In vista delle Giornate dell’ Pinot Nero 2022 e come attuale Master del Pinot Nero 2021 voglio onorare e iniziare con Voi lettori un viaggio sul Pinot Noir fermo tra le migliori zone di Italia con attenzione anche alla tipologia metodo classico. Questa è una lettura di introduzione di cosa ci aspetta:
Il Pinot Nero va oltre ogni territorio perché è in grado di esaltarlo senza perdere l’identità. Ha carattere da vendere, coltivato in quasi tutte le regioni vitivinicole del mondo eccetto quelle calde, è il genitore della famiglia dei pinots e dallo stesso per mutazione si sono ricavati il bianco, il grigio e il meunier. Originario della Borgogna, pare sia l’elvanacea piccola decritta da Plinio il vecchio nel suo trattato di Naturalis Historia (un libro contenente le origini di tutti i principale vitigni). Utilizzato anche nella produzione dello Champagne, Trento DOC, Franciacorta e Oltrepò Pavese. “E una varietà particolarmente vecchia, con ogni probabilità una selezione di viti selvatiche creata dall’uomo almeno duemila anni orsono”.
Quasi a sottolineare l’estrema facilità a interpretare il territorio, anzi la singola località in cui viene piantato. “Il professor Galet antico luminare francese osserva che ben 46 cloni di Pinot Noir contro i 34 del molto più diffuso Cabernet Sauvignon sono riconosciuti ufficialmente in Francia.
Carta regionale sui Grand Cru di Borgogna, un qualcosa di simile e sempre più vicino in Italia
Vitigno alla punta della piramide tra i vitigni internazionali predilige i terreni magri e poco fertili, viene citato per la prima volta in un vigneto già dall’imperatore Costantino nel 312 nella Cote de Nuits con il sinonimo plant fin o pinot fin da qui i monaci iniziarono la produzione a Clos de Vougeot. Attualmente nel mondo ci sono 90.000 ettari vitati, in Italia circa 5.050 ettari di superficie.
Clos de Vougeot il luogo della sua prima comparsa
In Italia è diffuso a partire dall’800 dopo che sono state trasportate delle barbatelle dalla sua patria francese, ora e in alta vocazione partendo dall’ovest del nord Italia partendo dalle ripide colline della Valle d’Aosta, all’Alta Langa in Piemonte vocata alla produzione spumantistica, in Lombardia dove ha trovato un habitat ideale tra le incantevoli colline avvolte dalla nebbia in Oltrepò Pavese a trovato una delle culle italiane dove meglio si esprime sia nella versione ferma che spumantizzata come nella cugina Franciacorta.
Vigne in Oltepò Pavese
Passiamo al Trentino in cui nelle zone di Civezzano, Faedo, Rovereto, Covelo e in Val di Cembra dà vita alle sue migliori espressioni ferme. Senza dimenticare gli ottimi Trento DOC in purezza e rosé tra le realtà di riferimento sempre di più a livello mondiale. Più a nord in Alto-Adige possiamo trovare numerosi areali se non con piacere possiamo parlare di veri e propri Cru su cui sviluppare il concetto di vigna al fine di valorizzare il concetto di “Terroir” alla sua massima potenza ad esempio lo storico Mazzon, gli attuali Appiano Monte, Gleno, Cornaiano, Pinzano e gli emergenti Aldino, Buchholz e in Val Venosta più altre zone esistenti e in via di definizione.
Vigne a Mazzon in Alto-Adige, primo Cru italiano del Pinot Nero
Ad est in Friuli, diffuso nelle zone Doc: Collio, Colli Orientali e Isonzo passando poi nel Veneto nella zona dei Colli Berici e areale vicentino dove si sta scoprendo un’alta vocazione per questo vitigno altamente adatto alla produzione spumantistica.
Scendendo lungo l’appennino sull’lato destro dell’Italia nella zona di Rive di Focara a pochi passi dal mare, sull’altro lato dell’appenino dove il clima verso gli appennini si fa più continentale, sulle colline del Mugello, del Casentino e nel sud della Val d’Orcia troviamo Pinot Nero di carattere e muscolosi che in queste altitudini danno risultati molto intriganti. Si coltiva con successo anche nella valle dei calanchi in Umbria, nel Cilento in Campania fino alla Sicilia sulle colline vulcaniche dell’Etna dove le elevate altitudini permettono di compensare con le latitudini.
Vigneto in Toscana
Un’uva dal germogliamento medio-precoce, matura nella prima epoca. Grappolo piccolo, cilindrico, spesso alato, serrato. Acino di medie dimensioni e pruinoso. Nei vini giovani si hanno sentori di violetta, fragola, lampone e ciliegia. Nell’invecchiamento acquista note autunnali, speziate, fini, a evoluzioni eteree e animali. In bocca è sottile, elegante, sensuale e persistente.
Un’uva non facile, esigente, scorbutica ma impareggiabile nelle emozioni sensoriali che si provano accostando le espressioni più riuscite di quest’uva difficile, capricciosa e introversa.
A partire da oggi partiremo con una serie di articoli sul Pinot Nero italiano per scoprire le sue sfumature, il clima e gli sbalzi che lo rendono unico, i terreni, gli stili delle zone principali di produzione del re dei vini rossi nel Mondo attraverso l’Italia da nord verso sud.
Ed a breve Vinodabere dedicherà una delle sue Guide ai migliori Pinot Nero d’Italia.
Sommelier originario della Val Gardena nel cuore delle Dolomiti, a cui gli studi sono stati illuminanti: è da questi che nasce il suo amore per il mondo del vino. Il suo trampolino di lancio è stato il ristorante tristellato St. Hubertus - Rosalpina a San Cassiano in Alta Badia, dove ha ricoperto il ruolo di Sommelier. Nel fratempo la sua voglia di mettersi in gioco lo ha spinto a partecipare anche ad alcune competizioni, classificandosi 1° al Trofeo del Soave 2019; 1° al Master Chianti Classico 2020 premio comunicazione; 1° al Master dell’Albana 2020; 1° italiano a vincere il Master del Pinot Nero nel 2021, la consacrazione con il Titolo di Miglior Sommelier d'Italia nel 2022 seguita dal premio alla carriera come miglior sommelier professionista dell’anno 2022 nella ristorazione italiana - Premio Solidus. Oggi, è relatore presso l’Associazione Italiana Sommelier, Scuola Concorsi AIS Veneto, direttore del GDS e consigliere regionale di AIS Alto-Adige. Docente all’Istituto alberghiero di Merano, giudice per la guida vini Gault & Millau Italia, Concours Internacional Grenache du Monde, Concorso Emergente Sala, Concours Mondial de Bruxelles, tra i candidati personaggio dell'anno di Italia a Tavola 2023 e partecipa alla stesura della Guida Vitae - I migliori vini d’Italia. Idrosommelier - brand ambassador per Cedea luxurywater della Val di Fassa. Svolge attualmente il ruolo di Wine & Beverage Consultant per molte realtà italiane attraverso: costruzione/assistenza delle carte da vino. Tra i quali vanta: tre volte vincitore del premio Carta Vino dell’anno nel 2022 nella categoria Ristorante Hotel, nel 2024 per le categorie Fine dining e Ristorante Hotel alla Milano Wine Week, premio di Wine & Beverage Consultant 2023 per Food & Travel Italia. La sua attività prevede formazione del personale ristorativo, recensione vini, guida di masterclass per cantine, consorzi di tutela nelle principali fiere mondiali: Vinitaly e Prowein.
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