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Sardegna – Làndhe, la prima acquavite di ghiande prende in sposa il Gorgonzola piccante DOP

L’intenzione di Fabio Depperu era quella di produrre un’acquavite unica nel suo genere, ha così ampliato la sua attività, che si occupa di coltivazione e vendita di frutti di bosco freschi alle falde del monte Limbara, generando una distilleria artigianale “Arsura”. Trascorsi 3 anni dall’inizio del progetto, scontrandosi con non poche difficoltà, grazie anche al sostegno dell’Università di Scienze e Tecnologie Agroalimentari di Udine, è arrivato ad ottenere “IL” distillato che desiderava: Làndhe, che in sardo significa ghianda. Parliamo di un distillato di ghiande.

Si può definire un prodotto made in Sardegna al 100%, dalla produzione della materia prima a quella delle etichette e del cofanetto, avviene il tutto nel territorio isolano.

Le ghiande, frutti della sughera, vengono raccolte a mano nel periodo tra novembre e gennaio, scelte, pulite e private del copulino e nuovamente selezionate una volta giunte in azienda, vengono sottoposte ad immediata essiccazione per evitare eventuali attacchi di muffe e parassiti.

Segue la macinatura. La farina ottenuta, (una farina gluten free), viene setacciata e addizionata di acqua ed enzimi, entra così in bollitore e in seguito avviene la fermentazione a temperatura.

Viene distillato a fuoco diretto in un alambicco di rame di piccole dimensioni creato apposta per la lavorazione di questa derrata così poco comune. Come per i migliori prodotti, la testa e la coda vengono eliminate, tenendo solo il cuore.

Esce con un tasso alcolmetrico pari a 42 gradi. Viene imbottigliato in vetri da 35cl, l’etichetta riporta anche scritte in Braille, il collo è adornato da un elegante cartellino in sughero. La bottiglia viene conservata in preziosi scrigni di legno marchiati a fuoco che preannunciano il valore e l’unicità dell’articolo.

La produzione totale annua è di circa 2000 bottiglie, distillato, quindi, rivolto ad un mercato di nicchia. Per far sì che sprigioni al meglio i suoi requisiti si consiglia il servizio ad una temperatura di 18-20°.

Durante le fasi di produzione non vengono aggiunti zuccheri o caramello e non avviene nessun passaggio in legno malgrado si possa pensare il contrario per come appare una volta versato nel bicchiere, il colore è di un accattivante e brillante color ambra.
Il naso è determinato, pulito e ampio. Un vasto spettro di sensazioni olfattive si susseguono: fruttato di frutti dolci, quasi sciroppati, con una punta di agrumato da buccia d’arancia candita, forte sensazione di frutta secca, maggiore il mallo della noce. Floreale da piccoli fiori a petalo bianco. Finale minerale e tostato, si percepisce il tabacco biondo e il cuoio.
Alla gustativa ha un’entrata morbida, calda e allo stesso tempo rimane asciutto ed elegante, con sapidità equilibrata e un tocco di freschezza che si palesa con sentori aranciati. La percezione più evidente è di frutta secca tostata a guscio: nocciole, anacardi, mandorle e noci si rincorrono creando un gioco intrigante. Altamente minerale. Sorso persistente e armonico. Un gradevole finale pulito che chiude secco e leggermente amarostico, molto piacevole.

Con la pregiata bottiglia a seguito sono andata dagli esperti ragazzi di Bottega Arconti, negozio di specialità alimentari del quadrante Ostiense-Marconi di Roma, con l’obiettivo di trovare l’abbinamento perfetto tra i formaggi erborinati di cui disponevano. Sono seguiti diversi assaggi, con molti formaggi si beveva piacevolmente, formando un connubio voluttuoso, ma con uno in particolare il risultato è stato eccezionale. Il formaggio in questione è il Gorgonzola piccante.


