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Il Vermentino di Sardegna Solais e il Carignano Rosato Tre Torri della Cantina Santadi

Abbiamo avuto modo di parlarvi più volte della Cantina Santadi su Vinodabere, un’azienda vinicola della Sardegna che attraverso il suo famosissimo enologo Giovanni Tachis e il suo presidente Giovanni Pilloni, hanno saputo far conoscere al Mondo la realtà vinicola di questa meravigliosa isola.

Oggi spetta al suo direttore Massimo Podda continuare a valorizzare un nome che è simbolo di orgoglio della popolazione sarda.

Un compito in parte semplificato da quelle antiche vigne a piede franco che producono uve di altissima qualità permettendo di dar vita a vini eccelsi.

Vi parliamo oggi dei vini che non abbiamo potuto assaggiare per l’ultima edizione della Guida ai Migliori Vini della Sardegna 2024 di Vinodabere, in quanto giunti successivamente alla pubblicazione.

 

Vermentino di Sardegna Solais 2022  – 91/100

Un vino che fermenta esclusivamente in acciaio per poi essere imbottigliato dopo qualche mese, si presenta con note di erbe officinali che fanno da apripista ad un sorso sapido e minerale, per terminare con note di pietra focaia che ne amplificano la piacevolezza. Elegante e complesso.

Carignano del Sulcis Rosato Tre Torri 2022 88/100

Da una vinificazione in bianco a temperatura controllata nasce questo rosato dove sentori di frutti di bosco e fragola si intrecciano a note speziate. Senza eccellere in ricchezza, termina su lievi note di pepe nero e macchia mediterranea.

Vi proponiamo anche le note di degustazione degli altri vini della Cantina Santadi recensiti nella guida di Vinodabere.

 

Metodo Classico Brut Solais s.a. – Cantina Santadi 97/100 (territorio/zona dei vigneti: Santadi) prezzo a scaffale enoteca 26 euro circa.

Più di 18 mesi sui lieviti. Frutti bianchi, mineralità, nocciola e frutta secca sono i marcatori olfattivi. Il perlage è fine e persistente ed accompagna freschezza, sapidità, avvolgenza ed un lunghissimo finale su ricordi di erbe officinali e pietra focaia.

Vermentino di Sardegna Cala Silente 2022 – Cantina Santadi 97,3/100  (territorio/zona dei vigneti: Sulcis) prezzo a scaffale enoteca 14 euro circa.

Per non farsi prendere sul serio, mostra ricordi di burro di arachidi, ma è solo un diversivo. Poi parte di slancio e coordinazione su note leggiadre, graziose di garrigue e agrumi, fiori bianchi e mandorla. Freschezza diffusa, beva agevole e gustosa ma senza rinunciare a complessità e materia.

 

Nuragus di Cagliari Pedraia 2022 – Cantina Santadi 94/100   (territorio/zona dei vigneti: Sulcis) prezzo a scaffale enoteca 9 euro circa.

Il Pedraia conferma di essere essere un vino dall’ottimo rapporto qualità-prezzo. Caratterizzato da note agrumate a cui si accompagnano accenni di frutta secca, ha nella sua straordinaria mineralità, unita a sapidità e freschezza, un vero e proprio punto di forza. Termina con una progressione iodata molto interessante.

 

Villa di Chiesa 2021 – Cantina Santadi 94/100   (territorio/zona dei vigneti: Santadi) prezzo a scaffale enoteca 22 euro circa.

Siamo davanti a un vino eterodosso rispetto al classico bianco sardo, ma la misura e l’eleganza sono dosati quasi alla perfezione. Frutto di un blend di Vermentino (60%) e Chardonnay (40%), fermentazione e affinamento di 9 mesi in barrique, con parte della massa subito in acciaio. I profumi sono quelli classici del genere: burro, banana, cannella, frutta esotica, torrefazione, vaniglia, riequilibrati però da una vena agrumata e minerale di impronta marina. La beva è strutturata ma fresca e agile, di buona finezza, piacevole e scorrevole. Il finale è saporito, segnato ancora da note agrumate cui si intreccia un sentore di miele e di spezie.

 

Vino da uve stramature Latinia 2017 – Santadi 99,5/100   (territorio/zona dei vigneti: Santadi) prezzo a scaffale enoteca 24 euro circa (bottiglia da 0,375 litri).

Realizzato prevalentemente da uve Nasco. La 2017 è un’annata incredibile per questo vino che ormai è da annoverare, da diversi anni, tra i vini dolci migliori d’Italia. Intensità olfattiva straordinaria su note di albicocca secca, miele, datteri, fichi ed una persistenza infinita declinata in ricordi di noci e iodio in un mirabile gioco di contrasti tra sapidità e dolcezza, freschezza e carica glicerica. Il risultato è una strameritata Standing Ovation.

