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Sicilia – Il Cerasuolo di Vittoria e gli altri vini di Gurrieri

In un luglio fra i più caldi che si possano ricordare, veniamo invitati a visitare l’azienda Gurrieri, ubicata nel ragusano, più precisamente a Chiaramonte Gulfi  e Mazzarrone.

Giovanni Gurrieri e la sorella Angela  iniziano questa avventura nel 2010 con l’obiettivo di allontanarsi dal passato quando il vino lo si vendeva sfuso e di far conoscere la viticoltura di questa zona al resto della Sicilia ed al mondo intero.

La possibilità di produrre l’unico vino siciliano della zona ad avere la D. O. C. G. (il Cerasuolo di Vittoria) li aiuta molto nel loro intento tanto da spingerli a prendere in affitto 3 ettari di vigna a Chiaramonte Gulfi, che si sommano a quelli di proprietà fino ad arrivare  ad un totale di 6,20 ettari vitati.

Arrivati  a Chiaramonte Gulfi,  Giovanni ci porta in un vigneto di Frappato coltivato a tendone e ci spiega che questo metodo di coltivazione serve a difendere le uve e chi vi lavora durante il periodo di luglio – agosto dal sole.

Mi viene in mente ascoltando le sue parole, il tragitto fatto sulla strada statale Catania – Ragusa con una temperatura arrivata in alcuni momenti anche a 43°!

Tutto questo è fatto consapevolmente, anche se nel disciplinare della D. O. C. Vittoria non è consentita la coltivazione a tendone. Queste uve  vengono utilizzate principalmente per la produzione di spumanti e per dei vini bianchi.

Queste vigne sono una parte dei vigneti aziendali perché dove nasce il Cerasuolo di Vittoria, quindi Nero d’Avola e Frappato la coltivazione risulta essere tradizionale.

In azienda troviamo anche Grillo e Syrah. Questo perché Giovanni crede che non sia opportuno concentrarsi esclusivamente su i vini tipici della zona, il Cersauolo di Vittoria per l’appunto, ma avventurarsi in nuove sfide perché se un vino è fatto bene avrà anche i giusti connotati per piacere.

Così oltre al Cerasuolo di Vittoria in versione Classico e non, si producono degli  I. G. T. (Nero d’Avola e Frappato vinificati in bianco) e non (spumanti) tanto da offrire al consumatore finale un’ampia scelta che vi descriveremo.

Donna Grazia – Vino Spumante Metodo Classico – Nero d’Avola e Frappato

Questo vino spumante è stata una scommessa e per certi versi un azzardo di Giovanni che vinificando in bianco e rifermentando Nero d’Avola e Frappato è riuscito ad ottenere un prodotto innovativo e per nulla banale. Il perlage non è molto persistente, ma il bouquet è complesso, con note di tabacco, croissant, sentori di sandalo. Sorso verticale, con una buona freschezza ed una discreta progressione. Sta sui lieviti per 11 mesi. Il nome non è di fantasia ma un omaggio alla madre di Giovanni.

Hic est XXII – Vino Spumante Metodo Classico – Nero d’Avola e Frappato

Sta sui lieviti per 22 mesi, questo gli conferisce una maggiore finezza ed eleganza. Il perlage è fine, con una discreta persistenza. I profumi sono diretti con la nota di tabacco e la componente marina in evidenza, seguite dai sentori di crosta di pane. Fresco e con una buona struttura ed un buon equilibrio. Buona persistenza.

Grillo 2018 – D. O. C. Sicilia

Il suo corredo aromatico è principalmente agrumato (in particolar modo cedro) con componente floreale (ciclamino in maniera molto lieve). Buona la corrispondenza gusto – olfattiva, con un sorso piacevole e verticale. Sorseggiandolo, la freschezza gli conferisce grande pulizia ed una buona persistenza.

Donna Grazia Rosato 2018 – Nero d’Avola e Frappato – D. O. C. Sicilia

I sentori principali che si percepiscono nitidamente sono di arancia e di fragola, per poi essere arricchiti da note floreali (rosa). La spalla acida è abbastanza presente, dandogli quel nerbo che lo contraddistingue. La vera e propria sorpresa arriva durate la serata a cena, quando viene fatto degustare il millesimo 2017, nel quale si denota una maggiore completezza. Come si può capire è un rosato che necessita di qualche anno per essere apprezzato al meglio.

Frappato 2018 – D. O. C. Vittoria

Nota fruttata e sentori balsamici, conclude con il sentore di mora. Bilanciato ed equilibrato al sorso, caratterizzato da una bella freschezza che lo rende piacevole e per nulla stancante. Beva dinamica e scattante con una buona pulizia all’assaggio.

Don Vicè 2017 – D. O. C. G. Cerasuolo di Vittoria

Se lo spumante e qualche altro vino sono dedicati alla madre, il vino più importante rende omaggio al padre Vincenzo che ancora presta il suo contributo in vigna. Avvicinando il calice si percepiscono accenni balsamici, note iodate, frutta (ciliegia acerba). Ha una freschezza abbastanza pronunciata, ma allo stesso tempo al sorso non è invadente con una buona struttura, risultando un vino elegante e duttile. Persistenza buona.

Don Vicè 2015 – D. O. C. G. Cerasuolo di Vittoria Classico

Il tempo e fra l’altro l’affinamento in botte giocano a suo favore, fornendogli un ricco bouquet composto da confettura, gelsi, accenni di terziarizzazione, di grande eleganza e con un finale su note mentolate. Assaggiandolo fa sentire la sua freschezza che gli conferisce pulizia di beva ed un finale leggermente salino. La retronasale conferma che l’uso del legno è saggio.

Syrah 2017 – D. O. C. Sicilia

Vino potente. Sentori di frutta sotto spirito, frutta surmatura lasciano spazio alle note caratteristiche del vitigno, cioè note speziate e di pepe. Un’acidità che è considerevole e tannini muscolosi che seguono a ruota (sembrano quasi graffianti). Di corpo e con una buona persitenza e con una progressione notevole. L’affinamento di questo avviene solo ed esclusivamente in acciaio, poichè Giovanni preferisce non snaturare le caratteristiche date dal vitigno, ottenendo un vino sincero e che si possa apprezzare per quello che è.

 

 

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Come per tutte le cose importanti si inizia per gioco e poi... si fa sul serio. È dal 2006 che mi sono appassionato e sono stato introdotto nel mondo del vino, GRAZIE a MIO PADRE. Poi per capire qualcosa in più ho seguito un corso e..... nel 2013 ho conseguito il diploma di sommelier. A tutti coloro che sono appassionati di vino, dico che bisogna sempre provare e degustare vini diversi, cercando di capire quello che il vino ci trasmette, soffermandoci sulle sensazioni e sulle emozioni che può dare.

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