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Degustazione

Millésimes Alsace Digitasting: un modo diverso di incontrare i professionisti del vino

Dopo il successo della prima edizione del 2021, i Vins d’Alsace ha organizzato la seconda edizione di Millésimes Alsace Digitasting.

Nato in piena pandemia, Millésimes Alsace Digitasting è riuscito a ben bilanciare la parte digitale con quella della degustazione fisica tanto da riproporne l’esperienza.

Nel 2021 sono stati distribuiti a 4000 visitatori di ben 55 Paesi, 10 000 cofanetti-degustazione contenenti 4 campioni di vino.
Le modalità di partecipazione sono semplici: un sito dedicato sul quale registrarsi e richiedere l’invio dei cofanetti con i vini delle cantine selezionate tra quelle che hanno aderito all’iniziativa. Si fissano poi gli appuntamenti con le aziende e in videoconferenza si degustano i vini insieme al produttore.

Al di là di tutti ricordi non proprio piacevoli che questa modalità riporta alla mente di tutti noi, questo digitasting è un modo per fare un tour del territorio alsaziano stando comodamente seduti a casa propria. Un modo per conoscere nuovi produttori e, magari, fissare un appuntamento per una prossima visita in presenza per approfondire quella conoscenza che una videoconferenza non può certamente dare. Una visita in presenza che, come d’abitudine in Alsazia, ci consentirà di degustare le numerose (a volte numerosissime) etichette che ogni cantina produce.

Quest’anno ci siamo concentrati su alcuni produttori della parte nord dell’Alsazia. I primi tre si trovano a nord di Colmar, praticamente a metà strada tra Strasburgo e Colmar stesso.

Domaine Celine Metz di Blienschwiller
Una piccola cantina famigliare che può vantare su almeno 7 generazioni di storia e 10 ettari coltivati in regime biologico di cui 2 nel Grand Cru Winzenberg. Fermentazioni lunghe e vini dritti, carichi di tensione sono le peculiarità.
Riesling Grand Cru Winzenberg 2019
Spicca per la grandissima tensione minerale data dal granito su cui poggiano le vigne. Sapidità, equilibrio e ancora note di frutto fresco. Un accenno di idrocarburo inizia a farsi apprezzare. Un vino cristallino, di volume e dal finale quasi salato.

Domaine Wach di Andlau
9 ettari per una produzione di circa 50 mila bottiglia all’anno. Produttori dal 1748 prima di botti e poi dal 1888 di vino, sono biologici certificati dal 2022.
Gewürztraminer Vendemmia tardiva 2018
Un naso strepitoso emerge immediatamente dal calice. I tipici sentori varietali sono eleganti e fini. Lo zucchero residuo (89 grammi/litro) è perfettamente integrato nel sorso grazie alla buona acidità. Assolutamente non stucchevole, è un vino diritto, dalla lunga persistenza e dal finale ammandorlato.

Domaine G. Metz di Itterswiller
Una cantina famigliare il cui vigneto, esteso su 18 ettari, è coltivato in regime biologico certificato dal 2022. Lieviti indigeni, macerazioni pellicolari e riposo sulle fecce fini per i vini prodotti, tutti senza residuo zuccherino.
Pinot Noir Haydi 2020
Macerazione a freddo per questo vino dalla spiccata espressività, frutta matura con un contorno di spezie e pepe. Il tannino elegante e la piacevole acidità lo rendono particolarmente godibile. Chiude con un leggero sentore di vaniglia. Il 50% della massa sosta in barrique per 12 mesi.

Altre due aziende sono posizionate a ovest di Strasburgo.

Domaine Frédéric Mochel di Traenheim
Azienda nata nel 1669, oggi giunta alla quattordicesima generazione, possiede 5 ettari in due Grand Cru sui 10 totali. Biologici certificati dal 2021 in conversione al biodinamico.
Riesling Grand Cru Altenberg de Bergbieten 2017
Residuo zuccherino bassissimo (4,7 grammi/litro) per questo vino dalla spiccata mineralità. Erbe secche, frutta, spezie dolci. Pieno e rotondo ma spinto da una decisa verticalità data anche dalla vivace acidità, chiude elegante e sapido.

Domaine Loew di Westhoffen
Etienne Loew ha ripreso le vigne di famiglia nel 1996 dopo una carriera universitaria. Biodinamico dal 2012 lavora parte dei suoi 13 ettari con il cavallo.
Pinot Gris Bruderbach Le Menhir 2021
Vigneto esposto pienamente a sud. Un vino delicato con note di fiori bianchi, di anice. Decisamente asciutto (solo 1,7 grammi/litro di zucchero residuo), diretto e minerale, quasi piccante. Gastronomico.

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Dopo una trentennale brillante carriera in ambito amministrativo finanziario all’interno di un noto gruppo multinazionale, dal maggio 2018 si dedica totalmente al mondo del vino del quale è appassionato partecipe da oltre quindici anni. Sommelier dal 2005 e degustatore Associazione Italiana Sommelier, assaggiatore di formaggi ONAF, assaggiatore di grappe e acqueviti ANAG e degustatore professionista di birre ADB, è relatore in enologia nei corsi per sommelier. È stato responsabile redazionale del sito internet della delegazione AIS di Milano e ha collaborato alla stesura delle guide Vitae e Viniplus. È redattore per la rivista Viniplus di Lombardia, per la quale cura due rubriche, è inoltre autore per la rivista Barolo & Co e per le testate on-line vinodabere.it, e aislombardia.it.

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