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I 10 migliori vini bianchi assaggiati nel 2021 da Vinodabere

L’ultimo giorno dell’anno è tempo di bilanci. Ecco i migliori vini bianchi assaggiati nel 2021 da Vinodabere:

VT Vendemmia Tardiva  2018 – Capichera

Da grappoli selezionati raccolti tardivamente. Fermentazione in acciaio per un mese, poi circa 6 mesi in barriques, infine affinamento in vetro per un paio d’anni. Naso floreale, macchia mediterranea, miele, agrumi, zenzero, frutta bianca e gialla. Stile raffinato ma di grande fedeltà al territorio e al vitigno, classe purissima, finale ricco di suggestioni, interminabile. Grandissimo vino, da abbinare col pesce ma anche con formaggi non stagionati, in particolare caprini.

Corallo Giallo 2019 – Gallegati 

Un’esplosione di profumi tipici dell’Albana. Dalla verbena all’albicocca senza dimenticare agrumi succosi ed ananas. Materia glicerica ben contrastata da un finale mordace che richiama una piccola trama antocianica tipica di un vino rosso vestito di bianco.

Vigna Petrussa Friulano 2019 – FCO Doc.

Da Prepotto, zona più fresca, allevato su marna arenaria (la celebre “ponka”). Vinificato in acciaio e affinato per sette mesi in botti grandi di legno. Profuma di finocchietto, fiori di campo, mandorla fresca, anice, zest di limone. Al palato è serio e decisamente ammandorlato, consistente, minerale, sembra avere più degli altri bisogno di tempo in vetro per distendersi pienamente, ma anche più prospettiva e carattere. Chiusura di frutta secca, mandarino, miele. Bella personalità.

Hérzu Langhe Doc Riesling 2019 – Ettore Germano

Ogni volta che si ha Hérzu nel calice l’emozione, la piacevolezza e la voglia farsi catturare dalla sua profondità gustativa prende sempre il sopravvento. Non possiamo negarlo, questo è uno dei nostri vini del cuore.

Naso di spiccata complessità in cui prende il sopravvento una solenne e profonda mineralità seguita da intense note agrumate, erbe aromatiche, accenni floreali e richiami salmastri.

SLATNIK 1994 – Radikon 

le uve, di Chardonnay 80% e Friulano (ex Tocai) 20% provengono dall’omonimo vigneto. Fermentazione in tini di rovere per 8/14 gg, maturazione in botte per 18 mesi e bottiglia per 2 mesi. Ha profumi articolati ed estremamente raffinati (pepe, frutta essiccata, carruba). Nel palato denota grande morbidezza e armonia. La notevole età ha reso il vino equilibratissimo, con un ampio spettro di profumi e aromi profondamente integrati tra loro. Nessun cenno di cedimenti o stanchezza. È una testimonianza della longevità che possono raggiungere questi vini.

 

Friulano Sigar 2018 – Livio Felluga

Da vigne quasi cinquantenni sulla ponca, prezioso terreno di zona. Di tipicità meno immediata (stesso discorso che varrà per il Sauvignon se per tipicità si intende la nota ammandorlata tout court per l’uno e quella, riconoscibilissima ma drasticamente erbacea, per l’altro; entrambe poi, a ben vedere, frutto di deviazioni oltre la linea mediana; della maturità la prima, dell’immaturità la seconda). Ma variegato, con note delicatamente erbacee, frutta bianca e una nitida spina agrumata. Curiosità:  è allevato in anfora. Ma senza “targhe” evolutive forzate a rimarcare la scelta.

Gavi dei Gavi 2020 – La Scolca

Espressione d’annata del Cortese “nobile” nativo quello che può considerarsi il cru top della denominazione, parto all’inizio di stagione presentatosi come mediamente complicato (ormai le annate semplici sembrano non esistere quasi più) ma alla fine concluso in crescendo da una vendemmia ampiamente positiva, naso di intensità franca ed eloquente, note floreali e mediterranee palesi, tattilità e acidità benissimo bilanciate, frutto nitido e pulito, classiche venature “rocciose”,  e il fratello maggiore targato 2013. Gavi dei Gavi quest’ultimo figlio di un’annata felice in zona, potente ma equilibrata, con spessori e intensità che il vino profonde con pienezza e classe, giovane in modo esemplare a definire la parabola pressoché abituale dei Cortese che portano questa etichetta e si distinguono per longevità “in progress”.

 

Sussinku Bianco 2019 – Nuraghe Crabioni 

 

Un Vermentino potente e strutturato. Ottenuto dai vigneti in località Tresmontes, di fronte al golfo dell’Asinara, affina a lungo sui propri lieviti, periodicamente rimessi in sospensione, fino all’imbottigliamento. Brillante alla vista, all’olfatto è intenso, pieno, con note candite di agrumi, toni di frutta esotica e ricordi “rocciosi”. Al gusto è morbido, pieno e materico. Un vino sicuramente adatto a un lungo invecchiamento.

Ruinas 2020 – Depperu 

Un classico esempio di cosa significhi fare Vermentino in Gallura. Grande rotondità alternata a tensione minerale unica nel suo genere. Si apre su note di pesca matura e albicocche, scivolando poi verso fiori di gelsomino e ricordi di  erbe officinali. Al sorso vibra, teso come una corda di violino, mettendo in subordine per un istante la pur decisa componente glicerica, e procedendo lungo una scia salina di grande freschezza. Vino dialettico e tessuto di contrasti: quasi l’“odi et amo” del celebre verso di Catullo.

Cambrugiano 2017 Verdicchio di Matelica Riserva

Il mito! Premiato da sempre da quella prima vendemmia targata 1988 che lo ha visto nascere. La annata attualmente in commercio è ricca, seducente ed equilibrata. Un dinamismo di mela golden, pera Williams e corredo di fiori bianchi da bouquet nuziale. Struttura e potenza in un guanto di seta.

 

 

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