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Le diverse interpretazioni del Fiano di Avellino di Villa Raiano

Una stessa azienda e due terreni molto diversi possono dar luogo a vini ed evoluzioni molto differenti.

Parliamo dei  Cru di Fiano di Avellino dell’azienda Villa Raiano, nata nel 1996 con i due fratelli Basso che volevano  far conoscere il vino Irpino in tutto il mondo.

Inizialmente la produzione veniva svolto nell’opificio di famiglia ubicato a Raiano di Serino, in provincia di Avellino, mediante l’acquisto esterno delle uve da  conferitori selezionati. Solo nel 2009 è stata costruita la cantina  in località San Michele di Serino,  attuale sede aziendale.

L’azienda  ha subito un cambiamento a 360 gradi nel 2009 quando l’enologo, Sebastiano Fortunato e Lello Del Franco, consulente marketing, hanno supportato la famiglia Basso nell’intraprendere una nuova strada.

Si abbandona la vecchia via dove le uve provenienti da diversi luoghi dell’Irpinia venivano utilizzate indistintamente nel produrre il vino, per sposare “il progetto Cru”, cioè la valorizzazione del vitigno e del terroir. L’idea è di evidenziare le differenze che il  territorio irpino riesce ad esprimere, attraverso le uve.

Si mantiene sulle loro bottiglie l’immagine del Lupo, del fiume Calore, della famiglia a testimonianza dell’impegno che l’azienda ha  i luoghi dove è nata.

L’azienda si compone di 24 ettari di vigneti di proprietà di cui  a Fiano 5 in località Montefredane e 2 a Lapìo, completano l’azienda 7 ettari di Greco e 10 di Aglianico  a Castelfranci.

Nel 2017 una nuova generazione della famiglia Basso è entrata timidamente in azienda. Sono Federico e Brunella, che iniziano ad apprendere gli aspetti fondamentali di quel progetto che sta dando i risultati che ci si era prefissati e a dare il loro contributo per un ulteriore sviluppo.

Iniziamo a parlare dei vini che abbiamo degustato, precisando che il nostro racconto si baserà sul confronto di terroir diversi e di  come lo scorrere del tempo incida su vini simili ma allo stesso tempo diversi.

Per fare ciò abbiamo comparato le verticali  di Fiano di Avellino Alimata e Ventidue  partendo dal 2013 fino ad arrivare al 2016 .

Le verticali di Fiano

Innanzitutto occorre precisare dove  e come nascono i due cru di Fiano di Villa Raiano.

Fiano Alimata, prende il nome dalla contrada dove sono ubicate le vigne e precisamente a Montefredane, poste a 450 metri s.l.m., sono state impiantate nel 1995 su terreni argillosi su base marnosa. La vinificazione è in acciaio, poi 12 mesi su fecce fini e un ulteriore affinamento in bottiglia.

Fiano Ventidue, il nome nasce dai 22 km che occorre fare per giungere a queste vigne a Lapìo partendo dalla cantina aziendale. Vigne piantate nel 1990 su terreni argillosi calcarei e ceneri vulcaniche. Vinificazione in acciaio con breve macerazione sulle bucce, 12 mesi sulle fecce fini e 12 mesi di affinamento in bottiglia.

Data questa breve descrizione dei due vini iniziamo il confronto per annate:

Annata 2016

Annata 2016 – annata piovosa con un rallentato ciclo vegetativo e raccolte tardive.

Alimata: Sentori di mela verde, pesca e note di agrume, risulta agile alla beva grazie anche al supporto della sapidità. Bello il finale di mandarino molto persistente. 89/100

Ventidue: Sentori di pera in evidenza accompagnati da note vegetali. Dinamico, sapido ed equilibrato con un finale di mandorla amara molto intrigante. 91/100

Annata 2015

Annata 2015 – Grandinate e caldo intenso hanno portato ad un quantitativo di uve ridotto.

Alimata: Improntato sulla concentrazione con note di frutta esotica dove primeggiano sentori di banana su note minerali in equilibrio con sapidità e freschezza, per chiudere su note di lime 89/100

VentidueSentori di pietra focaia e agrume, teso, sapido con un finale fumé molto intrigante 87/100

Annata 2014

Annata 2014 – Un luglio piovoso che è stato in parte compensato da un agosto caldo

AlimataNote verdi, pera e agrume ci introducono ad un vino teso dove la sapidità vince su tutti. Più  elegante che potente con un finale di erbe officinali 89/100

Ventidue: Profumi erbacei anticipano una nota affumicata. Una sapidità predominante caratterizza questo vino che chiude con note di salvia.  89/100

Annata 2013

Annata 2013 – Un andamento climatico bizzarro ma non negativo, con un autunno molto mite e vendemmia a fine settembre

AlimataBella nota fumé, salvia, con ottima acidità  e gran corpo. Chiude con un prorompente finale di mandorla amara e erbe officinali 93/100

Ventidue: Si propone con profumi di mandarino accompagnati da frutta candita e toni fumé. Ricco, teso con una sapidità ancora presente ed una nota leggermente amara in chiusura che lo caratterizza. 92/100

Purtroppo il Greco di Tufo Contrada Marotta a partire dal 2017 non sarà più prodotto da Villa Raiano. È passato di mano nel 2017  il vigneto da dove arrivavano le uve  e si è preferito non produrre più tale vino piuttosto che acquistare le uve da conferitori esterni.Al suo posto sarà prodotto dal 2017 il Greco di Tufo Ponte dei Santi (altro cru).

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