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Aziende e vini esteri

Portogallo. La valle del Douro, dove nasce uno dei vini più famosi al mondo: il Porto

Il Porto è uno dei vini più conosciuti al mondo ed il più celebre prodotto dell’enologia portoghese. Sulla sua scoperta e successiva diffusione ci sono diverse versioni che oscillano tra storia e leggenda: una fa risalire la sua scoperta a due intraprendenti mercanti inglesi che, alla fine del XVII secolo, durante la ricerca di vini adatti al mercato inglese, incontrarono un monaco vicino la città di Lamego, nella valle del fiume Douro, che offrì loro un vino morbido, dolce, ricco e vellutato, diverso dagli altri vini portoghesi di allora molto astringenti e “duri” al palato (oggi la varietà e la qualità dei vini del Portogallo è tutt’altra cosa). Il suddetto monaco rivelò loro che per ottenere quel vino morbido e dolce era stata aggiunta dell’acquavite al mosto in fermentazione così da inibire ad un certo punto l’azione dei lieviti e mantenere dello zucchero residuo nel mosto, oltreché incrementare notevolmente il grado alcolico e quindi la “morbidezza” risultante del vino. Questo metodo è utilizzato ancora oggi per la produzione del Porto, mentre variazioni di questo processo produttivo (aggiunta di alcol prima o dopo la fermentazione) permettono di ottenere alcuni degli altri famosi vini “liquorosi” (o “fortificati”) esistenti come Madeira, Sherry e Marsala.

La visita del territorio di produzione del Porto si può rivelare una vera scoperta. Le colline della Valle del Douro (dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 2001) confinano ad ovest con la città di Oporto (da cui il Porto prende il suo nome) e offrono una visione spettacolare dei vigneti da cui si produce il Porto: degradano verso il fiume con una inclinazione elevata (fino a 70 gradi) che costringe gli agricoltori all’utilizzo di terrazze dove i filari procedono a girapoggio, singoli o a coppie orizzontalmente vicine tra loro, ma significativamente distanziati in altezza; il colpo d’occhio risultante è mozzafiato, con una serie di forme geometriche molto originali e accattivanti che le viti disegnano sulle colline.

La composizione del suolo collinare è principalmente di tipo scistoso (argilla marnosa) e granitico. Ciò favorisce uno sviluppo verticale dell’apparato radicale della vite, che attinge in questo modo alle sostanze più “nobili” del terreno.
Piccoli agglomerati urbani disseminati nella valle mostrano una immagine agricola e rurale della popolazione contadina che lavora la terra, immagine “bilanciata” da quella moderna e “ricca” delle “Quinte (Quintas)”, le Tenute che dominano le splendide colline vitate ed in cui confluiscono le uve da cui nasce materialmente il Porto; all’interno delle Quinte si possono trovare lussuosi resort e organizzatissimi e professionali ambienti per la degustazione del Porto e degli altri vini prodotti nella tenuta.

Classificazione del Porto
Ci sono varie metodologie per classificare il Porto, una delle più semplici prevede che le tipologie di Porto si possono dividere in tre categorie di base: Bianco, Ruby e Tawny e almeno quattro categorie più pregiate: Tawny invecchiato, LBV (Late Bottled Vintage), Colheita e Vintage.
I Porto base maturano prevalentemente in contenitori di grandi dimensioni (legno, cemento o acciaio, dove lo scambio con l’ossigeno dell’ambiente esterno è minimo) che danno origine a vini molto fruttati, adatti ad un consumo immediato, il cui invecchiamento non supera in genere i tre anni. I Porto più pregiati maturano per un breve periodo in legno (sia grande che tonneaux) e poi in bottiglia, per periodi che possono durare anche decine di anni.
Il Porto Bianco è prodotto con uve a bacca bianca (come Códega, Gouveio, Malvasia Fina, Rabigato e Viosinho); è considerato dai locali un prodotto non tradizionale e dagli appassionati un prodotto minore, pertanto è poco diffuso.
I Porto rossi sono prodotti con uve Touriga Nacional, Tinta Barroca, Tinta Roriz, Tinto Cão e Touriga Francesa.
Il Porto Ruby è un vino rosso invecchiato in botti grandi, dal colore rubino intenso e dal sapore prevalente di frutti rossi molto dolci.
I Tawny sono prodotti con le stesse uve del Ruby ma affinati in botti più piccole (tonneaux) che favoriscono anche un maggiore contatto con l’aria che dona a questi vini un caratteristico aroma leggermente ossidato e di frutta secca e miele, con un colore ambrato.

