È il primo produttore incontrato a Live Wine 2019 di cui parlo, per questo desidero fare anche una breve introduzione sulla manifestazione che si è svolta, domenica 3 e lunedì 4 marzo, presso l’ormai consolidata location del Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi a Milano.
Gli ingredienti alla base dell’importante successo di questa manifestazione attesa e partecipata sono pochi: produzioni artigianali, rispetto dell’ambiente, mercato con annessa vendita diretta, degustazioni guidate ed approfondimenti tematici.
Una formula di successo che ha garantito anche quest’anno un significativo incremento dei partecipanti. Meno interessanti i contenuti della Live Wine Night – tentativo di lanciare la creazione di una autentica notte milanese dedicata al vino, sulla falsa riga del “Fuorisalone” e del “Vinitaly and the City”. Un appuntamento cui guardiamo con interesse ed attenzione specialmente per il futuro che verrà.
L’azienda Piccolo Bacco dei Quaroni (Montù Beccaria – PV) è una realtà storica dell’Oltrepò Pavese a gestione famigliare, veramente famigliare, di proprietà dal 2001 della famiglia Cavalli.
La Piccolo Bacco dei Quaroni è certificata biologica dal 2016 (in rapida sintesi: in vigna non si possono usare sostanze chimiche di sintesi, in cantina si possono usare solo prodotti e processi autorizzati, i limiti della solforosa totale sono più contenuti rispetto al normale limite legale). I vini aziendali prendono nome dai vigneti da cui provengono le uve, dislocati su un’ampiezza totale di 10 ettari. Le varietà allevate sono quelle tipiche del territorio: Pinot Nero (presenti cloni sia per spumanti che per vini rossi), Riesling Renano, Barbera, Croatina, Uva Rara, Vespolina, Malvasia di Candia. Fare prodotti biologici, per il produttore, è una scommessa con l’annata, se si riscontrano problemi in vigneto non si esce con il prodotto. Tutti dati coerenti con la filosofia valoriale biologica: tutela della biodiversità, miglioramento della fertilità del terreno, uso responsabile delle risorse naturali.
PBQ (Piccolo Bacco dei Quaroni) – Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero Rosé DOCG – s.a.
Esperimento interessante per la zona produttiva. Per la produzione di questo spumante metodo classico si usano solo zuccheri provenienti dall’uva, aggiungendoli in fase di tiraggio e di dosaggio sotto forma di mosto fiore. Visto che le uve impiegate per l’addizione zuccherina vengono vendemmiate l’anno successivo rispetto a quello di produzione del vino base, il prodotto è senza annata (sans année). Perlage fine e persistente ottenuto dopo 24 mesi di permanenza sui lieviti, naso elegante e corpo deciso fanno di questo spumante color rosa antico uno splendido prodotto a tutto pasto.