 

Vino Liquoroso Rosso Festa Norìa s.a. – Santadi 100/100   (territorio/zona dei vigneti: Santadi) prezzo a scaffale enoteca 28 euro circa (bottiglia da 0,500 litri).

Da uve Cannonau. La vinificazione e l’affinamento avvengono in piccole botti di rovere di terzo passaggio per diversi anni. La fermentazione viene arrestata attraverso l’aggiunta di alcol vinico. Un vero e proprio Porto alla maniera sarda. Il nome del vino evoca una grande festa ed infatti il quadro organolettico è da fuochi di artificio con note di frutti rossi, spezie, macchia mediterranea, erbe aromatiche, noci ed un lungo finale chinato ed agrumato. Cento centesimi, chapeau e Standing Ovation.

 

Monica di Sardegna Antigua 2022 – Santadi 96/100   (territorio/zona dei vigneti: Santadi) prezzo a scaffale enoteca 12 euro circa.

 

Nasce dal connubio tra due vitigni tipici della Sardegna, il Monica (85%) e il Carignano (15%). Fermenta e affina in vasche di cemento prima di finire in bottiglia ed essere commercializzato. Sa farsi apprezzare per i suoi profumi di mora e mirtillo, che si accompagnano a note speziate ed ematiche, e per il suo sorso morbido, largo e vellutato. Intrigante e persistente il finale su ricordi di macchia mediterranea.

 

Carignano del Sulcis Grotta Rossa 2021 – Cantina Santadi 94/100  (territorio/zona dei vigneti: Santadi) prezzo a scaffale enoteca 9 euro circa.

Tra i vini che si distinguono per rapporto qualità-prezzo il Grotta Rossa è un assoluto fuoriclasse con le sue note salmastre, iodate, i suoi richiami di macchia mediterranea ed erbe officinali. Il sorso è scorrevole senza rinunciare a complessità e lunghezza gustativa.

Carignano del Sulcis Riserva Rocca Rubia 2020 – Cantina Santadi 97,5/100   (territorio/zona dei vigneti: Santadi) prezzo a scaffale enoteca 20 euro circa.

 

Il “second vin” della Cantina Santadi, che in alcune annate duetta con il primo (il Terre Brune) per piacevolezza e complessità. Ampi profumi, intensi, di macchia mediterranea, pepe nero, cardamomo, erbe amare, mirtillo, more e prugne. Sorso elegante, gustoso, pieno, agile e sapido, con richiami di frutti scuri.

Carignano del Sulcis Superiore Terre Brune 2019 – Cantina Santadi 99,3/100   (territorio/zona dei vigneti: Santadi) prezzo a scaffale enoteca 40 euro circa.

 

 

Una delle vigne vecchie di Carignano di Santadi

Le Vigne di Carignano di Santadi

Vino emblema di questa azienda (concorre ad essere uno dei migliori rossi italiani), è ottenuto da vecchie vigne a piede franco, con uvaggio Carignano 95% e Bovaleddu 5%. Sentori complessi di macchia mediterranea e frutta scura (amarena, mirto, more), con note di liquirizia e sfumature ferrose; la beva è sostanziosa, ma sapida, fluida e armonica, ha tannini vellutati, cenni speziati e ricordi di piccoli frutti di bosco scuri. Vino dall’inconfondibile anima sarda che merita in pieno la nostra Standing Ovation.

 

Cannonau di Sardegna Noras 2020 – Cantina Santadi 94,5/100   (territorio/zona dei vigneti: Santadi) prezzo a scaffale enoteca 13 euro circa.

Da viti ad alberello, un Cannonau con saldo di Carignano (10%). Sei mesi in barrique di secondo passaggio. Profilo aromatico ampio, ancora segnato dal legno di elevazione (cioccolato, tabacco, cuoio), ribes, mirtilli, more, ginepro, fiori appassiti. Fresco e corposo, è intensamente tannico, sapido, di buon equilibrio e ottima persistenza minerale e speziata.

 

Shardana 2019 – Cantina Santadi 97,5/100  (territorio/zona dei vigneti: Sulcis) prezzo a scaffale enoteca 26 euro circa.

 

Ben si destreggia tra i suoi “confratelli” più blasonati che la Cantina Santadi, una delle più importanti realtà del vino sardo, produce nel Sulcis. Mostra sentori di erbe officinali, pepe nero, ribes e more. La beva è ricca, gustosa, con ritorni di frutta matura e tannini rotondi e morbidi che accompagnano un finale molto persistente.

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Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.

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