Oggi grazie alla cortesia degli organizzatori del Roma Whisky Festival abbiamo la possibilità di raccontarvi due assaggi molto particolari, e per farlo ci muoveremo in giro per la Scozia iniziando da Campbeltown dove, in una delle tre distillerie rimaste, e cioè la Glen Scotia viene prodotto il whisky Victoriana.
Campbeltown è stata considerata, e secondo noi, a ragione, ancora oggi può essere considerata la capitale internazionale del whisky, in quanto non tanti anni fa c’erano decine di distillerie e venivano prodotti milioni di litri di whisky decisamemte raffinati.
Oggi come si diceva ne sono rimaste tre: una, sicuramente la più conosciuta, è la Springbank che produce distillati di altissimo livello, l’altra è la Mitchell’s Glengyle che col marchio Kilkerran produce whisky molto interessanti e infine appunto la Glen Scotia.
Dopodiché ci sposteremo più a nord in una delle più belle delle isole Ebridi e cioè l’Isola di Mull dove c’è un’unica distilleria, la Tobermory, che produce whisky con questo marchio ma fa anche un particolare whisky torbato chiamato Ledaig. Stili e caratteristiche diverse identificano e caratterizzano i nostri whisky di oggi: tutti sul profumato, mielato, morbido e quasi dolce i whisky di Campbeltown, con grande complessità e persistenza.
Piu’ semplici, immediati, a volte ruvididi ma caratteristici sono quelli dell’isola di Mull che in parte somigliano ai cugini torbati della vicina isola di Islay.
Iniziamo da Glen Scotia Victoriana, 51,1° – intorno ai 90,00 euro online
Come noterete il grado alcolico ha un valore insolito che è quello standard del periodo vittoriano: da qui il nome del whishy che è realizzato dall’assemblaggio di distillazioni particolarmente pregiate ed invecchiate per cui non è indicata l’età.
Al naso profumi di crema pasticcera, fiori di zagara, vaniglia e miele con toni di pesca sciroppata e qualche nota di elicriso.
Al palato ritorna la liquirizia con un po’ di anice a mitigare la nota burrosa di frolla e cioccolato bianco che introduce un finale giocato sulle spezie (cannella), il cedro candito ed una leggera sfumatura di menta. Il tutto con un deciso equilibrio.
Legaig 10 anni 46,3° – intorno ai 50,00 euro online
A differenza degli altri whishy della distilleria Tobermory questo Ledaig si presenta con un’accentuata nota torbata, accompagnata da toni di erbe officinali (salvia, timo) e seguita da toni più dolci di mela, caramella mou e crème brûlée. Particolari profumi iodati e salmastri chiudono l’olfazione.
L’assaggio rivela toni pungenti ma delicati di pepe bianco e zenzero compensati da toni dolci di miele di acacia e zabaione che precedono un intrigante finale di rabarbaro.
Tutti e due i distillati hanno comunque una beva particolarmente piacevole e originale.
–Foto Credits :
The whisky exchange, Ace spirits,Uundiscovered scotia
Carlo Bertilaccio vive a Roma ed è attualmente curatore della rubrica "di...stillati" per la testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collabora anche con Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it) e ha collaborato per le edizioni 2017/2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Ha collaborato per le edizioni 2015-2016 con la guida Slow Wine, e con la guida "Vini buoni d'Italia" dall'edizione 2010 fino all'edizione 2013. È autore di diversi articoli su distillati e vini su Scatti di Gusto (www.scattidigusto.it). Ha infine scritto diversi libri per Palombi editore su cocktails e altri argomenti, e prodotto inoltre quattro dischi di giovani talenti italiani nonché le canzoni per un musical su Marilyn Monroe, recentemente premiato al teatro Sistina di Roma. Giudice per Spirits Selection by Concours Mondial de Bruxelles. Giudice di Radici del Sud. Giudice di Grenaches du Monde.
Aggiornamenti continui sul mondo dell'enogastronomia