Il Gorgonzola fa parte dei più conosciuti e comuni formaggi italiani, tanto che si usa chiamare, erroneamente, con il nome Gorgonzola qualunque cacio si incontri con le venature, non capendo, invece, che tale termine è una denominazione e non un tipo di formaggio! DOP dal 1996, viene oggi prodotto in una più vasta area della Lombardia e del Piemonte rispetto al passato dove la zona di produzione si limitava alle sole province di Milano, Como, Pavia e Novara. Il nome deriva dal paese Natale: Gorgonzola. Nella DOP rientrano due varianti: una dolce, che si presenta cremosa, ed una piccante, la cui pasta è semidura, versione che può essere piccola o grande, quest’ultima deve avere una stagionatura minima di 80 giorni.

Le forme sono cilindriche, le grandi pesano circa 12 Kg . Sulle facce porta il marchio di origine, si immette in commercio avvolto in fogli di alluminio che ne caratterizzano, ormai, l’identificazione.
Formaggio da latte di vacca intero pastorizzato. Il processo produttivo segue le fasi della produzione di uno stracchino aggiungendo al latte, portato a 30-32°, i fermenti, la coltura di penicillum roqueforti e i lieviti. La salatura è a secco.

Le fasi che lo distinguono dall’uscir “solo” stracchino sono le spore aggiunte e la stagionatura, durante la quale, vengono applicate delle forature per aiutare le spore delle muffe a proliferare.

Può essere consumato anche dagli intolleranti al lattosio ed è di estrema digeribilità. Per le sue caratteristiche peculiari è un formaggio che divide, c’è chi lo odia e chi lo ama, esistono dei veri e propri appassionati di questa tipologia che lo elevano a miglior formaggio al Mondo! Le calorie che apporta sono 330 per 100gr.
Si presenta bianco con tendenza al giallo paglierino chiaro con venature verdi disomogenee.
Al naso esprime sentori caratteristici, deciso odore di latte, aroma intenso erbaceo espresso in erba appena tagliata e con note secche tipiche degli insilati, paglia e fieno, pungente. Nuance tostate, sali minerali.
L’intensità gustativa è alta, di rilevante piccantezza. La pasta ha una consistenza friabile e allo stesso tempo fondente. Di personalità decisa, incisivo, si esprime in tutta la sua deliziosa sensazione salina, minerale. Di lunga persistenza, deciso senza essere impertinente, fine.
La sequenza di bevuta del sorso di Làndhe sulla deglutizione del boccone di formaggio, e viceversa, fa sì che si sviluppi un equilibrio di sensazioni piacevoli, un rafforzativo delle caratteristiche comuni.

Gli odori e i sapori tipici della Sardegna si sposano in maniera divina con il carattere diretto e franco del Gorgonzola piccante, il risultato è una sequenza di sensazioni di pura goduria.
Abbinamento riuscitissimo a sottolineare la duttilità della Zola (come viene chiamato il Gorgonzola nel luogo di origine) e le innumerevoli possibilità di potersi concedere piacevoli momenti di beva d’un distillato così raro e particolare.

 

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Mi chiamo Emanuela, mi interesso del Mondo del cibo e del vino da sempre occupandomene a tutto tondo, dal punto di vista: - medico/scientifico: ho conseguito l’attestato all’abilitazione alla professione di dietista; - organolettico: sono sommelier classe 1993, maestra assaggiatrice onaf ed ho ottenuto l’attestato onav, umao, onas, aibes e iiac; - storico/goliardico: frequentando e visitando i luoghi del cibo, parlando con i protagonisti con chi produce, chi elabora, chi propone; - di divulgazione di “esperienze”: sono coautrice del libro “Le parole del formaggio - glossario enciclopedico per appassionati e curiosi”, collaborando con varie testate e blog: Vinodabere, Il talento di Roma (nel presente), scatti di gusto, aromarte, newsletter di avis e del circolo del tennis (nel passato), partecipando alle degustazioni per diverse guide con protagonista il vino, l’olio evo e il formaggio e facendo parte del panel di assaggio dell’ex “INRAN”; - lavorativo: ho lavorato, e lavoro, nel dinamico ambiente della ristorazione romana. Ho avuto modo di ricoprire diversi ruoli, incarichi e mansioni, esperienze che mi hanno permesso di conoscere l’andamento e lo svolgimento dello stesso direttamente sul campo.

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