Come pensare a Napoli senza ricordare la celebre strofa della canzone di Pino Daniele, indimenticato interprete della musica partenopea? “Napule è mille culure” mille colori tanti quanti sono i vicoli che si intersecano tra strade e piazze dimensionalmente di più ampio respiro. Ed ancor maggiori sono le sue contraddizioni tra quartieri disagiati che vivono un nuovo impulso verso il futuro, accanto a rioni storici frequentati dal turismo internazionale. Questo è: prendere o lasciare! Anche i ristoranti si adeguano al passo con un’offerta variegata e ricette mescolate da tradizioni e culture differenti. Difficile trovare imitazioni di un qualcosa già visto, bisogna lasciar spazio alla propria curiosità, seguendo gusti e sapori scritti nelle storie di ognuno di noi.
Luca Di Leva ha scelto la sua strada 25 anni fa, dopo il diploma da sommelier, quando il mondo stesso era ben diverso da quello attuale. Un percorso finora ricco di soddisfazioni che lo ha portato a divenire una solida e concreta realtà del panorama enogastronomico. La storia però non si scrive da soli, ma con l’aiuto di un gruppo affiatato a cominciare dalla piccola ed efficientissima brigata in cucina. E proprio da qui vogliamo prendere spunto, raccontando le portate curate nei minimi dettagli abbinate con assoluta competenza ai vini scelti in una carta complessa, molto articolata nella sezione Champagne, e con qualche chicca tutta italiana.
Luca suggerisce di scordare le posate ed addentarlo usando le mani, morso a morso. Una frivolezza per iniziare la degustazione che si rivelerà in seguito il piatto migliore della serata. Amalgama il tutto una delicata maionese realizzata al momento, per farti rimpiangere di non poter chiedere un bis.
Pasta mista con aglio nero fermentato e gamberi
La “pasta ammescata” è un grande classico delle usanze popolari campane. Generalmente si usa per zuppette con legumi (ceci, fagioli) o con verdure. L’idea di usarla per il pesce condita con aglio nero fermentato, ingrediente in voga tra gli chef, è intrigante per le sue tipiche nuance di liquirizia. Cottura perfetta quasi al dente, con una croccantezza finale ed uno sprint sapido di ottimo impatto.
Spaghetto aglio olio e caviale
Eduardo De Filippo, memoria del teatro napoletano, amava preparare in tempi di ristrettezze economiche la ricetta delle “vongole fujute” da lui creata. Le vongole costavano troppo e facendo mantecare la pasta solo in aglio, olio e prezzemolo si poteva ottenere una sorta di ricordo del piatto che fu e che non poteva mai essere… Luca lo ha cambiato con una leggera aggiunta di caviale che dà quel richiamo salmastro intenso. Originalità al servizio del palato.
Polpettina di baccalà fritta adagiata su friarielli
Chiamateli broccoletti, rapi, cime. Chiamateli come volete, ma questa verdura tipica del Centro-Sud è una manna dal cielo, un piacere da proporre in tante versioni tra carne e pesce. Non disdegna neppure la pizza grazie alle foglie tenaci e leggermente amarognole che non calmano la voglia di un nuovo assaggio. Con il baccalà fritto si evidenzia il connubio vincente nel contrasto con le parti morbide. Delicato fine pasto, non avendo altro spazio per un dessert elaborato rimandato alla prossima visita. Chiudiamo i sipari con una meravigliosa carrellata dei vini proposti a corredo dei piatti, con una rarità ormai introvabile accompagnata ad una sottile fetta di crostata e crema pasticcera.
L’ebbrezza di Noè
martedì-sabato : 09:30 – 13:30
martedì-sabato : 16:00 – 01:00
domenica : 10:30 – 15:00
Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.
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