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Marche – Fattoria La Monacesca – Tipicità, carattere e longevità del Verdicchio di Matelica

Nell’areale ricompreso tra la provincia di Macerata e quella di Ancona, nell’alta valle dell’Esino, in una terra quasi nascosta, lontana dall’influenza marina, connotata da forti escursioni termiche giornaliere e stagionali, nasce un vino dalle caratteristiche uniche, perché unico è il territorio da cui proviene. Esposizione nord-sud, particolari condizioni orografiche e la conformazione del suolo, ricco di sali minerali risalenti al paleolitico, contribuiscono alla creazione di quel patrimonio aromatico, di quell’alto valore in estratto secco e in sali minerali che conferiscono al vino spiccate e apprezzate caratteristiche produttive e sensoriali.

Vino dalla storia relativamente recente il Verdicchio di Matelica, a lungo vissuto come il fratello minore del più noto Verdicchio dei Castelli di Jesi, che nel 1967 consegue una prima valorizzazione con il riconoscimento della denominazione di origine controllata che ha il merito di «evidenziare» come lo stesso Verdicchio, coltivato in luoghi vicini, possa dare vini dalle sensazioni e gusti decisamente differenti. Nel 2010 arriva anche la D.O.C.G. per il Verdicchio di Matelica Riserva, a coronamento di una tipicità sempre più fatta emergere da viticoltori illuminati e appassionati del proprio territorio.

Ma se tutto questo è stato possibile un grande merito va di certo riconosciuto anche all’azienda «La Monacesca» appartenente proprio al territorio di Matelica, in contrada Monacesca per la precisione, ove un tempo aveva trovato dimora un piccolo nucleo di monaci benedettini dell’ordine farfense, in fuga dal nord-Italia per le persecuzioni Longobarde.

La storia aziendale ha inizio nel 1966, grazie al volere di Casimiro Cifola, che dopo aver investito nell’acquisto dei primi terreni, avviò l’impianto dei vigneti e la costruzione della cantina di vinificazione. Nel 1973 la prima bottiglia gli Verdicchio di Matelica con il suo timbro.

Ed oggi in azienda, a continuare in questo intenso percorso di valorizzazione territoriale è Aldo Cifola, figlio di Casimiro, che prosegue la conduzione con la stessa vincente filosofia che punta proprio su territorialità ed autoctonia. La prima data, per l’appunto, dalla Valle, la seconda dal vitigno principe dell’areale. Il Verdicchio, infatti, allevato con il massimo rispetto dell’ambiente ed ecosistema, copre un’altissima percentuale della superficie vitata che ammonta a circa 30 ettari e da cui l’azienda trae una produzione di pressappoco 160.000 bottiglie annue. La politica in cantina è di quelle poco interventiste con affinamenti giudiziosi che spingono ad esaltare le peculiarità territoriali e varietali regalando nel calice vini emozionanti e sorprendenti.

I nostri assaggi delle quattro etichette di Verdicchio, di cui una celebrativa del Mirum, dedicata al fondatore dell’azienda, ci sorprendono per complessità aromatica e gustativa, struttura, piacevolezza e carattere, mettendo in evidenza tutte le grandi potenzialità espressive del Matelica. Queste le nostre note di degustazione.

Verdicchio di Matelica DOC 2017

Verdicchio di Matelica DOC 2017

Ottenuto da uve allevate in Contrada Monacesca, su terreni prevalentemente argillosi, assale il naso con intense percezioni minerali e poi mandorla fresca, note agrumate (cedro), salvia, nuance di anice. Al gusto è profondo, ricco, fresco, sorretto da un’intensa spinta sapida che conduce ad un finale lungo e dai richiami minerali.

Verdicchio di Matelica DOC 2015, Terra di Mezzo

Verdicchio di Matelica DOC 2015, Terra di Mezzo

Affinato in acciaio sulle proprie fecce per tre anni, si concede al naso in tutta la sua complessità. Pesca gialla, frutta esotica, mandorla fresca, pietra focaia, accompagnano un sorso contornato da una freschezza esuberante in buon equilibrio con le note gliceriche. Davvero lungo il finale su una scia sapida, quasi salina.

Verdicchio di Matelica Riserva DOCG, Mirum 2016

Verdicchio di Matelica Riserva DOCG, Mirum 2016

La leggera surmaturazione delle uve, prima della vendemmia, regala un calice sorprendente per ampiezza e complessità. Frutta gialla matura, note agrumate, miele, arancia candita conducono ad un assaggio ricco, opulento, profondo, morbido e dai contorni minerali. Esplosione sapida in chiusura dalla lunghissima persistenza. Sarebbe interessante risentirlo tra qualche anno per apprezzarne l’evoluzione saggiandone la straordinaria capacità di invecchiamento.

Verdicchio di Matelica, Mirum 30 anni 1988-2018

Verdicchio di Matelica, Mirum 30 anni 1988-2018

Etichetta nata per celebrare le 30 vendemmie del Mirum, è ottenuto da una speciale cuvée di diverse annate che vanno dalla 2010 alla 2018. Profondità, ampiezza, freschezza ed equilibrio. Tutte condensate in questo assaggio. Al naso sprigiona note di frutta caramellata, camomilla, miele, accenni agrumati. In bocca è pieno, morbido, elegante ed equilibrato. Profondo e lunghissimo il finale su note sapide.

 

Az. Agr. Fattoria La Monacesca

Contrada Monacesca

62024 – Matelica – MC Italy

E-mail : info@monacesca.it

Tel. +39 0733 672641

 

“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.” In queste parole la condivisione di una nostra passione e la voglia di comunicarla. Salvatore Del Vasto, laureato in Giurisprudenza e da sempre appassionato di vino, diventa prima sommelier, poi frequenta il Bibenda Executive Wine Master di Fis e poi consegue il diploma di Master presso l’Università di Tor Vergata in “Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche”. Sabrina Signoretti, laureata in Scienze Politiche, coltiva la sua passione diventando sommelier del vino, assaggiatrice di oli di oliva vergini ed extra vergini e sommelier dell’olio extravergine di oliva dell’AISO. Una delle qualità nascoste, la spiccata attitudine per la fotografia.

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