Essere cronisti di questo magnifico mondo richiede dedizione, approfondimento continuo e voglia di capire ciò che ruota attorno al vino. Ovviamente non è possibile esimersi dal confronto con i professionisti del settore, alcuni dei quali giunti ormai ad una popolarità consolidata. Per l’enologo Emiliano Falsini tale traguardo è stato conseguito da tempo, chiamato ad un ruolo da protagonista in numerose realtà del Bel Paese. “Dalle Alpi alle Isole” potremmo dire, senza dar onta ai poetici versi manzoniani. Gli argomenti da affrontare sarebbero infiniti, ma abbiamo cercato di applicare agli stessi il dono della sintesi necessaria per non distogliere l’attenzione dai temi sostanziali.
Vinodabere (Luca Matarazzo): Emiliano Falsini, una vita tra le vigne di tutta Italia. Chi sei e dove conduce il tuo percorso professionale?
Emiliano: la mia seconda nascita avvenne con il diploma da perito agrario e la susseguente laurea in enologia all’Università di Firenze. Fresco di studi decisi di partire immediatamente per farmi le ossa in Napa Valley da Robert Mondavi prima ed in Nuova Zelanda nelle tenute di Villa Maria Estates poi. Due opposti ai confini del globo, due esperienze formative uniche. Rientrato alla base in Toscana fui accolto sotto l’egida di coloro che ho visto subito come mentori: Alberto Antonini ed Attilio Pagli (Gruppo Matura) che hanno creduto in me ed in tanti altri giovani promettenti. Oggi sono giunto alla vendemmia numero 23 viaggiando dal Piemonte alla Romagna, passando per Umbria, Toscana, Campania, Sardegna e molto ancora non dimenticando la Sicilia, territorio in cui ho deciso di pormi in gioco in prima persona in qualità di vigneron.
Vinodabere (Luca Matarazzo): come gioca il fattore “T” come Territorio nel creare un vino? Soprattutto considerando la corsa alle Menzioni Geografiche Aggiuntive osservata negli ultimi anni.
Emiliano: confesso di aver ricevuto più di una volta richieste specifiche dai produttori di pensare ad un vino ad hoc che potesse fregiarsi della sottozona di provenienza. Tuttavia ciò che cerco di fare è esattamente l’opposto, portando l’esperienza acquisita in zone distanti e profondamente differenti e mettendole a confronto. Senza dubbi la gavetta migliore l’ho fatta in Piemonte con le sue innumerevoli micro diversità. L’idea di ricreare in ogni azienda dei Cru l’ho trovata sempre stimolante. Proprio in quest’ottica ti anticipo che a breve vedranno la luce delle selezioni di Falanghina del Sannio per l’azienda Fontanavecchia che valorizzeranno ulteriormente anche quel terroir d’elezione.
Vinodabere (Luca Matarazzo): nel tuo peregrinare incessante ti sei accorto di una maggior uniformità produttiva generale o ci sono ancora sacche di arretratezza nelle tecniche e nei mezzi a disposizione?
Emiliano: dire che tutto va bene ovunque sarebbe inesatto; ci sono areali che dimostrano una marcia in più ed altri sofferenti. Ma negli ultimi tempi la nota positiva è che ciascuno ha potuto acquisire le necessarie informazioni per attivare il percorso di qualità. Discorso a parte riguarda l’economia dei singoli, indispensabile per mettere in pratica quanto appreso dalla teoria e dai suggerimenti degli esperti. È un circolo virtuoso nel quale non è semplice accedere, ma che genera automaticamente benessere e soddisfazioni tra gli imprenditori. Per gli altri, relativamente ai margini, si deve puntare su vini buoni e corretti che parlino un linguaggio attuale, evitando interpretazioni estreme. Alla fine il segreto del successo resta sempre quello di lavorare con mano elegante ed in maniera pulita, senza scorciatoie e senza seguire mode passeggere.
Vinodabere (Luca Matarazzo): non possiamo risparmiarci una tua considerazione sull’annata 2022 e sugli effetti del cambiamento climatico
Emiliano: e qui, permettimi Luca, se ne sentono davvero di ogni colore. La prima parte dell’anno è stata quasi drammatica nella stragrande maggioranza dei casi. Una siccità estrema fino ad agosto che ha messo a dura prova la resistenza delle piante. Dopo il quadro è mutato, con precipitazioni copiose che hanno diminuito la concentrazione finale dei vini, in particolare rispetto alla 2021. Chi ha scommesso lasciando l’uva sui tralci e vendemmiando in ritardo, ha portato in cantina cose interessanti. Parte del Piemonte, Montalcino ed Etna danno sensazioni positive, un po’ meno la costa tirrenica. Ma si sa, la Natura ed il vino sono elementi imprevedibili della stessa medaglia. Il cambiamento climatico esiste ed è incontrovertibile. Dobbiamo capire se nel medio/lungo termine possa assumere una direzione altalenante, ritornando verso stagioni più fresche. Al momento combattiamo solo con pratiche agronomiche innovative, impianti di irrigazione (ove si possa attingere a fonti idriche) o spostando gli appezzamenti ad altitudini maggiori. Cure palliative che però non eliminano la malattia principale. A dispetto di uve perfettamente sane e mature e di minori trattamenti utilizzati, c’è davvero poco da sorridere.
Vinodabere (Luca Matarazzo): veniamo ai rapporti con la stampa e con altre forme di comunicazione tra enoblogger e wine lovers. Come giudichi l’attuale proposta informativa per il consumatore finale?
Emiliano: la stampa è fondamentale nell’opera divulgativa di territori e produttori. Personalmente non amo l’indicazione dei punteggi in centesimi o modalità similari, ma comprendo che anche questo può aiutare nelle scelte commerciali. La critica purtroppo smarrisce, a volte, la descrizione accurata dei luoghi e delle tipologie ivi proposte. Per quanto concerne la seconda parte della tua domanda, rispondo che c’è chi sa comportarsi a dovere, evitando situazioni ambigue e conservando autonomia di giudizio. Le sfide del futuro richiedono impegno totale e studio per coloro che vogliono raccontare con serietà una determinata realtà o una zona vitivinicola. La storia del vino è ancora da scrivere, ci sono territori inesplorati allettanti per noi esperti del settore dove intraprendere nuove sfide ponendoci obbiettivi a lungo termine. Una missione senza fine.
Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.
Aggiornamenti continui sul mondo dell'enogastronomia