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Tenute Sajni Fasanotti – L’incontro con l’eleganza dei vini della Vallagarina al ristorante “Al Ceppo” di Roma

In un’informale ma molto conviviale colazione al ristorante “Al Ceppo” di Roma, Umberto Sajni Fasanotti ha incontrato la stampa enogastronomica romana per illustrare il progetto che tre anni fa l’ha portato, insieme ai figli Federica e Massimiliano, a costituire la propria azienda vitivinicola sulle pendici del Monte Baldo, tra la Vallagarina, il lago di Garda e le Dolomiti del Brenta. Una zona formatasi nel corso della glaciazione, ricca di minerali che arricchiscono i terreni e che costituiscono, con l’ottimo microclima, un ambiente ideale per la coltivazione della vite.

Umberto Sajni Fasanotti è un imprenditore dai poliedrici interessi a cui piace cimentarsi nei settori più disparati: tra le sue attività attuali una azienda produttrice di nocciole in Francia, un’altra produttrice di strumenti scientifici a Boston; in passato è stato allevatore di cavalli da corsa .. Si è introdotto nel mondo del vino realizzando un suo sogno, ma con piglio imprenditoriale: “i miei vini devono essere più che buoni e soprattutto mi devono piacere!” questo l’incipit con cui ha organizzato e sovrintende le attività che hanno dato origine alla sua cantina e che sono ancora in divenire, con tanti progetti in cantiere.

Umberto Sajini Fasanotti (in primo piano) e l’enologo dell’azienda Walter Webber

L’annata 2021 è stata la terza vendemmia aziendale. Tutto è cominciato con un terreno già impiantato a vigna, il Maso Palt, nel Comune di Mori (vicino Rovereto in provincia di Trento), acquistato dall’azienda Longariva, un nome di prestigio della viticoltura trentina.  Vigneti tra i 330 e i 450 metri di altitudine, esposti a nord ma difesi dal vento e dal freddo dalla montagna di Montalbano e dalle pendici del Monte Baldo. Qui sono coltivati Pinot Grigio, Pinot Bianco, Pinot Nero, Lagrein e Incrocio Manzoni. Le acquisizioni sono proseguite con altri poderi: Terre di Angoja, dove si coltivano Pinot Nero, Chardonnay e Incrocio Manzoni; Podere Casette dedicato al Marzemino ed altri. Iniziando quindi con un’ottima base di partenza, la famiglia Sajni Fasanotti, con il supporto dell’enologo Walter Webber e degli agronomi Alessio e Matteo Mittempergher, sta portando avanti il suo progetto, acquistando nuovi terreni e impiantando nuovi vigneti, con l’obiettivo di personalizzare sempre di più lo stile e il carattere dei propri vini e di arrivare, nel tempo, a produrre tutti i vini tipici del territorio. Già oggi la gamma dei vini aziendali è di tutto rispetto, comprendendo una decina di etichette: 4 spumanti, 3 rossi e 3 bianchi. L’azienda comprende anche un polo di accoglienza, con annessi un ristorante, un punto vendita e, in fase di realizzazione, una rosticceria.

Di seguito le nostre impressioni sui vini in degustazione.

 

“Senza Pensieri” Metodo Classico Trento Doc – Chardonnay 100%, alcol 12,5%. Da vigneti posti a 500 metri s.l.m., su terreni ricchi in scheletro con scaglie di calcare marnoso. Le uve, raccolte in leggero anticipo, sono sottoposte a breve macerazione e pressatura soffice, con fermentazione in acciaio. Il mosto permane 50 mesi sui lieviti. Ha un fine perlage, sentori di frutta matura (mela, pera e frutta tropicale), anice e legno di liquirizia. Scorre nel palato sapido e cremoso, con bella freschezza e una lunga persistenza.

“Controcanto” Rosè Ramato 2019 Trentino Doc – Pinot Grigio 100%, alcol 12,5%. Le uve, raccolte in perfetta maturità, vengono poi lavorate in riduzione e sottoposte a criomacerazione. Il vino fermenta in acciaio, tranne un 7-8% in barrique, poi affina in bottiglia per un anno. Dal caratteristico colore a buccia di cipolla, al naso mostra profumi di pera matura, ciliegia, anice ed erbe aromatiche. Il palato è ricco, con ritorni fruttati di ciliegia e frutti di bosco, in armonia con una vena salina ed amarostica. Un rosato fine ed elegante, che alla cieca potremmo scambiare per un bianco di una certa complessità.

