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I vini delle terre rosse nascono a Montalcino alla “Corte dei Venti“ e il Brunello è il loro alfiere

Corte dei Venti è un’azienda agricola a conduzione familiare (si producono circa 24.000 bottiglie l’anno). Oggi è guidata da Clara Monaci con il marito Maurizio Machetti, ma già la nuova generazione, la figlia Elena, sta prendendo le misure per la futura gestione. 

Le tre generazioni “al femminile” della Corte dei Venti. Da sinistra: Elena, Clara, Silvana.

 

Maurizio Machetti


Gli ettari vitati sono 5 (più due in fase di realizzazione), situati su un promontorio nella zona a sud-est di Montalcino, quella più soleggiata, denominata delle “terre rosse”, collocata tra Sant’Angelo e Castelnuovo dell’Abate. La composizione dei terreni è argilloso/calcarea e ricca di elementi ferrosi che danno il caratteristico colore rossiccio ai suoli; l’altitudine varia tra i 60 e i 300 metri. Le vigne sono delimitate da un lato dal fiume Orcia e dall’altro protetti dal monte Amiata; questa posizione, unita all’altitudine, crea una forte escursione termica che induce ricchezza aromatica nelle uve, inoltre in questa zona si generano venti che costantemente “soffiano” sui vigneti – da qui il nome Corte dei Venti – mantenendo le piante e le uve sane, al riparo da malattie.

Le “terre rosse”

 

Corte dei Venti è un’azienda che è riuscita in pochi anni ad acquisire notorietà e riconoscimenti e oggi è stabilmente un marchio di prima grandezza nel nutrito gruppo di aziende ilcinesi, grazie soprattutto alla particolarità dei suoi vini che, oltre alla potenza e alla struttura che derivano naturalmente dalle caratteristiche del Sangiovese di Montalcino, denotano una non comune freschezza, finezza e territorialità, legate probabilmente al particolare microclima di cui godono le “terre rosse”, oltre ovviamente alla bravura di Clara Monaci che ci ha messo molto del suo con entusiasmo e passione. Pur essendo il territorio dominio incontrastato del Sangiovese Grosso, Corte dei Venti produce anche uvaggi internazionali come merlot, cabernet sauvignon e syrah con cui è riuscita ad ottenere degli ottimi vini, frutto di blend di uve a maggioranza Sangiovese. Nell’azienda Corte dei Venti si coltivano inoltre 3 ettari di olivi secolari, perlopiù Olivastra, Correggiolo e Moraiolo con cui viene prodotto un Olio extravergine di qualità.


Vinodabere segue da diversi anni questa azienda e abbiamo avuto modo anche di recente – grazie alla sempre ampia disponibilità di Clara e Maurizio – di degustare i suoi vini. Di seguito le nostre impressioni sui vini assaggiati.


Sant’Antimo Rosso 2017 “Poggio dei Lecci”, alcol 14,5%. Vitigni: Sangiovese Grosso (60%), Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah. Invecchiato 12 mesi in tonneau/barrique + 4 mesi in bottiglia. Piacevole, ha una buona spinta gustativa, un sorso fresco e croccante che facilita la beva. Profumi di spezie (pepe nero, cardamomo, chiodi di garofano) e frutta scura (amarena, mirtillo, prugna) si alternano a cenni di erbe officinali e floreali (viola). L’ingresso nel palato è scorrevole, ha buona acidità, una struttura agile, tannini discreti e smussati e un retrogusto amaricante. Fatto per bere bene tutti i giorni.


Rosso di Montalcino 2020, alcol 14,5%. Vitigni: Sangiovese Grosso. Invecchiato 12 mesi in tonneau/barrique + 4 mesi in bottiglia. Vino pronto, che conservando carica espressiva e aderenza al terroir di Montalcino esprime eleganza e raffinatezza. Uno dei pregi è il suo stile: non vuole, al contrario di alcuni suoi confratelli, essere un piccolo Brunello: il grado alcolico è ben gestito ed il vino si caratterizza per finezza e leggerezza di beva piuttosto che per concentrazione. Dal colore rosso rubino limpido, ha profumi netti e puliti di cardamomo, amarena, frutti di bosco in confettura, erbe aromatiche, spezie scure, noce moscata, anice stellato e sfumature ferrose. Il sorso è sottile e succoso, scorre agile ed elegante nel palato con gradevoli ritorni fruttati e di torrone al cioccolato; i tannini, finissimi, emergono e accompagnano un finale persistente e speziato. Mostra grande bevibilità e piacevolezza.

Rosso di Montalcino 2018, alcol 14%. Vitigni: Sangiovese Grosso. Invecchiato 12 mesi in tonneau/barrique + 4 mesi in bottiglia. Rosso rubino chiaro ha sentori di fiori rossi, ciliegia, fragolina e confettura di ribes rosso, con cenni erbacei (alloro) di sottobosco e nuances minerali. In bocca è asciutto, il tannino fine (anche se trasmette qualche nota legnosa), l’acidità ed il frutto ben bilanciati fanno da contraltare ad un alcol che si fa sentire nel finale di lunga persistenza. È vicino al suo apice di godibilità e in questa fase si accompagna molto bene a cibi sostanziosi e succosi.


Brunello di Montalcino 2017, alcol 14,5%. Vitigni: Sangiovese Grosso proveniente da un piccolo cru aziendale. Invecchiato 36 mesi in botte grande e 8-12 mesi in bottiglia. Dal colore granato, nonostante l’annata calda l’olfatto conserva freschezza, emergono sentori di amarena, mirtillo, caramella ai frutti di bosco, note balsamiche (eucalipto), di sottobosco, pelliccia e tabacco. Ingresso scorrevole nel palato, sorso piuttosto succoso, cenni ematici, di cacao amaro, centro bocca amaricante (genziana, rabarbaro), tannini robusti, finale sapido con ricordi di frutta scura. Il grado di complessità e maturità raggiunti lo rendono di ottima bevibilità.


Brunello di Montalcino Riserva Donna Elena 2016, alcol 15%. Vitigni: Sangiovese Grosso proveniente da un piccolo cru aziendale. Invecchiato 42/48 mesi in botte grande e 6-12 mesi in bottiglia. Il 2016 è una grande annata, più che indicata per fare una Riserva (prodotta in azienda solo nelle migliori annate) e che con molta probabilità sarà una delle più riuscite e longeve di sempre. Colore rubino scuro con riflessi granati. Attacco olfattivo felpato e intenso, con sentori di frutta scura (prugna, mora, bacche), note ematiche e ferrose, di tabacco scuro ed erbe officinali. Nel palato mostra tutta la sua potenza e ricchezza aromatica, nonché la trama di grande eleganza; tannini molto fitti e levigati (con leggere note legnose da smussare nel tempo), ricordi di polvere di cacao amaro, di piccoli frutti di bosco scuri, amarena e rabarbaro, chiude con una scia amaricante e acida. Si può bere adesso per testarne la complessità e la potenzialità, indubbiamente è un vino che ha ancora una lunga vita davanti a sé prima di raggiungere il suo apice.



Corte dei Venti 

Loc. Piancornello 35, 53024 Montalcino (SI)


Email: info@cortedeiventi.com – tel. +39 0577 844035 – mobile: +39 347 3653718

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Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.

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