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Sardegna – AgriPunica: un progetto diventato un’eccellenza del made in Italy

Se è pur vero che il gioco di squadra e la capacità di collaborare in sinergia rappresentano la massima espressione del celeberrimo proverbio “l’unione fa la forza”, allora è altrettanto vero che AgriPunica testimonia la puntuale e sapiente realizzazione di tale principio.

Nata da una joint-venture tra il Gruppo Tenuta San Guido, la Cantina di Santadi e il grande enologo toscano dalla indiscussa visione enologica, Giacomo Tachis, nel 2002 AgriPunica, dalla progettualità iniziale, inizia ad assumere sempre più consistenza con l’acquisizione di un’azienda composta da due tenute, Barrua e Narcao, con circa 170 ettari  situati nella zona sud-occidentale della Sardegna, in un’area conosciuta come Basso Sulcis. Qui i vigneti insistono su terreni molto profondi e sassosi con una quantità media di argilla dove a farla da padrone sono le uve autoctone del territorio affiancate dalle blasonate uve francesi.

Ci troviamo in una parte dell’isola in cui gli inverni sono miti e le estati calde e asciutte. Il sole contribuisce all’ottima maturazione dei grappoli e la grande luminosità permette all’uva di raggiungere un livello di maturazione tale che la polimerizzazione dei tannini inizia ancor prima della vendemmia, come aveva osservato il compianto Tachis.

Fin da subito l’obiettivo aziendale fu quello di produrre grandi vini utilizzando in maniera sapiente le varietà tipiche del territorio in blend con alcune tra le più note varietà francesi. Fu così che nel 2002 nasceva la prima etichetta AgriPunica, il Barrua, seguito tre  anni dopo dal secondo vino il Montessu. Attualmente la produzione aziendale si è arricchita anche di un bianco, il Samas.

Nel corso della  XII edizione di Life of Wine a Roma, evento atteso con particolare interesse da tutti gli amanti del buon bere che amano anche essere sedotti dal potenziale evolutivo delle più intriganti etichette, abbiamo potuto apprezzare in una mini verticale le grandi potenzialità espressive di un’uva e di un vino che ci hanno sempre sorpreso per eleganza, ricchezza estrattiva e raffinatezza tannica. Parliamo proprio di Barrua, l’etichetta di AgriPunica capace di sintetizzare in una perfetta armonia la forza ed il carattere del Sulcis con il fascino bordolese.

L’anima del Carignano, affiancata da una modesta aggiunta (circa il 15%) di varietà internazionali (Cabernet Sauvignon e Merlot), appare nella sua eleganza nelle tre le annate in degustazione: 2019, 2015 e 2012.

Frutti di bosco, mirto, note mediterranee e toni balsamici si palesano incisivamente all’assaggio della 2019, caratterizzata da un sorso ben bilanciato, dalla vena sapida, già pronto e con tanta voglia di esprimersi. L’assaggio della 2015 evidenzia frutti neri maturi, macchia mediterranea, note di caffè contornate da cenni balsamici. Appagante, si caratterizza per una fine e morbida trama tannica e una chiusura speziata.

I sentori terziari si iniziano a far sentire nella 2012 che preserva, tuttavia, la forza e la vigoria di un cavallo di razza. Sottobosco, liquirizia, note di cioccolato anticipano un assaggio armonico, sorretto ancora da incisiva freschezza che conduce ad un lungo finale su rimandi balsamici.

Anche il fratello minore del Barrua il Montessu, nelle annate in degustazione denota profondità e personalità con diverse sfumature di note fruttate assistite da richiami speziati. Davvero intrigante la piacevolezza di beva.

 

“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.” In queste parole la condivisione di una nostra passione e la voglia di comunicarla. Salvatore Del Vasto, laureato in Giurisprudenza e da sempre appassionato di vino, diventa prima sommelier, poi frequenta il Bibenda Executive Wine Master di Fis e poi consegue il diploma di Master presso l’Università di Tor Vergata in “Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche”. Sabrina Signoretti, laureata in Scienze Politiche, coltiva la sua passione diventando sommelier del vino, assaggiatrice di oli di oliva vergini ed extra vergini e sommelier dell’olio extravergine di oliva dell’AISO. Una delle qualità nascoste, la spiccata attitudine per la fotografia.

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