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Rocche di Romagna: un marchio collettivo per il Romagna Sangiovese sottozona

Nel 60° anniversario dalla sua fondazione col nome di Ente Tutela Vini, il Consorzio Vini di Romagna, da sempre fedele alla sua missione di promuovere il patrimonio enologico locale, ha esposto alla stampa di settore nella bellissima cornice di Casa Spadoni di Faenza, il nuovo piano di rilancio per il Sangiovese di Romagna. Forte del periodo molto positivo per l’interesse riscosso anche a livello internazionale sulla qualità dei propri vini, il Consorzio Vini di Romagna ha promosso con maggior forza il sistema dei Sangiovese delle Sottozone.

In tale ottica, il Decreto Ministeriale del 6/06/2022 ha introdotto diverse novità sulle Sottozone, a modifica del disciplinare di produzione della DOC “Romagna”. Le principali modifiche hanno riguardato l’introduzione di nuove tipologie di vino: i Romagna Bianco e Rosato, sia fermo sia frizzante (esistenti già le versioni spumante), il Romagna Rosso, i Bianco Sottozona in Brisighella, Oriolo, Modigliana, Castrocaro e Longiano, il Centesimino Oriolo, il Famoso Mercato Saraceno.

Inoltre, è stato allargato il sistema delle Sottozone, che da 12 passano a 16 aggiungendo Imola, Verucchio, Coriano e San Clemente alle preesistenti Serra, Brisighella, Oriolo, Marzeno, Modigliana, Castrocaro, Predappio, Meldola, Bertinoro, Cesena, Mercato Saraceno, Longiano. La denominazione Romagna Sangiovese DOC è frutto eccellente del territorio romagnolo, con i Sangiovese identificati con il nome di ognuna delle 16 sottozone della DOC. L’attenzione dei produttori è nell’imprimere nelle loro produzioni le peculiarità territoriali attraverso vini che esprimono in pieno i caratteri e le sfumature dei diversi territori connotati da differenti geologie e microclimi.

Per rendere ancora più incisiva la promozione di questo patrimonio vitivinicolo unico, il Consorzio Vini di Romagna ha realizzato il marchio collettivo “Rocche di Romagna” per evidenziare le produzioni di Romagna Sangiovese Sottozona e Sottozona Riserva. Sin dal 1970 venivano indicati con il termine Rocche i cru di Romagna; successivamente il marchio “Rocca”, depositato dal Consorzio, poteva essere vantato in etichetta dai vini che avevano ottenuto almeno 80 punti in degustazione alla cieca nelle commissioni di certificazione.

In questo 2022 il marchio collettivo, tratto da un fregio di una volta a mosaico di un monumento Unesco di Ravenna, ha lo scopo di dar luce sul progetto Sottozone e di valorizzare i vini che ne sono l’esito, aiutando a riconoscere le differenti peculiarità dei territori. L’adesione all’uso del marchio è libera e aperta a tutti i produttori di Romagna Sangiovese Sottozona e Sottozona Riserva.

I prossimi appuntamenti

Per promuovere in maniera sempre più concreta le Sottozone, sono in programma nel mese di settembre due eventi specifici. Il 19 settembre alla Rocca delle Caminate, posta su un colle che unisce la vallata che accoglie Meldola e quella che accoglie Predappio, verrà presentato ufficialmente il marchio collettivo “Rocche di Romagna”, con la partecipazione di Kerin O’Keefe, scrittrice, giornalista enologica statunitense, italian editor dal 2013 della rinomata rivista USA Wine Enthusiast. Il 26 settembre, poi, all’Autodromo d’Imola, si svolgerà la Giornata Horeca Vini ad Arte 2022, con focus e masterclass sulle Sottozone.

Oltre alle giornate dedicate al Sangiovese, tra fine settembre e inizio ottobre, un’altra eccellenza enologica di Romagna avrà la sua ribalta: l’Albana. Dal 30 settembre al 2 ottobre a Bertinoro si svolgerà la 10° edizione della selezione enologica “Albana Dèi” e il concorso nazionale “Master dell’Albana”, riservato ai sommelier AIS.

Infine, poiché il 2022 segna anche il 60° anniversario della fondazione del Consorzio Vini di Romagna, il 31 ottobre a Faenza si prepara un evento specifico con la presentazione di un libro a carattere divulgativo. Come ci racconta Ruenza Santandrea, Presidente del Consorzio Vini di Romagna: «Il periodo pandemico, così lungo e impegnativo, difficile per tutti, è stato palestra per il Consorzio Vini di Romagna per rafforzarsi nei fondamentali. Dall’estate 2020 è stato dedicato un tempo importante all’approfondimento della conoscenza storico-geografica, geo-pedologica e turistico-ambientale, oltre che enologica della Romagna, che ha permesso di capitalizzare contenuti determinanti per la definizione di un racconto romagnolo vero, originale e significativo, su cui ogni racconto particolare dei territori e delle aziende vitivinicole ha potuto conseguentemente innestarsi in modo armonico».

 

Nella foto di copertina: da sx Presidente Ruenza Santandrea, il Consigliere Francesco Bordini e il Direttore Filiberto Mazzanti

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