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Presentate le nuove annate di Grillo e Nero d’Avola dell’Azienda Dei Principi di Spadafora

Sono i vitigni Grillo e Nero d’Avola, quelli scelti dall’Azienda Dei Principi di Spadafora, per la presentazione delle ultime annate messe in commercio. Due vitigni fra i più rappresentativi per la Sicilia, proprio a voler puntare sulla territorialità, senza trascurare gli altri vitigni che vengono coltivati e dai quali vengono ottenuti vini in purezza, o in blend. Francesco Spadafora, coadiuvato dalla figlia Enrica, tende a sottolineare che Contrada Virzì (provincia di Palermo, territorio di Monreale) è un qualcosa di unico. Difficile dargli torto. I cento ettari vitati che si trovano adagiati in collina, con altitudini che variano dai 220 ai 400 metri s.l.m., in una zona isolata, in cui la natura svolge il suo compito in maniera incondizionata. Escursioni termiche notevoli fra giorno e notte, varie le zone di esposizione, sono i punti fondamentali per ottenere uve sane in vigna. L’impegno e l’abnegazione di Francesco Spadafora sono massimi. Ribadisce sempre che bisogna seguire attentamente tutti i vari passaggi e che se un vino biologico non ha un corredo aromatico dei migliori, non è un problema del vino, ma di una scarsa attenzione, per non dire una colpa vera e propria del produttore, lasciando che qualcosa non andasse per il verso giusto. Ecco le carte vincenti per ottenere dei vini di qualità.

Riconosce che il territorio di Virzì lo agevola per ottenere dei vini che abbiano personalità e struttura e non necessariamente attraverso gradazioni alcoliche, ma  con una buona freschezza che viene conferita alle uve ed a sua volta ai vini, tramite le escursioni termiche fra il giorno e la notte. Queste sono le credenziali per poter iniziare. Successivamente, bisogna avere il buon senso di capire che la qualità in un vino, nella stragrande maggioranza delle volte è inversamente proporzionale alla quantità di uva prodotta da una pianta. Soprattutto per il Grillo, che è un vitigno vigoroso e che riesce a produrre notevoli quantitativi di uva. Lì entra in gioco la sapienza e l’esperienza del viticoltore e dell’enologo, di portare a maturazione solo i grappoli migliori, al fine di dare al vino struttura, corposità e carattere. Il Principe G 2019 dei Principi di Spadafora, è un I. G. P. Terre Siciliane, 100% Grillo. La scelta è di metterlo in commercio a distanza di qualche anno dalla vendemmia.

I sentori ed il bouquet del millesimo 2019 di Principe G non riescono ancora ad emergere appieno e non riescono a esprimere la potenzialità aromatica del Grillo, ma all’assaggio riguadagna tutto quello che allo stato attuale non riesce a fornire all’olfatto. Serve qualche minuto affinchè inizi ad aprirsi fornendo un corredo di profumi eleganti ed intriganti di susina e di toni floreali. Il sorso è profondo e salino, accompagnato da una buona spalla acida. Progressione e persistenza buone. Ben strutturato.

Abbiamo poi degustato tre vini a base di Nero d’Avola, un rosato e due rossi (uno è in blend). Dei vari vini prodotti dall’azienda, il Nero d’Avola in purezza è quello più recente, tenuto conto che viene prodotto per la prima volta nel 2009. Tutto inizia per una richiesta fatta da un agente dell’azienda nella zona di Roma. Si inizia con il vino rosato (ottenuto da Nero d’Avola), Il Nostro Rosato 2020 I. G. P. Terre Siciliane. Da quest’anno ha cambiato nome (prima era il Don Pietro Rosato). Il Nostro Rosato 2020 è la vera e propria sorpresa della degustazione.

Riesce a racchiudere in sé le caratteristiche del vino bianco, con una freschezza vivace ed una beva molto fluida, nonché le caratteristiche di un rosso, con una bella struttura ed una polposità che non dispiacciono affatto. I sentori sono di frutta e lievi accenni di carruba, successivamente emergono note erbacee e di erba di campo. Ha un buon equilibrio ed una buona persistenza. Se il risultato è questo, non è un caso. Le vigne da dove vengono raccolte le uve, hanno esposizione ad est, in modo tale da non avere un irraggiamento solare eccessivo. Dal vino rosato si passa ai vini rossi. Il Don Pietro Rosso 2019 I. G. P. Terre Siciliane, che è un blend di Nero d’Avola 60%, Cabernet Sauvignon 30% e Merlot 30%. Con questo vino l’azienda conferma ancora una volta la sua serietà, dato che non viene messo in commercio tutti gli anni (è una scelta aziendale attuata per i vini più complessi e più importanti). L’ultima annata è stata la 2016. Vino che ha una buona predisposizione per durare nel tempo.

Il bouquet, considerando la sua gioventù, è veramente notevole, dando spazio a tutti i vitigni che lo compongono. Si percepiscono note di mora, accenni di vegetale e piccoli accenni di spezie. Buon spessore al palato, con una freschezza calibrata e persistenza buona. E per concludere il Nero d’Avola della linea Schietto. Un finale degno di nota con un Nero d’Avola in purezza. Schietto Nero d’Avola 2014 I. G. P. Terre Siciliane, si presenta con profumi eleganti, sentori di cuoio, chiodi di garofano, frutta a bacca rossa e lieve accenno di ginepro, accompagnati da note balsamiche e di eucalipto. Alla beva è avvolgente, per nulla stancante e con tannini fini e di ottima qualità. Ben strutturato e con una beva agile e scattante. Persistenza buona.

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Come per tutte le cose importanti si inizia per gioco e poi... si fa sul serio. È dal 2006 che mi sono appassionato e sono stato introdotto nel mondo del vino, GRAZIE a MIO PADRE. Poi per capire qualcosa in più ho seguito un corso e..... nel 2013 ho conseguito il diploma di sommelier. A tutti coloro che sono appassionati di vino, dico che bisogna sempre provare e degustare vini diversi, cercando di capire quello che il vino ci trasmette, soffermandoci sulle sensazioni e sulle emozioni che può dare.

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