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Marche – Garofoli, non solo vino: un brandy “speciale selezione” di oltre 12 anni da “Podium”!

Mi perdonerete il gioco di parole del titolo che fa riferimento a uno dei grandi vini banchi di Garofoli, per l’appunto il Podium,  e che utilizzo per celebrare una chicca inaspettata di questa cantina.

Ebbene sì, coincidenze fortuite e fortunate ci hanno portato ad assaggiare un Brandy che, nel panorama italiano dei distillati e anche in quello europeo, è degno di occupare un posto di tutto rispetto.

Di Garofoli in più occasioni avevamo assaggiato e apprezzato una gamma di vini eleganti e potenti, profumati e appaganti, e non solo da uve Verdicchio ma anche da uve Montepulciano e Lacrima.

Ecco, queste caratteristiche si ritrovano anche nel Brandy che la cantina ha voluto lanciare distillando un vino monovarietale del 2003, nello specifico il Montepulciano.

Alambicco discontinuo a bagnomaria per la distillazione e piccole botti di rovere (precedentemente usate per lo Chardonnay) per un affinamento di 9 anni al termine dei quali il Brandy ha riposato in bottiglia per altri 3 anni.

Risultato: una bottiglia tutta da gustare per lievità, profumi ed eleganza, confezionata in un accattivante astuccio, tappata con sughero firmato Garofoli e tappo di chiusura successiva a parte.

Di ragguardevole ma non invasivo grado alcolico (43),  si presenta di colore leggermente ambrato e offre all’olfazione sentori di prugna e albicocca disidratata con sfumature che ricordano tabacco biondo e cipria. Seguono uvetta e ciliegie sotto spirito, accompagnate da note mielose e di confetteria.

Al palato, si apprezzano note di vaniglia, pasta frolla e torroncino con netti richiami a mandarino e arancia candita,  insieme a quelle di frutta secca frammista a spezie pungenti (zenzero e pepe bianco).

Finale con ricordi di assenzio e bastoncino di liquirizia.

Questa è la scheda tecnica tratta dal sito internet di Garofoli:

Insomma un assaggio in cui lo stupore ha accompagnato le note olfattive e gustative perché non è così scontato fare grandi vini e contemporaneamente un distillato di classe.

Quindi, complimenti a Garofoli e, come si dice in questi casi,  Ad Maiora!

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Scritto da

Carlo Bertilaccio vive a Roma ed è attualmente curatore della rubrica "di...stillati" per la testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collabora anche con Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it) e ha collaborato per le edizioni 2017/2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Ha collaborato per le edizioni 2015-2016 con la guida Slow Wine, e con la guida "Vini buoni d'Italia" dall'edizione 2010 fino all'edizione 2013. È autore di diversi articoli su distillati e vini su Scatti di Gusto (www.scattidigusto.it). Ha infine scritto diversi libri per Palombi editore su cocktails e altri argomenti, e prodotto inoltre quattro dischi di giovani talenti italiani nonché le canzoni per un musical su Marilyn Monroe, recentemente premiato al teatro Sistina di Roma. Giudice per Spirits Selection by Concours Mondial de Bruxelles. Giudice di Radici del Sud. Giudice di Grenaches du Monde.

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