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Il Brunello di Montalcino di Tenuta di Sesta – la tradizione che viene da lontano

La Tenuta di Sesta è una delle aziende storiche della zona di Montalcino, a cominciare dal nome che deriva da una “sesta”, pietra miliare romana, presso cui sorgeva la Pieve di S. Maria in Sexta, citata nelle carte dell’epoca già nell’anno 714. La Tenuta si è formata a seguito dell’espansione della repubblica di Siena nel 1462 ( a danno dell’Abbazia di S.Antimo che governava quel territorio ), per opera del Pontefice Pio II (il senese Enea Silvio Piccolomini).

Inizialmente posseduta dalla nobile famiglia Tolomei, divenne nel 1850 proprietà dei fratelli Felice e Giovanni Ciacci di Castelnuovo dell’Abate. Le prime bottiglie di Brunello della Tenuta di Sesta sono state prodotte nel 1966, da Giuseppe Ciacci, padre dell’attuale proprietario Giovanni; allora si contavano solo 12 imbottigliatori a Montalcino ed è per questo motivo che la Tenuta di Sesta è ritenuta una delle aziende storiche del comprensorio ilcinese.

La proprietà ha oggi un’estensione di circa 200 ettari, di cui 30 destinati a vigneto; è situata a sud del comune di Montalcino,  tra Sant’Angelo in Colle e Castelnuovo dell’Abate, vicino l’abbazia romanica di Sant’Antimo. E’ gestita da Giovanni Ciacci, che oggi è affiancato dai figli Andrea e Francesca.

Il vino di punta dell’azienda è ovviamente il Brunello, che trae origine da 13,5 ettari di vigne poste tra i 400 e i 200 metri s.l.m., in una posizione, tra il Poggio d’Arna da un lato e il  monte Amiata dall’altro, che genera un  microclima mite e favorevole alla vite. I vigneti giacciono su una lunga striscia di terra che dalle zone più alte degrada verso il fiume Orcia attraversando terreni di diversa composizione e altitudine: suoli ricchi di ferro e argilla situati nelle aree più in quota e suoli più ciottolosi vicino il letto del fiume.

L’accurata selezione delle uve destinate al Brunello Riserva ha portato alla identificazione di un cru particolarmente vocato a cui è stata dedicata una specifica bottiglia, la Riserva di Brunello DUELECCI dal nome dell’omonimo vigneto; caratteristica peculiare di questa vigna è la netta diversità del terreno tra il  lato est del vigneto – molto sassoso, le cui uve rendono al meglio nelle annate fresche – e il lato ovest – dove il suolo, meno ricco in scheletro, fa esprimere al meglio la potenzialità delle uve nelle annate più calde e siccitose. Questa è la ragione per cui la Riserva esce con nome diverso a seconda dell’annata:  DUELECCI EST o DUELECCI OVEST.   L’invecchiamento dei vini avviene in modo tradizionale, in botti grandi di rovere di Slavonia di circa 30 ettolitri, dove il vino permane per circa 3 anni e completa poi il periodo d’affinamento con 12 mesi di bottiglia.

 

 

Di seguito gli assaggi di quattro tipologie di Brunello della Tenuta di Sesta, di cui due anteprime non ancora in commercio.

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Brunello di Montalcino Riserva 2013 “duelecci est”(anteprima), 14% –  Tenuta di Sesta (Sangiovese Grosso 100%). Affinato  in rovere di Slavonia per 3-5 anni e 12 mesi in bottiglia. Colore Rosso rubino chiaro. Profumi floreali e speziati, note di ginseng e bacche. In bocca mostra una struttura leggera con un tannino levigato; il sorso è scorrevole, ha una buona acidità integrata con il fruttato (frutti rossi e bacche rosse), il finale è amaricante e pepato. Emergono finezza, eleganza ed un potenziale ancora da sviluppare completamente, sarà molto interessante riassaggiarlo tra qualche tempo.

 

Brunello di Montalcino Riserva 2012 “duelecci ovest”, 14,5% –  Tenuta di Sesta  (Sangiovese Grosso 100%). Colore Rosso Rubino con riflessi granati. Affinato  in rovere di Slavonia per 3-5 anni e 12 mesi in bottiglia.  Profumi molto netti di frutti rossi (ciliegia, lampone), sottobosco e note balsamiche. L’ impatto al palato è elegante e succoso, denota grande armonia ed equilibrio tra tannino (fine e discreto), acidità e frutto, il finale è persistente e piacevolmente sapido, con retrogusto di arancia rossa e legno di liquirizia. Questo vino oltre a vincere i 3 bicchieri, ha avuto meritatamente anche il premio speciale di miglior vino rosso dell’anno per la Guida I Vini d’Italia 2019 del Gambero Rosso.

 

Brunello di Montalcino 2014 (anteprima), 14,5% –  Tenuta di Sesta  (Sangiovese Grosso 100%). Affinato  in rovere di Slavonia per 36 mesi e 4 mesi in bottiglia. Colore Rosso Rubino brillante. Al naso è floreale, profumi di bacche/radici e frutti rossi (arancia) . Ingresso in bocca con il frutto (arancia rossa) in primo piano, la struttura è agile, il vino scorre velocemente nel palato,  rimane l’alcol e un retrogusto amaro leggermente vegetale, il tannino  è levigato e quasi non si avverte. Un vino a cui sicuramente va dato più tempo per esprimersi, anche per capire meglio le effettive potenzialità dell’annata.

Brunello di Montalcino 2013, 14,5% –  Tenuta di Sesta  (Sangiovese Grosso 100%). Colore Rosso Rubino con riflessi granati. Affinato  in rovere di Slavonia per 36 mesi e 4 mesi in bottiglia.  Profumi  di violetta e frutti di bosco (fragoline e mirtilli) , note balsamiche (menta) e di cuoio; la beva è morbida, succosa, con prevalenza di aromi di frutta rossa matura (arancia/amarena/lampone) e spezie dolci; emergono solo nel finale l’acidità, il tannino (tenue e levigato ) e un sottofondo amarognolo da erbe officinali e liquirizia.

 

 

 

 

 

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Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.

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