noi di Sala. Sempre quest’anno ha ottenuto il titolo di seconda classificata del Trofeo miglior Sommelier del Vermentino 2018 e ha partecipato come ospite e docente alle masterclass del Primo Primotivo Day di Parma.
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