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Sicilia – Tenuta Valle delle Ferle, giovani produttori crescono

Avere desideri nella vita e cercare di farli diventare realtà, può dare dei risultati inaspettati che possono superare ogni più rosea aspettativa. Ovviamente il tutto deve essere corredato dalla giusta dose di fortuna (che non guasta mai), da un’idea di fondo, dal voler raggiungere l’obiettivo e dalla volontà di cambiar vita. Questa è in breve la storia recente di Claudia Sciacca e di Andrea Annino, che oltre ad essere moglie e marito, sono i proprietari di Tenuta Valle delle Ferle. Il tutto inizia a prendere forma nel 2016, anche se Claudia era già da tempo che desiderava una casa in campagna. Durante uno studio per i pannelli fotovoltaici nel territorio calatino (Claudia ed Andrea sono entrambi ingegneri), vedono dei terreni che sono in vendita e così il desiderio di Claudia inizia a prendere le sembianze di realtà. Il territorio di Caltagirone, in provincia di Catania, rientra nella D. O. C. G. del Cerasuolo di Vittoria e rispetto a tutti gli altri areali delle altre provincie (Ragusa e Caltanissetta) che fanno parte dell’unica Denominazione di Origine Controllata e Garantita della Sicilia, riesce ad avere caratteristiche pedoclimatiche differenti, fornendo alle uve che vengono coltivate (Frappato e Nero d’Avola) delle qualità ben precise che poi possono essere riscontrate nei vini prodotti nell’area del calatino. Queste peculiarità sono dovute principalmente all’altitudine che è di collina, ai terreni che sono sabbiosi/argillosi ed ai venti che si incanalano fra le colline e montagne garantendo una perfetta aereazione alle piante di vite evitando potenziali malattie. A tal proposito si pensa che la zona di Caltagirone sia quella più vocata per la produzione del Cerasuolo di Vittoria (tant’è che c’è pure una bottiglia con l’etichetta che riporta Cerasuolo di Caltagirone) ed andremo a vedere il perchè di quanto detto. Durante la visita in cantina ed in vigna Claudia puntualizza che per la produzione del Cerasuolo di Vittoria si basa sulle percentuali di uvaggio in vigna e non sulle percentuali che compongono il blend.

Giusto per essere più espliciti, se una vigna è composta per il 50% da Frappato e per l’altro 50% da Nero d’Avola (a filari alternati), non vuol dire che queste stesse percentuali saranno nel prodotto finale, tenuto conto che da un anno ad un altro le rese di un vitigno variano. Soprattutto in zone in cui Frappato e Nero d’Avola hanno tempi di maturazione che si differenziano di qualche settimana. Nella zona di Caltagirone è possibile che Nero d’Avola e Frappato maturino quasi in simultanea e per l’appunto la vecchia vigna di Tenuta Valle delle Ferle è una testimonianza di come il vino veniva e venga fatto in vigna, avendo dei filari con vitigni alternati di Frappato e di Nero d’Avola, rispecchiando in toto quanto riportato nel Disciplinare del Cerasuolo di Vittoria.
Questo fa sì che nel Cerasuolo di Vittoria prodotto da Tenuta Valle delle Ferle si abbia la perfetta complementarità dei due vitigni a fondersi totalmente ed a dare vita ad un vino in cui Nero d’Avola e Frappato non “viaggiano” separatamente, ma proprio perchè vengono raccolti e vinificati assieme entrambi i vitigni è come se diventassero un tutt’uno. Questa concezione di produzione (che si basa su criteri antichi) dà al Cerasuolo di Vittoria D. O. C. G. 2016 di Tenuta Valle delle Ferle delle caratteristiche uniche. Si presenta con un bouquet corredato da note balsamiche e frutta rossa (prugna e lampone). Fresco all’assaggio con una buona personalità ed eleganza. La beva è agile e per nulla stancante. Allo stato attuale è possibile trovare in commercio le annate 2016 e 2017 del Cerasuolo di Vittoria, a dimostrazione che le idee di moglie e marito (Claudia ed Andrea), sono più che chiare, il prodotto deve essere messo in commercio quando è pronto e godibile.

