Ci siamo! Si avvicina a grandi passi la fine d’anno e, come di consueto, ci apprestiamo al rito di passaggio dal vecchio al nuovo tra malinconia e speranza.
E quindi al cenone. Ognuno lo interpreta a modo suo, chi punta sulla sostanza chi sull’eleganza ma tutti con un punto in comune: l’abbondanza.
E allora è importante pensare anche a una piccola pausa tra le portate. Per questo aiuta un’usanza consueta in Normandia e in genere propiziata dal Calvados: il cosiddetto “trou normand” o se preferite “norman hole” oppure “buco normanno”, vale a dire il bere tutti insieme un piccolo calice di distillato per fare spazio nello stomaco (Il famoso “buco”) e renderlo pronto a ricevere le nuove pietanze.
Blanche de Normandie,
In genere si utilizza per l’appunto il Calvados, distillato dal sidro di mele (e a volte anche di pere, come si fa a Domfront) e successivamente invecchiato in legno. Ma tra la distillazione e l’invecchiamento c’è una tappa intermedia il cui prodotto è il semplice distillato di frutta: in questo caso un’acquavite derivata da una trentina di varietà diverse di mele e pere chiamata Blanche de Normandie, distillata due volte in alambicco discontinuo e ricca di profumi varietali.
Appena sperimentata a Natale, confermo che funziona benissimo.
Quest’acquavite è prodotta da Christian Drouin, nome famoso e importante per la produzione del Calvados e, pur non avendo la morbidezza e la dolcezza conferite dal legno durante l’invecchiamento, ha un suo carattere distintivo piuttosto interessante.
Al naso offre i profumi varietali del frutto venati da note balsamiche e floreali con toni agrumati e un pizzico di anice.
Tanta freschezza quindi che può anche essere esaltata con l’aggiunta di ghiaccio. Al palato invece, superata l’iniziale ruvidezza e asprezza del tannino (ebbene sì, anche alcune varietà di mele sono tanniche) regala note dolci di confetto, cannella e canditi che accompagnano gradevolmente i sentori di mela e pera.
Felice anno!