Nei miei lunghi viaggi enogastronomici non avevo mai incontrato tanta qualità in fatto di ristorazione come quella che ho trovato a Ponza, piccola isola del Tirreno, posta ai confini territoriali tra Lazio e Campania. Sarà l’influenza di quest’ultima regione, saranno le qualità delle materie prime od il pescato sempre fresco e di assoluto spessore (in un territorio dove il coniglio cotto all’ischitana regna sovrano), fatto sta che non vorresti davvero ripartire.
Un suo figliol prodigo è senza dubbio Oreste Romagnoli che, aiutato dalla moglie Valentina, gestisce ben due locali con proposte molto differenti l’uno dall’altro. Di lui abbiamo scritto più volte (link1, link2, link3) senza mai tralasciare la grande sostanza di ciò che impiatta, tale da restare nell’eterna memoria di ogni avventore. Oreste conosce benissimo i “trucchi del mestiere” per accattivarsi palati anche esigenti. Le tecniche di cucina sono efficaci e tutt’altro che semplici. Ogni sapore è al suo posto, individuabile secondo cronologie precise come quelle di un orologio svizzero.
Gli antipasti crudi e cotti
L’ombrina accompagnata da un gelato di patate è la regina degli antipasti di pesce serviti sia in versione cruda che cotta. Non si può dimenticare anche il rigatone freddo, formato a mo’ di mattonella, o la patata schiacciata con bottarga, le capesante con piselli, una insalatina di calamari con carciofi sottolio semplicemente divina e, per finire, pesce spada piccante su crema di fagioli. Tutto molto bello direbbe un noto giornalista e commentatore calcistico.
Tagliatelle con seppia e capesante
Il pragmatismo continua con i primi piatti, nell’assaggio di una delicata tagliatella con seppie, capesante e salsa di piselli, o con un piatto firma del ristorante: spaghetti alle vongole sgusciate con capperi e pane tostato. Le porzioni sono sempre generose per non lasciare nessuno con quel languorino finale da amaro in bocca. Ingredienti ben amalgamati che si abbinano perfettamente ai vini dell’isola. D’altro canto, a scanso di equivoci, nel menu viene precisato che le mezze porzioni costano quanto quelle intere: perché non lasciarsi andare ai piaceri della tavola senza l’incubo della dieta forzata?
Filetto di ombrina scottato con tortino di patate
Chiudiamo i sipari con un filetto di ombrina scottato al burro in padella, servito con tortino di patate e rosmarino. Una variazione meno ardita del suo barracuda in salsa piccante, non presente quella sera causa mare troppo mosso. Come rendere una pietanza a base di pesce quasi una ricetta di carne, confondendo i nostri sensi (ma non il nostro spirito).
All’Oresteria di Ponza si cucina per il cuore, e per l’anima.