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Vini ad Arte – Anteprima del Romagna Sangiovese: il buono, il brusco, il diverso!

Anche quest’anno la presentazione in anteprima del Sangiovese di Romagna ha offerto a tutti noi numerosi spunti riflessione su un vino che negli ultimi anni continua a crescere in numeri e qualità, differenziandosi tra tutti gli areali di produzione che vengono raggruppati dal toponimo Romagna. C’è da dire che quest’anno la manifestazione Vini ad Arte si è conclusa in anticipo di un giorno a causa dell’emergenza sanitaria nazionale da Coronavirus COVID-19 che, proprio durante il pomeriggio del 23 febbraio in cui tutti noi eravamo impegnati nella degustazione tecnica, diventava esecutiva anche in Emilia Romagna.

Tuttavia, il tempo a nostra disposizione e gli oltre 120 campioni in assaggio serviti con capacità e professionalità (e tanta gentilezza!) dai Sommelier AIS, ci hanno fornito gli strumenti necessari per capire e valutare il livello qualitativo raggiunto dalle principali produzioni vinicole romagnole. Sicuramente il merito del crescente interesse verso il Sangiovese di Romagna e la sua “dama bianca” l’Albana, è della realtà dinamica e lungimirante che, in primis i produttori ma non da meno il Consorzio Vini di Romagna hanno saputo creare attorno ad un prodotto fortemente territoriale. Perché è proprio il territorio il segreto del successo del Romagna Sangiovese. Un territorio complesso e variegato che solo anni di sperimentazioni in campo e continue prove in cantina hanno permesso di comprendere, valorizzandolo attraverso i vini. Dodici sottozone riconosciute MGA (menzioni geografiche aggiuntive), che diventeranno a breve 14 con l’aggiunta di Imola e Cesena, racchiudono le principali caratteristiche territoriali della Romagna. Ne nascono vini davvero peculiari che declinano il Sangiovese in una varietà di sfumature organolettiche tutte diverse tra loro.

Terreni argillosi e matrici arenacee, vene di gessi e sabbie ocra differenziate da locali affioramenti di calcari e marne. E poi, una dorsale rocciosa che, dal torrente Marzeno, percorre tutta la Romagna definendo le prime colline appenniniche fino a degradare nel cesenate: è lo Spungone, una roccia calcarea stratificata formata da resti fossili di depositi marini. Un territorio antico di circa 3 milioni di anni che il tempo e l’uomo hanno gradualmente modellato e adattato alla viticoltura e che oggi ciascuna sottozona MGA custodisce e identifica.

La nostra degustazione si è organizzata seguendo proprio la suddivisione territoriale, cercando di riconoscere nei vini assaggiati l‘andamento stagionale che ne ha determinato il profilo gustativo. Da un’annata complicata e difficile, ad una più stabile ed equilibrata ad un’altra molto promettente! Un percorso lungo e affascinate che ci ha permesso di capire il carattere unico e distintivo di ogni annata, quel contrassegno irripetibile che fa di un vino l’espressione più autentica della sua stagione, interpretata dall’uomo e modellata dal tempo.

Di seguito i nostri migliori assaggi in chiave “Spaghetti Western”!

 

Il buono: annata 2018

Una gran bell’annata! Ben equilibrata con le alternanze caldo-fresco-pioggia collocate nei periodi giusti e in buon accordo con le fasi di fenologiche della vite. Ne sono nati vini equilibrati, precisi e dai profili gustativi ampi e ben definiti. Aggiungerei, longevi!

Romagna Albana Secco

  • La Casetta (Serra), Costanza.
  • La Franzona (Serra).
  • Fattoria Zerbina (Marzeno), Bianco di Ceparano.
  • Poderi dal Nespoli (Predappio), Campodora.

Romagna Sangiovese Superiore

  • Fratta Minore (Imola).
  • Palazzona di Maggio (Imola), Ulziano.
  • Fattoria il Monticino Rosso (Imola), S Zero Solfiti.
  • La Franzona (Serra).
  • Ballardini Riccardo (Brisighella), Vigna le Case.
  • Trerè (Brisighella), Sperone.
  • Cantina Tozzi (Brisighella), Iko.
  • Piccolo Brunelli (Predappio), Il Conte Pietro.
  • Drei Donà (Predappio), Notturno.
  • Tenuta La Viola (Bertinoro), Colombarone.
  • Tenuta La Viola (Bertinoro), In Terra.
  • Villa Venti (Longiano), Primo Segno.
  • San Valentino (Rimini), Scabi.
  • Enio Ottaviano (Rimini), Caciara.

 

Il brusco: annata 2019

Il freddo e le piogge giunti in tarda primavera hanno rallentato il processo di maturazione delle uve spostando la vendemmia di oltre una settimana. Questo ritardo nella raccolta ha permesso, tuttavia, di recuperare (un po’!) gli anticipi di vendemmia a cui progressivamente si assiste da ormai più di due decadi. I vini sono ancora giovani, dal naso non molto espressivo e dalla beva immediata. Il tannino ancora grintoso, energico, brusco. La stoffa c’è e si sente, ma occorre aspettare: il tempo darà compiutezza e armonia.

