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Sardegna – Sussinku 2010 di Nuraghe Crabioni TresMontes, un Vermentino che sfida il tempo

Finalmente è il tempo del cambio stagione e sembra che le condizioni meteo stiano finalmente assecondando il passaggio alla primavera (anche se ormai alla fine) ed introducendo l’inizio dell’estate.

Ed allora in tutte le case si comincia a fare un cambio del guardaroba e negli armadi vengono sostituiti abbigliamenti pesanti con abiti più idonei alle nuove temperature.

Noi del mondo del vino ovviamente, procediamo ad un cambio delle etichette da tenere in casa e quindi scendiamo in cantina per capire cosa possiamo portare su per affrontare la nuova stagione. Ed è proprio qui che magari scopriamo qualche bottiglia dimenticata che si può rivelare una vera e propria sorpresa ma che potrebbe anche avere il rischio di aver subito una eccessiva evoluzione. Ed allora che fare? Mettere in frigo la bottiglia e stapparla la sera stessa, per vedere l’effetto che fa. Così abbiamo aperto una bottiglia di Romangia I.G.T. Sussinku 2010 dell’azienda Nuraghe Crabioni (al tempo l’azienda si chiamava TresMontes). Sussinku in sardo significa abitante di Sorso. È un Vermentino che premiammo con la Golden Star (ahimè in finale non raggiunse la Corona) nella Guida Vini Buoni d’Italia 2013 del Touring Club, quando il sottoscritto era responsabile per la Sardegna. Mauro Murgia era l’enologo di allora e lo è ritornato ad essere ancora oggi con il ruolo aggiuntivo di direttore della produzione, affiancato ai tempi come ora dal bravissimo cantiniere e factotum Antonello Spanu.  Abbiamo già parlato della nostra visita e della famiglia Seghene, proprietaria dell’azienda in un articolo su Vinodabere (link).

Ma torniamo al vino:

Romangia I.G.T. Sussinku 2010: integrità e mineralità sono al centro dell’assaggio, insieme a freschezza e sapidità. Struttura, avvolgenza del sorso, lunghezza gustativa e chiusura su note di pietra focaia completano il ricchissimo quadro gustativo. Nessun accenno di ossidazione e nemmeno di idrocarburi. Un Vermentino ancora con strada da percorrere, ma di grande equilibrio e piacevolezza. Un vero capolavoro. 95/100

E adesso scusate, torno in cantina per vedere se scovo una seconda bottiglia o altre etichette dimenticate.

 

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Scritto da

Giornalista enogastronomico, una laurea cum laude in Economia e Commercio all'Università La Sapienza di Roma, giudice in diversi concorsi internazionali, docente F.I.S.A.R.. Ha una storia che comprende collaborazioni con Guide di settore. Per citare solo le ultime : Slow Wine (Responsabile per la Sardegna edizioni 2015 e 2016), I Vini de L'Espresso (vice-curatore e coordinatore nazionale edizioni 2017 e 2018), I Ristoranti d'Italia de L'Espresso (edizioni dalla 2010 alla 2018). Collabora con le testate: www.lucianopignataro.it , www.repubblica.it/sapori. Ha scritto alcuni articoli sul quotidiano "Il Mattino" e su www.slowine.it. Ha una passione sfrenata per quel piccolo continente che prende il nome di "Sardegna", per le sue terre e per la sua gente.

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