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Lazio

La Visciola: Piero Macciocca e l’idea di “Grand Cru” del Cesanese del Piglio

Vostro onore mi dichiaro colpevole. Colpevole di aver appreso, solo da relativamente poco tempo, la bellezza e l’importanza dei territori del Cesanese. Varietà autoctona che regala, a chi sa interpretarla senza contaminazioni e con stile garbato, dei vini semplicemente sensazionali. Un rimando di sensazioni evocative, che si muovono sinuose tra eleganza di Pinot Nero, versatilità in stile Grenache e note boschive dei grandi Nebbiolo piemontesi.

Una miscela esplosiva, che abbiamo potuto constatare in un breve viaggio di fine estate tra le Denominazioni Piglio e Olevano Romano. Non contano le distinzioni, cui francamente danno poca importanza gli stessi produttori. Men che meno conta la diatriba sulla natura dei cloni: alla fine sembra che il progenitore comune abbia figliato un unico erede e non due fratelli come specificato in passato. Anche se i contadini del luogo individuano nell’esperienza pratica in campo ben 30 cloni differenti, di cui quasi un terzo idonei alla produzione. Ma questo sarà oggetto di studi ulteriori e non concorre a spiegare il perché nel Lazio, e in particolare in quest’angolo di Ciociaria, il Cesanese si esprima a livelli altissimi, tra i migliori d’Italia.

Uno dei suoi protagonisti illustri è, senza ombra di dubbio, la cantina La Visciola gestita da Piero Macciocca con l’aiuto della moglie Rosa e di tutta la famiglia. Il sogno comincia nel lontano 2005 in un’areale, quello del Piglio, che conta appena 200 ettari rivendicati a Docg. Il Cesanese dunque, dai sentori primari di viola mammola e secondari tra vaniglia e frutti di bosco; dalle note terziarie di liquirizia e pepe verde e con quel tipico finale iodato, appartenente ai prodotti derivati da terreni rossi argillosi di disfacimento roccioso. Lo abbiamo constatato altrove, isole incluse, lo rinveniamo parimenti anche ai piedi dei Monti Ernici nell’alta valle del fiume Sacco.

Piero Macciocca e la moglie Rosa

Michele Lorenzetti ha fatto da guida enologica ai Macciocca sin dagli inizi e quando si lavora di concerto i risultati non tardano a mancare. Un po’ di numeri prima di iniziare la nostra degustazione memorabile dei Cesanese: 5 gli ettari, 4 cru da vigne singole per circa 18.000 bottiglie annue. Ricerca su alcune rarità scoperte tra i vecchi filari, come la Maiolica di origine toscana, vinificata in purezza, possibile parente della Coda di Volpe Rossa, con quel carattere rustico che appartiene alle uve tintorie del Belpaese. Dal 2021 Piero ha deciso di abbandonare l’uso del legno in fase di maturazione, preferendo il cemento, con lo scopo di evitare eccessive interferenze aromatiche del contenitore.

Scaldiamo i motori (e la bocca) con l’assaggio del Vicinale 2021, succoso e salmastro, selezione dalle piante più giovani, caldo nei riverberi di vaniglia e ciliegia. Ne ha di tempo davanti per raggiungere il massimo livello, ma è godibile già adesso.

Priore “Vignali” 2021: esiste dal 2009, anche se con l’etichetta Priore (il soprannome di Piero) l’inizio è datato 2007. Affumicature, mirto e spezie pimpanti su corredo di mora selvatica. Equilibrato.

Priore “Ju Quarto” 2021: pieno e avvolgente, sfumature di melagrana e pepe rosa, in lieve scia di surmaturazione. Il tannino risulterà il più domato della giornata.

Priorie “Ju Lattaro” 2020: un capolavoro assoluto. Mediterraneo, con nuance di liquirizia, anice stellato e visciole sotto spirito. Lunghezza in chiusura al sapore di iodio e arancia sanguinella pressoché infinita.

Priore “Mozzatta” 2020: trama tannica potente, a tratti irsuta. Dalle vigne più vecchie, di oltre 60 anni, poste su pendenze di maggior altitudine rispetto alle altre. Lampone, cannella e chiodi di garofano su finale amaricante con punte di zenzero. Aspettarlo è un dovere, come il Godot dell’opera di Beckett, ma con un finale decisamente positivo.

 

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Scritto da

Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.

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