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C’ERA UNA VOLTA IN TOSCANA: VALLEPICCIOLA

Non preoccupatevi, non è il “c’era una volta poi non c’è più” della bellissima canzone Piove di Domenico Modugno. Sto parlando piuttosto di un uso quasi fiabesco della citazione. C’era una volta..nel lontano 1998..un vecchio convento abbandonato e l’imprenditore ligure Bruno Bolfo, leader nel settore siderurgico, che decise di investire parte dei propri guadagni nel realizzare un magico sogno.

Così d’incanto, come dal nulla e con tanti passaggi giusti, possiamo oggi ammirare un complesso che vanta un Hotel di lusso a 5 stelle ed una cantina all’avanguardia ultimata a pieno regime con le migliori tecnologie che il mercato possa offrire.

 

C’era una volta, infine, una precisa identità stilistica che ha accompagnato le prime vendemmie aziendali, vere e proprie scommesse, dopo aver rilevato 80 ettari semi abbandonati di una vecchia proprietà appartenente a Monteropoli. I reimpianti necessari ad aumentare intensità produttiva coinvolgono tutt’ora la maggior parte del tempo trascorso nei campi, con particolari cure verso una varietà insolita per la prossima U.G.A. del Chianti Classico “Vagliagli”: il Pinot Nero.

Le produzioni iniziali hanno visto la collaborazione enologica del team Cotarella a supporto della giovane start-up. Buone estrazioni e concentrazioni, uso del legno misurato ed un numero considerevole di etichette per accontentare diverse aree di vendita.

Dal 1 gennaio di quest’anno però, la rivoluzione attuata dall’amministratore delegato Alberto Colombo è definitivamente compiuta con l’arrivo di Alessandro Cellai, enologo di fama che vanta numerosi successi ottenuti all’ombra della holding Domini Castellare.

a sinistra Alessandro Cellai ed a destra Alberto Colombo

Si può dire che nella 2020 si senta già il tocco del nuovo Direttore: linee più leggiadre convergenti verso il saggio e prudente motto less is more e le freschezze eleganti di “Tachis-iana” memoria.

In sintesi minor nerbo e potenza, maggior taglienza e verticalità.

Proprio quanto ravvisabile nel Pievasciata 2020, Pinot Noir in purezza al suo debutto, proveniente dal vigneto denominato Bosco Bruno allevato ad archetto toscano. La selezione base, da me soprannominata “etichetta rossa”, dimostra grinta da vendere, con fermentazione e successiva elevazione in puro stile Borgogna: botti con presenza di raspi volti ad irrobustire una trama tannica vellutata.

Meno convincente l’etichetta nera vintage 2018 da supertuscan polveroso e scuro in bocca e con prevalenze boisé dalla lunga sosta in barrique e tonneau.

Il Mordese 2013 – Cabernet Franc 100% – è semplicemente da manuale. Appena 6000 bottiglie per un ventaglio odoroso che spazia dai piccoli frutti di bosco alle foglie di eucalipto, chiudendo verso liquirizia e polvere di grafite. L’elenco completo dei descrittori del varietale in un unico appagante sorso.

In chiusura presentiamo una vera chicca: il Metodo Classico Rosé millesimo 2016 “Perlinetto” da Pinot Noir in purezza, davvero unico per l’areale. Sentori delicati di pesca gialla, albicocca e spezie bianche; ben 48 mesi sur lie elevabili in un prossimo futuro a 72. Presente sempre il marcatore minerale, timbro infallibile di Vallepicciola.

Vi chiederete come mai non abbiamo menzionato neppure una etichetta di Chianti Classico in un territorio vocato da sempre a tale produzione. Semplicemente per due motivi: il primo è che attendiamo impazienti le prossime annate gestite per intero dal nuovo capo enologo, il secondo è l’intenzione di valorizzare la ricerca e l’impegno verso tipologie differenti dai soliti canoni, molto promettenti, atti a competere su diversi mercati (non soltanto esteri).

Terminiamo il racconto con una creatura fortemente voluta da Alessandro Cellai: la stanza delle vasche di cemento da 50 ettolitri. Un ritorno al passato con lo sguardo all’avvenire, che vedremo presto in opera.

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Scritto da

Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.

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