Nel Porto Tawny invecchiato, il processo di ossidazione si prolunga per molti anni (anche oltre 40) il che conferisce un colore al vino che passa dall’ambrato scuro al marrone dorato, inoltre il lungo periodo di invecchiamento da origine ad aromi che possono variare sensibilmente a seconda delle botti usate per cui il produttore effettua normalmente un blend tra i vini provenienti da botti e annate diverse per ottenere lo stile aromatico voluto (l’età indicata in etichetta è una media del blend).
Gli LBV (Late Bottled Vintage), seguono un processo di produzione simile al Ruby ma il vino proviene da un’unica vendemmia e invecchia fino a 6 anni.
Il Porto Colheita è simile al Tawny ma proviene da un’unica annata e invecchia fino a 8 anni in botti piccole (barriques).
Il Porto Vintage, la tipologia più pregiata, proviene da un’unica annata, viene invecchiato in legno per circa 2 anni e poi prosegue il processo di affinamento in bottiglia anche per oltre 50 anni. Viene prodotto con uve selezionate e solo nelle annate migliori.

 

Di seguito una selezione di assaggi di vari tipi di Porto, appartenenti a realtà diverse: dalla grande azienda (es. Sandeman) i cui vini sono facilmente reperibili sui mercati internazionali, alle piccole realtà locali i cui prodotti sono praticamene impossibili da trovare all’estero.

Porto Vintage “Bulas” 2014 – Bulas wines

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Porto Vintage “Bulas” 2014 – Bulas wines (vitigni: Touriga Nacional, Touriga Franca & Tinta Roriz ), grado alcolico 19,3%. Profumi fini ed eleganti di macchia mediterranea e spezie; in bocca emerge una struttura ben equilibrata tra tannini ed alcolicità e con un bel mix tra dolcezza, speziatura e acidità; sorso scorrevole che conserva freschezza nonostante la complessità e l’imponenza della struttura.

 

 

Porto Vintage Sandeman “Quinta do Seixto” 2015 – Sandeman

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Porto Vintage Sandeman “Quinta do Seixto” 2015 – Sandeman (vitigni: Touriga Franca, Touriga Nacional, Old Vines,Tinta Roriz, Sousão), grado alcolico 20%. Profumi ampi avvolgenti e intensi di fiori e frutti rossi, balsamici (resina,eucalipto); toni dolci al palato di cannella, noce moscata, zenzero con sciroppo di frutta rossa e note cioccolatose, bilanciati da una buona vena acida, sorso ricco e persistente.

Porto Tawny “Velhotes” – Calem

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Porto Tawny “Velhotes” – Calem (vitigni: Tinta Roriz, Tinta Barroca, Tinto Cão, Touriga Franca), grado alcolico 19,5%. Molto speziato (pepe nero), macchia mediterranea al naso con aromi mediamente intensi; frutta rossa macerata e molto pepato al palato con media persistenza.

Porto Ruby “Loreto”– Adega Cooperativa de Sabrosa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Porto Ruby “Loreto”– Adega Cooperativa de Sabrosa (vitigni: Touriga Nacional, Touriga Franca e Mourisca), grado alcolico 19,5%. Intenso, ricco e molto fruttato (lamponi, ciliegia, mora, mirtillo), anche frutta secca, note speziate e leggera ossidazione; grande corrispondenza gusto – olfatto. In bocca è immediato: il vino mette in campo da subito tutte le sue caratteristiche gustative. Lo stile è rustico, ma ne risulta un sorso avvolgente, molto gradevole che permane a lungo. Uno dei migliori Ruby assaggiati.

Porto LVB “Vista Alegre” 2013 – Vallegre

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Porto LVB “Vista Alegre” 2013 – Vallegre (vitigni: Touriga Nacional, Touriga Franca, Tinta Roriz, Sousão, Tinto Cão), grado alcolico 20%. Note di macchia mediterranea, molto speziato e balsamico (menta); al palato sciroppo di frutta rossa (amarena, lampone, fragola), acidità nel finale. Prevalgono toni fruttati e dolci, di media intensità e persistenza.

Porto Tawny Quinta do Tedo 10 anni – Quinta do Tedo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Porto Tawny Quinta do Tedo 10 anni – Quinta do Tedo (vitigni: Tinta Barroca, Touriga Francesa e altri vecchi vitigni), grado alcolico 20%. Si avverte subito il caratteristico sentore di ossidazione e si nota il colore amaranto/ambrato dovuti alla diversa metodologia di produzione. Profumi intensi di frutta secca (fichi secchi, datteri), spezie dolci e pepe nero, iodato; al palato conferma l’aroma dolce di frutta secca con tannini levigati e scorrevoli; molto piacevole, ricco e amaricante il sorso, che evoca un mix tra fruttato, speziato e ossidato. Un ottimo Porto!

Porto Tawny Quinta do Infantado meio-seco – Quinta do Infantado

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Porto Tawny Quinta do Infantado meio-seco – Quinta do Infantado (vitigni: Tinta Roriz, Touriga Franca Nazionale) , grado alcolico 19,5%.
Profumi intensi di mirto, frutta secca (fichi secchi in particolare, poi datteri e zibibbo), frutta rossa e bacche rosse,  mostra un bellissimo equilibrio tra i toni dolci e la parte ossidativa; al palato il mix tra frutti rossi, frutta secca e ossidazione risulta ancora più integrato. Il sorso molto succoso, morbido ed equilibrato è piacevolissimo.

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Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.

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