“Conte Alessandro” Riserva 2018 Trentino Bianco Doc – Chardonnay (60%), Manzoni Bianco (25%), Sauvignon (15%), alcol 13,5%. Le vigne giacciono su suoli di varia composizione, di origine morenica e alluvionale. Le uve vengono vinificate separatamente: lo Chardonnay fermenta e poi affina in barrique, Manzoni Bianco e Sauvignon fermentano ed affinano in acciaio, poi dopo 13-14 mesi viene fatto il blend ed il vino permane in bottiglia per almeno altri 6 mesi. Ha profumi complessi di agrume, frutta tropicale, con cenni minerali, balsamici e di petrolio. Il sorso è equilibrato, rotondo e fresco, con ricordi di frutta dolce, vaniglia e una punta di boisè e idrocarburo.

“Cedrone” Lagrein 2019 Trentino Doc – Lagrein 100%., alcol 12,50%.  Le uve, provenienti da un vigneto di 25 anni – con suoli di medio impasto e presenza di ghiaia, argilla e calcare – vengono fermentate ed affinate in legno grande (invaso a tronco conico) con un piccolo passaggio in barrique. All’olfatto è fragrante, emergono profumi di spezie scure, bacche nere, cenni balsamici, con note floreali (nigritella) e di cioccolato amaro. In bocca è ricco, i tannini rotondi e vellutati; emerge una dualità tra l’acidità e la componente di frutta scura matura (ribes, mirtilli), con una nota di legno.

“Note Magiche” Moscato Giallo Dolce 2019 Trentino Doc – Moscato Giallo 100%, alcol 11,5%. Le uve, da coltivazione biologica, sono macerate a freddo e in riduzione prima della pressatura. La fermentazione, in acciaio, viene interrotta quando la massa ha raggiunto un residuo zuccherino di 50-60 grammi/litro. L’affinamento viene fatto in acciaio. Profumi delicati con le classiche note varietali del moscato giallo: uva sultanina, albicocca, pompelmo e cedro, abbinate a sfumature speziate (noce moscata, curry). Al gusto è molto corrispondente ai profumi; abbina dolcezza e freschezza, con un sorso leggero di ottima bevibilità, ed un fondo aromatico e sapido.

 

Abbiamo degustato i vini anche in abbinamento ad alcuni deliziosi piatti preparati per l’occasione dallo chef del ristorante “Al Ceppo” di Roma:

Millefoglie di fiori di zucca, con mozzarella di bufala e sorbetto di basilico. Buon abbinamento con gli aromi fruttati e delicati del Pinot Ramato “Controcanto”, ma anche con la bollicina fresca e cremosa dello spumante Trento Doc “Senza Pensieri”.

Fagottelli cacio e pepe con ripieno di crema di broccolo. La sapidità del formaggio e la nota speziata sono ben bilanciate dalla morbidezza e complessità del bianco in blend “Conte Alessandro” riserva 2018.

“Scrocchiarelle” di vitello, ribattute con le spezie sulla griglia, su letto di cicoria ripassata. Ottimo l’abbinamento con il “Conte Alessandro” Riserva 2018 che oltre alla morbidezza possiede anche una sapidità e mineralità che ben si sposa con la dolcezza e grassezza della carne. Il “naturale” abbinamento con il rosso Lagrein risulta meno adatto per la preponderanza del vino.

Crostata di noci caramellate accompagnata da una pallina di sorbetto al bergamotto. Una particolare nota di merito è d’obbligo per questo dolce veramente squisito, croccante, saporito e di straordinaria leggerezza e godibilità, ben accompagnato dalle note classiche e delicate del moscato “Note Magiche”.

 

Tenute Sajni Fasanotti s.r.l.

Via Marconi, 40    38065 – Mori (Tn)
Tel. +39 0464 973640
info@tenutesajnifasanotti.it

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Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.

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