Caldo, caldo, caldo: in città non si resiste: e allora?
Dolomiti! Bene rifugio sicuro in questi casi.
Aria pulita, panorami splendidi, passeggiate e temperature adatte all’assaggio di vini e quant’altro. Ma Dolomiti spesso significa anche Bolzano, all”andata o al ritorno, e quindi sosta enogastronomica di livello.
E quindi dopo, la piacevole esperienza della prima volta (link), torniamo alla WineBoutique di Lisa Anderle in pieno centro città.
E lo facciamo per proseguire nei nostri assaggi di distillati di albicocca che in questa zona sono un MUST, vista la gran passione dei Mastri distillatori e la vicina Val Venosta, che fornisce pregiata materia prima, per l’appunto le albicocche.
Inizieremo con un piccolo passo indietro per completare la rassegna dei distillati di ZU PLUN, firmati da Florian Rabanser.
E poi ci avventureremo su un nuovo terreno, quello della distilleria St. Urban di Cornaiano che, come ZU PLUN, non si limita ai distillati di frutta.
Ma non anticipiamo e veniamo al dunque.
1. Distillato di albicocca MARILLE ZU PLUN
(50 cl e 45 gradi)
Eleganza e finezza sono la cifra di quest’acquavite che si presenta all’olfatto con piacevoli aromi varietali venati da sentori di cipria, pan di Spagna e crema pasticcera, ma anche toni balsamici.
Al palato di nuovo (e non potrebbe essere diversamente), emerge con forza l’aroma varietale, accompagnato da ricordi di anice, confetto e vaniglia insieme a sentori pungenti di zenzero e pepe bianco.
In chiusura, frutta secca e candita insieme a confettura di ciliegia. Inebriante.
2. Acquavite di albicocca MARILLE St.’Urban (35 cl e 41 gradi)
Impatto olfattivo tutto giocato su aroma varietale e toni balsamici che ricordano le erbe alpine, in un piacevole e sorprendente contrasto.
Inoltre, note pungenti di spezie e agrumi, confetto e fiori bianchi.
Al palato, oltre all’albicocca, sentori decisamente agrumati (mandarino), di crema e confetture.
Grande persistenza e ottimo equilibrio per una chiusura leggermente amaricante su note di pino mugo e menta: un sorso che racchiude l’essenza del frutto e delle montagne da cui proviene, delizioso.
Il mastro distillatore Erwin Leimgruber è destinato a stupirci ancora in quanto, tra gli innumerevoli altri prodotti, ottiene da distillazione un whisky single Malt invecchiato in botti di passito di Gewürtztraminer, e un Gin alpino che più “Mediterraneo” non si può.
Ma ci riserviamo di riparlarne.
Infine, due parole sulla cortese ospitalità di Lisa che ci ha fatto gustare (letteralmente) anche lo splendido Sauvignon Riserva Reinassance 2017 di Gump Hof, un vino TOP con meraviglioso equilibrio tra frutto e mineralità, sentori speziati e di frutta esotica accompagnati da toni di sambuco gradevolmente agrumati: un gusto appagante, pulito, secco e vellutato.
Dopo questo magnifico aperitivo, una nuova visita da Alpine Eating 47, il Bistrot sul roof del negozio di sport Sportler dove, a fine pranzo, non abbiamo potuto esimerci dall’assaggiare il distillato di pere Williams di Ortler Ma anche questa è un’altra storia, tutta da scrivere…
Carlo Bertilaccio vive a Roma ed è attualmente curatore della rubrica "di...stillati" per la testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collabora anche con Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it) e ha collaborato per le edizioni 2017/2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Ha collaborato per le edizioni 2015-2016 con la guida Slow Wine, e con la guida "Vini buoni d'Italia" dall'edizione 2010 fino all'edizione 2013. È autore di diversi articoli su distillati e vini su Scatti di Gusto (www.scattidigusto.it). Ha infine scritto diversi libri per Palombi editore su cocktails e altri argomenti, e prodotto inoltre quattro dischi di giovani talenti italiani nonché le canzoni per un musical su Marilyn Monroe, recentemente premiato al teatro Sistina di Roma. Giudice per Spirits Selection by Concours Mondial de Bruxelles. Giudice di Radici del Sud. Giudice di Grenaches du Monde.
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