A fine agosto non tutti sono in vacanza. Meno che mai il Concorso Mondiale di Bruxelles che organizza da diversi anni Spirits Selection, che premia i superalcolici provenienti dai quattro angoli del mondo. Whisky, cognac, brandy, rhum, vodka, gin, pisco, grappa, baiju, tequila, calvados, armagnac e molti altri sono valutati e classificati da una giuria di rinomati esperti internazionali (circa 80 persone provenienti da 21 nazioni diverse).
L’edizione 2018, svoltasi a Plovdiv (prossima capitale europea della cultura) dal 21 al 23 agosto, in Bulgaria, ha registrato una grande partecipazione. Infatti sono stati degustati più di 1300 campioni provenienti da 50 paesi diversi.
Il Teatro Romano di Plovdiv
Un autore di Vinodabere ha fatto parte della giuria. Approfittiamo quindi per intervistarlo e chiedergli di raccontarci come è andata.
Vinodabere: Carlo iniziamo con le tue impressioni generali su questa diciannovesima edizione di Spirits Selection.
Carlo Bertilaccio: emozionante ed impressionante l’organizzazione di un evento certamente non facile per la diversità e la numerosità dei campioni e dei partecipanti. Entrare nella sala di degustazione, con tutti i tavoli contrassegnati dal numero delle commissioni e dalle bandiere dei paesi di provenienza dei giudici, ha creato un profondo senso di coinvolgimento e di spirito di appartenenza ad un mondo di nicchia che è quello poi degli Spirits.
Vinodabere: noi conosciamo bene l’impegno necessario per degustare batterie alla cieca di vini di ogni parte del mondo. Con i superalcolici è più difficile?
Carlo Bertilaccio: avendo per mia fortuna partecipato per diversi anni a degustazioni di vini, posso tranquillamente affermare che degustare un numero elevato di Spirits in ciascuna delle 3 mattinate del Concorso (35 al giorno), è certamente più difficile per vari motivi:
- la maggiore gradazione alcolica, che nonostante l’utilizzo delle sputacchiere, impegna in ogni caso severamente le papille gustative;
- la diversità di ciascuna batteria di campioni: si spazia dal classico distillato a quello aromatizzo, dalla cachaça brasiliana, al baiju cinese, dal cognac ai piscos cileni;
- la grande complessità di gusti ed aromi che ciascun superalcolico è in grado di sprigionare.
Vinodabere: quanto è stimolante il confronto con giudici stranieri? Esiste un diverso modo di vedere le cose oppure ci sono diverse linee comuni?
Carlo Bertilaccio: molto stimolante perchè ci si può confrontare con professionisti e stili di valutazione molto diversi: ad esempio nella mia commissione oltre me erano presenti 1 giudice francese, 2 giudici bulgari, 2 giudici cinesi, e 1 di Taiwan, ognuno portatore di esperienze e patrimoni culturali differenti. Tuttavia questo non ha impedito che, con la guida paziente e competente del presidente di commissione, si sia raggiunta molto presto una omogeneità nei criteri di valutazione dei giudizi sui campioni che via via venivano proposti all’assaggio. Ovviamente la lingua inglese ha fatto da fluidificante per l’intero Concorso.
Commissione n.8 (Carlo Bertilaccio è il primo da sinistra)
Commissioni al lavoro
Vinodabere: veniamo al paese ospitante: la Bulgaria. Immagino che abbiate fatto delle visite a distillerie o aziende locali. Sono state esperienze interessanti e che cosa porti a casa come bagaglio culturale?
Visita alla distilleria VP Brands di Peshtera in Bulgaria
Carlo Bertilaccio: se nelle 3 mattinate dell’evento il focus era sugli Spirits di tutto il mondo, i pomeriggi erano dedicati alle visite delle distillerie locali e bisogna riconoscere che questa parte del programma, ancorchè impegnativa, è stata decisamente molto interessante perchè abbiamo letteralmente scoperto un mondo. La Bulgaria produce 180 milioni di litri di Spirits che superano ampiamente i 120 milioni di litri di vino e la maggior parte di questa produzione è riferibile alla Rakiya, distillato questo relativamente poco conosciuto o sottovalutato. Infatti si presenta in 3 forme diverse tutte ugualmente interessanti. Vale a dire: il classico distillato da vinaccia paragonabile alla nostra Grappa, il distillato di vino paragonabile al Brandy, ed infine il distillato di frutta. Quest’ultimo raggiunge livelli qualitativi particolarmente apprezzabili perchè accanto alle più comuni produzioni derivanti dalla distillazione di albicocche, pere e prugne, troviamo anche distillati più pregiati che derivano da mele cotogne, fichi e pere selvatiche.
Vinodabere: che tipi di premi vengono assegnati dal Concorso? Si conoscono già i risultati?
Carlo Bertilaccio: i risultati si conosceranno il 6 settembre (saranno pubblicati su http://spiritsselection.com) . Il Concorso assegna 3 tipi di medaglie: Argento , Oro, Gran Medaglia d’Oro. Quest’ultima rappresenta l’eccellenza assoluta.
Vinodabere: quanti giudici italiani erano presenti e da che tipo di esperienza provengono?
Carlo Bertilaccio: i giudici italiani presenti erano 7 compreso me provenienti dal mondo del bartendering, dalla comunicazione di settore, dalla produzione (mondo tecnico) e dalla distribuzione. Ecco i nomi dei bravissimi altri colleghi: Emanuele Broccatelli, Cristiana Brunetti, Eugenio D’Errico, Giuseppe (Pino) Perrone, Bruno Pilzer, Davide Terziotti. Ovviamente ogni italiano era in una commissione differente.
Vinodabere: bene Carlo, ora che sei tornato attendiamo con ansia qualche altro spunto di riflessione su Spirits Selection, e spero che vorrai condividerlo con noi su Vinodabere.
Carlo Bertilaccio: certamente con molto piacere, non perdetevi le prossime puntate.
Giornalista enogastronomico, una laurea cum laude in Economia e Commercio all'Università La Sapienza di Roma, giudice in diversi concorsi internazionali, docente F.I.S.A.R.. Ha una storia che comprende collaborazioni con Guide di settore. Per citare solo le ultime : Slow Wine (Responsabile per la Sardegna edizioni 2015 e 2016), I Vini de L'Espresso (vice-curatore e coordinatore nazionale edizioni 2017 e 2018), I Ristoranti d'Italia de L'Espresso (edizioni dalla 2010 alla 2018). Collabora con le testate: www.lucianopignataro.it , www.repubblica.it/sapori. Ha scritto alcuni articoli sul quotidiano "Il Mattino" e su www.slowine.it. Ha una passione sfrenata per quel piccolo continente che prende il nome di "Sardegna", per le sue terre e per la sua gente.
Aggiornamenti continui sul mondo dell'enogastronomia