Altro punto nodale della produzione è che i vini facciano tutti affinamento in acciaio, per non snaturare le caratteristiche primarie dei vini. Il Cerasuolo di Vittoria 2017 evidenzia leggere note di cardamomo ed accenni di tabacco. Sorso rotondo e piacevole con un buon equilibrio. Anche questo millesimo beneficia di una buona freschezza che lo rende per nulla stancante. Persistenza discreta. Passiamo a degustare il  Cerasuolo di Vittoria 2018 (non ancora in commercio). Il corredo aromatico è composto da macchia mediterranea ed erbe officinali, frutta acerba (ciliegia e mora). Sorso verticale, con spalla acida ben in evidenza, tannini ben bilanciati. Chiude con una leggera scia sapida. Lungo.
Rimanendo sempre sul Cerasuolo di Vittoria, si è fatta una prova di affinare il blend in tonneau. Il suo nome è stato già deciso: Murgentia. Anche il periodo della messa in commercio, dovrebbe essere per il 2022. Restituisce  sentori di vaniglia (ma è campione di tonneau) e note balsamiche e mentolate. Alla beva ha una buona verticalità e struttura. L’affinamento in bottiglia regalerà belle sorprese. Ma il Murgentia non sarà solo “rosso”, ma anche Bianco. Il merito del Murgentia Bianco è tutto di Andrea, che ha creduto fin dall’inizio in questa scommessa. Scommessa, perchè si tratta di vinificare il Cerasuolo di Vittoria in bianco. Non si impiantano vitigni a bacca bianca che non sono presenti nel territorio. Il risultato ha dato piena soddisfazione ad Andrea, 665 bottiglie andate letteralmente a ruba.

Il Murgentia 2020 I. G. T. Terre Siciliane (50% Nero d’Avola e 50% Frappato) si presenta con note di melone cantalupo, luppolo, macchia mediterranea, fragolina (in maniera tenue). Le sorprese vengono assaggiandolo, con un sorso ricco e polposo, con una bella freschezza. Progressione costante che gli dona un’ottima persistenza. Non poteva mancare il rosato, sempre ottenuto da Nero d’Avola e Frappato vinificati in rosato. Il Rosato 2019 D. O. C. Sicilia ha aromi predominanti di frutta (fragola) ed agrumati (mandarancio), per concludere con effluvi floreali (ciclamino notturno). A distanza di quasi due anni conserva una buona verve, con freschezza e conclude con una scia sapida. Se esiste il Cerasuolo di Vittoria è perchè ci sono Nero d’Avola e Frappato.
Il Nero d’Avola 2017 D. O. C. Vittoria mette la frutta in evidenza nel suo bouquet e fa emergere note di mora, mirtillo, prugna, per poi dare spazio a sentori di pepe ed accenni balsamici. Spalla acida in buona evidenza e tannini di richiamo. Ha un sorso fluente e dinamico. Buona persistenza. E per finire gli assaggi il Frappato 2019 D. O. C. Vittoria (a breve in commercio) con i suoi sentori di terra bagnata, spezie, liquirizia, lampone e note che virano sull’origano. Sorso di carattere e con una freschezza vivace, che funge da struttura portante. Buona persistenza. C’è da aggiungere che se i risultati riportati e raccontati fino ad ora sono buoni è per scelta e per merito di Claudia ed Andrea, che hanno puntato su una coltivazione biologica fin dall’inizio e che nel 2020, viene riconosciuta e riportata anche nelle etichette e che per ottenere prodotti ottimali le rese vengono tenute basse.

Ma pur essendo un’azienda giovane (in tutti i sensi), non ci si ferma ai soli vini, Vengono prodotti olio e grappa ed è già in preparazione uno spumante Metodo Classico ottenuto da uve Nero d’Avola e Frappato, si può dire un Cerasuolo di Vittoria spumantizzato. Oltre ai prodotti Claudia ed Andrea hanno pensato di ristrutturare le stanze nel casale all’interno della proprietà che fra non molto saranno usufruibili, in modo da poter garantire a chi vuole un pernottamento in azienda con tutti i confort e poter fare enoturismo a 360°. In aggiunta a questo Tenuta Valle delle Ferle è molto presente ed attenta a far conciliare diverse manifestazioni e creare il giusto connubio fra le varie arti che vi sono a Caltagirone, tramite il Caltagirone Film Festival, fra cinema, ceramiche e… vino.

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Come per tutte le cose importanti si inizia per gioco e poi... si fa sul serio. È dal 2006 che mi sono appassionato e sono stato introdotto nel mondo del vino, GRAZIE a MIO PADRE. Poi per capire qualcosa in più ho seguito un corso e..... nel 2013 ho conseguito il diploma di sommelier. A tutti coloro che sono appassionati di vino, dico che bisogna sempre provare e degustare vini diversi, cercando di capire quello che il vino ci trasmette, soffermandoci sulle sensazioni e sulle emozioni che può dare.

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