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Un percorso di vino lungo la Sicilia, per i vent’anni dell’A.I.S.

Si è svolta a dicembre 2021 presso Radicepura a Riposto, la presentazione della Guida Vini Sicilia redatta dall’A. I. S. Sicilia, con la possibilità di poter trovare tante aziende di tutta la Sicilia (da Agrigento a Siracusa, da Messina a Ragusa). L’ampia location di Radicepura, ha fornito gli spazi e le distanze necessarie per lo svolgimento dell’evento, nel rispetto delle regole.

Gli ingressi sono stati contingentati su due turni, mattino e pomeriggio. Delle masterclass e delle verticali abbiamo già scritto. Così, nell’arco di un pomeriggio, è stato possibile spaziare lungo tutta l’isola siciliana, potendo assaggiare nuovi prodotti che verranno messi in commercio, vini che rimangono una conferma ed altri che nell’arco del tempo hanno trovato una propria dimensione, fornendo delle sensazioni più che buone.

Si inizia con uno spumante metodo classico, l’azienda è di Chiaramonte Gulfi ed è Gurrieri. Lo spumante è un Pas Dosè. Ottenuto dall’uvaggio tipico del Cerasuolo di Vittoria (Nero d’Avola e Frappato), sosta trentasei mesi sui lieviti. Profumi di pasticceria e di lime, con ricordi di crosta di pane. Perlage fine e persistente. Verticale alla beva con una conclusione al sorso di agrumato. Il blend di Nero d’Avola e Frappato che dà vita al Cerasuolo di Vittoria, si sta dimostrando una buona base per la spumantistica, fornendo dei buoni spumanti. Dallo spumante si passa ad un bianco, balzando nella provincia d’Agrigento.

A Sambuca di Sicilia, dove ha sede l’azienda Di Giovanna. Avevamo già parlato del progetto dell’azienda sambucese del vino Grillo ottenuto con uve da vigne di montagna (il Grillo più alto al mondo) e finalmente è stato possibile assaggiare Helios Grillo 830 metri annata 2020 D. O. C. Sicilia. L’altitudine dona raffinatezza ed eleganza a questo vitigno. Ai sentori minerali, si sommano quelli agrumati che si fanno sentire in maniera diretta ed incisiva. La corrispondenza gusto – olfattiva è più che buona e conferma quanto sentito nel corredo aromatico. Persistenza buona. Passando ai vini rossi, si va nella provincia di Messina (contrada Sullerìa è vicino a Barcellona Pozzo di Gotto), zona per eccellenza del Mamertino (vino preferito da Giulio Cesare). Il Mamertino Rosso prevede da Disciplinare un quantitativo minimo del 60% di Nero d’Avola e di almeno del 10% del Nocera, per il rimanente saldo (30%) possono essere utilizzate uve a bacca rossa coltivate in zona. Dell’azienda Feudo Solaria abbiamo assaggiato il Sullerìa 2017 – Mamertino Rosso Riserva D.O.P. Il Disciplinare viene rispettato in pieno con 60% Nero d’Avola, 30% Syrah e 10% Nocera. È un vino di grande eleganza e complessità di profumi che vengono confermati alla beva. Muschio, funghi, humus, note di frutta a polpa rossa. Elegante al sorso, con una beva fluida e piacevole. Tannini molto fini.

Di Gulfi abbiamo degustato il Pinò 2015 (100% Pinot Noir) I.G.T. Terre Siciliane. Con il millesimo 2015, anche se non siamo in Borgogna, ma sull’Etna (zona di Randazzo), si hanno delle belle sorprese, con un Pinot Noir che può dire la sua. Frutti di bosco, origano, erbe balsamiche e di ciliegia acerba. Spalla acida in grande evidenza, tannini fini. Buona persistenza. Altro vino rosso, che ha avuto sempre ampi riconoscimenti è Curto Fontanelle Riserva D. O. C. Eloro. La D. O. C. Eloro prevede una percentuale minima del 90% di Nero d’Avola o di Frappato o Pignatello per specificare la dicitura del vitigno (monovarietale) e la parte rimanente può essere completata con altre uve di altri vitigni, a condizione che siano coltivate (e autorizzate) nella regione Sicilia. L’azienda Curto per il Fontanelle Riserva 2015 utilizza solo ed esclusivamente Nero d’Avola. Il risultato è un vino potente ed elegante con un corredo aromatico complesso, composto da frutta a polpa rossa e di confettura, con un inizio di terziarizzazione (tabacco e torba). Al sorso la freschezza “detta legge”, con una retronasale che conferma una grande complessità. Beva agile e dinamica, ma di grande pulizia e con tannini di grande qualità.

Fra i vari vini rossi siciliani, non poteva mancare l’unico vino siculo che può vantare la  D. O. C. G. che è il Cerasuolo di Vittoria. Iri da Iri di Valle dell’Acate è stato pensato e creato come il vino più importante dell’azienda ed in quanto tale un vino che potesse affrontare il tempo, al fine di essere considerato un gran vino. Bene, la missione è ampiamente riuscita a Gaetana Jacono, proprietaria di Valle dell’Acate. Iri da Iri 2013 Cerasuolo di Vittoria Classico D. O. C. G., viene ottenuto dal blend di 60% Nero d’Avola e 40% Frappato e dopo ben tre anni di affinamento in tonneau, ed un altro anno e mezzo di affinamento in bottiglia. Dal calice si percepiscono sentori di marasca e di china, terra bagnata ed humus. Di grande eleganza al sorso, con tannini di grande finezza e con una freschezza ben bilanciata. Buona complessità. Persistenza buona.

Facendo un salto a “casa”, l’Etna Rosso D. O. C. Contrada Santo Spirito 2017 di Palmento Costanzo è un vino con timbro minerale e con nota di ciliegia acerba e lievi accenni di cappero. Componenti dure e morbide sono ben amalgamate. Buona sia la progressione che la persistenza. Ottenere in un’annata molto calda (2017) un vino che abbia le predette caratteristiche (anche se il clima dell’Etna e l’altitudine aiutano e non poco!), è veramente un buon risultato.

Per concludere un vino dolce, Malvasia delle Lipari 2019 Passito D. O. P. (95% Malvasia e 5% Corinto Nero) di Caravaglio. Un bouquet ricco composto da scorza d’arancia caramellata e pan di Spagna, frutta candita, con lievi accenni di frutta esotica. La corrispondenza gusto – olfattiva è il suo punto vincente. Persistenza buona. Sorso per nulla stancante e di grande piacevolezza e freschezza.

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Come per tutte le cose importanti si inizia per gioco e poi... si fa sul serio. È dal 2006 che mi sono appassionato e sono stato introdotto nel mondo del vino, GRAZIE a MIO PADRE. Poi per capire qualcosa in più ho seguito un corso e..... nel 2013 ho conseguito il diploma di sommelier. A tutti coloro che sono appassionati di vino, dico che bisogna sempre provare e degustare vini diversi, cercando di capire quello che il vino ci trasmette, soffermandoci sulle sensazioni e sulle emozioni che può dare.

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