Romagna Albana Secco

  • Branchini (Imola), Dutia.
  • Tenuta Masselina (Serra), Albana Masselina.
  • Tre Monti (Serra), Vigna Rocca.
  • Tre Monti (Serra), Vitalba.
  • Trerè (Brisighella), Arlus.
  • Poderi Morini (Oriolo), Sette Note.

Romagna Sangiovese Superiore

  • Tre Monti (Serra), Campo di Mezzo.
  • Noelia Ricci – La Pandola (Predappio), Pandolfo.
  • Fattoria Nicolucci (Predappio), Tre Rocche.
  • Fattoria Paradiso (Bertinoro), Vigna del Molino.
  • Enuta Casali (San Vicinio), Vigna Palazzina.

 

Il diverso: annata 2017

L’arrivo anticipato del caldo primaverile, seguito un periodo freddo e una fase di prolungata assenza di pioggia, ha dato luogo ad un’annata piuttosto anomala che si è manifestata attraverso una diversificazione delle caratteristiche dei vini. In questa annata particolarmente siccitosa e calda, la posizione di ogni singola parcella di vigneto ha fatto la differenza. Ne sono derivati vini dai profili organolettici, il più delle volte, dissonanti. Beva non lunghissima in cui a spiccate spigolosità spesso facevano da contraltare frutti pieni e maturi, facendo saltare quel naturale progredire sensoriale che accompagna la deglutizione.

Romagna Sangiovese Superiore Riserva

  • La Casetta (Serra), Sofia.
  • Ferrucci (Serra), Domus Caia.
  • Trerè (Brisighella), Amarcord d’un Ross.
  • Fattoria Zerbina (Marzeno), Pietramora.
  • Torre San Martino (Modigliana), Vigna 1922.
  • Villa Papiano (Modigliana), I Probi di Papiano.
  • Calonga (Oriolo), Leggiolo.
  • Tre Monti (Oriolo), Thea 1922.
  • Villa Bagnolo (Castrocaro), Sasseto.
  • Poggio della Dogana – Ottoviti (Castrocaro), Sante Reparata.
  • Condè (Predappio), Chiara Condello e Le Lucciole.
  • Noelia Riocci – La Pandolfa (Predappio), Pandolfo Riserva.
  • Tenuta Uccellina (Bertinoro), Clivio del Re.
  • Celli (Bertinoro), Bron & Ruseval.
  • Giovanna Madonia (Bertinoro), Ombroso.
  • Podere Vecciano (Rimini), D’Enio.
  • San Valentino (Rimini), Terra di Covignano e Conte di Covignano.

 

In verità, ci sarebbero da aggiungere altre due categorie: il maturo e il fuoriclasse!

Il maturo: annata 2016

Un’annata abbastanza positiva che ha dato vini di buona qualità. In verità, la 2015 e la 2016 sono state due stagioni di transizione tra la piovosissima annata 2014 e la aridissima 2017. I vini, già con 4 anni sulle spalle, hanno mostrato equilibrio, piacevolezza e armonia gusto-olfattiva. La buona carica polifenolica, la complessità aromatica e la vivace freschezza hanno dato lunghezza e slancio ad ogni sorso.

Romagna Sangiovese Superiore Riserva

  • Palazzona di Maggio (Imola), Le Armi.
  • Fattoria il Monticino Rosso (Imola), Frutti Rossi.
  • Fattoria Zerbina (Marzeno), Pietramora.
  • Poderi Morini (Oriolo), Nonno Rico.
  • La Collina del Tesoro (Predappio), Rose Rosse – Monte Massa.
  • Condè (Predappio), Predappio.
  • Drei Donà (Predappio), Vigna del Pruno.
  • Stefano Berti (Predappio), Calisto.
  • Spalletti Colonna di Paliano (Longiano), Villa Rasponi.

 

I fuoriclasse:

Fattoria Nicolucci, Romagna Sangiovese Sup. Ris. Vigna del Generale 130° Anniversario 2015

Naso deciso, profondo, in cui si fanno largo note salmastre miste a sottobosco. Il sorso è morbido, suadente, fresco, materico, connotato da un ventaglio di spezie che spaziano dal pepe alla liquirizia alla polvere di cacao.

 

Fattoria Paradiso, Romagna Sangiovese Bertinoro Ris. Vigna delle Lepri 2014

Un colore profondo sottende un olfatto pieno e opulento in cui esplodono note selvatiche di rovi, more, ribes maturi. Sorso ampio, lungo e vivace in cui il perfetto equilibrio tra gli elementi accompagna una deglutizione contrassegnata da un elegante finale balsamico.

 

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