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di...stillati

Roma Whisky Festival: Vinodabere intervista Pino Perrone, Whisky Consultant dell’evento

In occasione dell’ottava edizione del Roma Whisky Festival, che si svolgerà il 2 e 3 Marzo al salone delle Fontane all’Eur, l’evento ormai consolidato e apprezzato in cui, oltre al Whisky vengono presentati altri distillati di pregio, uno per tutti l’Armagnac, abbiamo chiesto a Pino Perrone (whisky consultant della manifestazione) di raccontarci le novità di quest’anno.

Prima di iniziare vogliamo brevemente ricordare che Pino Perrone è uno dei grandi esperti italiani di whisky, nonché professionista riconosciuto a livello internazionale e giudice della Spirits Selection del Concorso Mondiale di Bruxelles

Pino Perrone

Pino Perrone

Vinodabere Siamo ormai all’ottava edizione e il festival è conosciuto e sempre più frequentato.

P.Perrone – Eh già, gli anni passano. Questa edizione consoliderà quanto fatto finora in attesa di eventuali importanti novità l’anno prossimo. La novità più di rilievo è la presenza di una area talk, dove si alterneranno, personaggi importanti che in qualche modo sono legati al mondo del whisky. Ad esempio un produttore di alambicchi, un selezionatore indipendente, un architetto che ha disegnato il progetto della costruzione di una distilleria. Un modo per venire a conoscenza di elementi fuori dalla mera degustazione. Sulla notorietà sempre crescente del nostro festival dici il giusto. A prescindere dalla partecipazione sempre stata in aumento, cominciamo a essere conosciuti, anche a livello internazionale.

VinodabereCome si è evoluto in questi anni?

P.PerroneE’ stato un percorso che abbiamo fatto assieme agli espositori e ai partecipanti della manifestazione, con la consapevolezza di dover necessariamente sempre più puntare sulla qualità. Il pubblico è cresciuto anche nella richiesta dei distillati da assaggiare.

Vinodabere Quali pensi che siano i suoi punti di forza e,di converso, le cose da migliorare e sviluppare?

P.PerroneLa forza penso sia l’esser riusciti a creare un festival del settore che fosse anche un evento di classe, diverso dalle consuete manifestazioni di questo tipo. La pluralità di esperienza che si può godere nella due giorni lo rende meno piatto , inoltre si viene a creare un clima estremamente friendly, niente affatto snob, che rispecchia peraltro il vero spirito di questo distillato, la convivialità. Da migliorare ci sarebbe da riuscire a convincere quanti più espositori che partecipare al nostro festival può essere una grande occasione per la conoscenza dei loro prodotti. In futuro ci piacerebbe dedicare maggior attenzione all’abbinamento con il cibo, cosa che al momento, per ragioni non dipendenti da nostra volontà, non è possibile fare.

VinodabereChe tipo di target vorreste raggiungere e quale tipo di partecipazione c’è stata in questi anni?

P.PerroneNon abbiamo un target di riferimento. Il problema che vi è stato finora con il nostro amato distillato è stato proprio quello che lo si identificasse in due maniere: o con una scorciatoia per l’oblio e l’ubriachezza, oppure una questione riservata agli snob per raffinati. Stiamo per l’appunto cercando di sdoganarlo da questi concetti perché il whisky è di tutti e per tutti. Come dicevo sopra la risposta partecipativa del pubblico nelle passate edizioni è stata ottima e in crescita.

VinodabereAvete ovviamente chiesto la collaborazione di produttori e distributori. La risposta è stata sempre positiva e collaborativa?

P.Perrone – Quasi nella totalità dei casi certamente sì.

VinodabereQual è il futuro del whisky: sara’ ancora solo una prerogativa per grandi appassionati o anche per giovani e/o neofiti?

P.PerroneCome dicevo precedentemente, la strada che ha preso il whisky è nella direzione giusta, quella della più totale pluralità di accoliti. Non sarà più il distillato delle persone mature o che si ritengono elitarie, ma alla portata di chiunque. I giovani faranno certamente da ago della bilancia in questo.

VinodabereE infine, che sorprese ci possiamo attendere quest’anno?

P.PerroneCertamente whisky eccellenti in degustazione, un angolo Collector Corner’s per i più esigenti, tanti cocktail a base whisky, e ben 22 fra masterclass e seminari con, in alcuni casi, prodotti in anteprima o estremamente rari e costosi. Vi basta?

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