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Life of Wine 2020 – un viaggio a ritroso nel tempo con i grandi rossi toscani dell’azienda Carpineto: Chianti Classico e Vino Nobile di Montepulciano, dal 2016 al 1989.

L’evento Life of Wine, è diventato ormai un “classico che anche quest’anno, nonostante le restrizioni imposte dal covid, lo Studio Umami con la collaborazione del giornalista enogastronomico e nostro direttore editoriale Maurizio Valeriani è riuscito a realizzare. Una manifestazione che costituisce un unicum nel mondo del vino, che permette, dall’operatore del settore fino al semplice appassionato, di seguire l’evoluzione di un vino nel corso di decenni, con delle chicche rarissime – vini di trenta, quaranta, anche sessanta anni di età – impossibili da poter approcciare in qualunque altro avvenimento di questo tipo.

CARPINETO è una consolidata e ben conosciuta azienda vitivinicola toscana di oltre 200 ettari fondata nel 1967 dalle famiglie Sacchet e Zaccheo, articolata su cinque Tenute o Appodiati: Montepulciano (dove é locata la maggior parte dei vigneti), Montalcino, Gaville (Alto Valdarno), Dudda (Greve in Chianti) e Gavorrano, tutti coltivati in maniera ecosostenibile. Sin dalla fondazione l’obiettivo dei produttori è stato quello di poter produrre grandi vini di tradizione; il sogno di mettere insieme le 3 denominazioni più importanti della regione, Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino oggi è una realtà fortemente rappresentativa della migliore Toscana vitivinicola. L’azienda esporta in oltre 70 paesi, con oltre 30 etichette, gran parte afferenti a vini delle più prestigiose DOCG della Toscana. Rossi per lo più, Riserve di grande struttura ed estratto, vini estremamente longevi.

Le Tenute o “Appodiati” dell’azienda Carpineto in Toscana

A Life of Wine 2020 abbiamo potuto degustare delle verticali molto profonde dei vini Chianti Classico Riserva– dal 1990 al 2016 – provenienti dalla tenuta di Greve in Chianti e di Vino Nobile di Montepulciano Riserva – dal 1989 al 2016 – provenienti dall’omonimo Appodiato.  Degustare vini così longevi è un privilegio che induce grande rispetto e ammirazione per il lavoro delle persone che ha permesso e permette oggi a noi di poterli degustare. Di seguito le note di degustazione.

Chianti Classico. Come tutti i Chianti Classico degustati l’uvaggio è composto da Sangiovese (80%), Canaiolo e Colorino provenienti dalla Tenuta Dudda (Greve in Chianti), 8 ettari di vigneti a Chianti Classico situati sui colli a un’altezza di 300 metri, con una composizione del suolo che alterna arenaria, argilla o marna. Invecchiato in botti grandi di rovere per circa 15 mesi e poi minimo 10 mesi in bottiglia.

Vino Nobile di Montepulciano. L’uvaggio è composto da Sangiovese (85% circa), Canaiolo e Colorino dalla Tenuta di Montepulciano dove i terreni hanno uno scheletro di media consistenza, ricco di fossili, con argilla e sabbia. Invecchiato in botti grandi di rovere per 24 mesi e poi minimo 6 mesi bottiglia. L’interpretazione che Carpineto dà del vino Nobile di Montepulciano, legata alla maggiore vigoria del biotipo sangiovese di Montepulciano (Prugnolo Gentile) rispetto al Sangiovese del Chianti Classico, prevede un invecchiamento più lungo in legno e la sua commercializzazione solo nella versione Riserva.

I Chianti Classico Riserva di Carpineto a Life of Wine 2020

Chianti Classico Riserva Docg 1990. Sorprendente (dopo 30 anni!) intensità aromatica e piacevolezza, non inferiori alle annate 2007 o 2000. Profumi evoluti e morbidi di frutta rossa matura, fiori, goudron. In bocca mostra ancora una bella acidità e una bevuta succosa, ricca, molto pulita, senza cenni di cedimento (una conferma a tal proposito è la perfetta integrità del tappo).

Chianti Classico Riserva Docg 1995. Colore granato, piuttosto evoluto, sentori di confettura di frutti scuri, sottobosco, radici, pepe nero, al palato ha nerbo e una carica acida maggiore del ‘90’, con una trama tannica molto fine.

Chianti Classico Riserva Docg 2007. L’annata calda ha generato uve con notevole concentrazione di polifenoli ma buona acidità. Profumi tipici di frutti di bosco, con note terrose e di violetta. In bocca è compatto e tannico, con aromi di frutti rossi e liquirizia.

Chianti Classico Riserva Docg 2016. Oltre al fruttato all’olfatto ha una componente ematica e floreale (fiori secchi). Al gusto è tonico, fresco, evidenzia aromi di frutta rossa e caffè, con una bella integrazione tra la morbidezza del tannino, l’acidità e il frutto. Un vino molto elegante.

Le Riserve di Vino Nobile di Montepulciano di Carpineto a Life of Wine 2020

Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg 1989. Profumi evoluti di confettura di frutta nera, sottobosco, sfumature marine (retaggio dei suoli di formazione pliocenica), note di vermouth e di goudron. In bocca mostra coerenza gusto-olfattiva, con note scure di frutta macerata, buona acidità. Chiude con sensazioni dolci di rabarbaro e more. Bel vino, una bevuta di grande soddisfazione.

Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg 1997. Naso molto fruttato (coerente con l’annata calda che ha favorito un’alta concentrazione zuccherina negli acini), note di cioccolata e di caffè, con una spiccata acidità in bocca, temperata dalla succosità del sorso con ricordi di amarena.

Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg 2010 magnum. Sensazioni ematiche e di sottobosco, frutta scura macerata (prugne), chiodi di garofano. Un profilo gustativo con note selvatiche (pelliccia), di macchia, robusto, di grande densità ed estratto, ricorda un Brunello.

Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg 2016. Sensazioni floreali (viola) e di frutta nera all’olfatto, seguite da spezie scure e tabacco. Il sorso è succoso, variegato, con tannini giovani e vibranti ma levigati. Vino esuberante, che qualche ulteriore anno di bottiglia potrà affinare in modo ottimale.

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Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.

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