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LA REGIONE VITIVINICOLA DELLO JURA RACCONTATA ATTRAVERSO 4 ASSAGGI

Piccola regione vinicola ad est della Borgogna, si caratterizza per vini ossidativi, affinati in botti scolme, con un processo del tutto simile allo Sherry. Sono i Vin Jaune. A questi si contrappongono, con analogie e differenze, i vini ouillé, ovvero affinati in botti non scolme. Vi proponiamo il racconto di quattro assaggi per scoprire lo stile jurassien ed introdurre un territorio con peculiarità uniche.

 

TERRITORIO E STORIA

50 km o poco più, ad est della Borgogna, troviamo il territorio dello Jura.

Il panorama è particolarmente verdeggiante e la stessa parola “Jura” deriva a sua volta dalla radice celtica jor (latinizzata in Juria), che significa foresta. Probabilmente in riferimento al fatto che le montagne erano coperte di boschi.[1]

Proprio dalle montagne del Giura deriva il termine Giurassico, diventato nel parlato comune sinonimo di preistorico, anche in senso figurato, ma che di fatto indica un’era geologica che va da 200 ai 150 milioni di anni fa. Le montagne del Giura, infatti, sono nate sospinte dal successivo processo di formazione delle Alpi, facendo riemergere terreni molto antichi, risalenti del Giurassico.

La viticoltura ha trovato spazio nella fascia collinare alle pendici delle montagne, dove riscontriamo una composizione del terreno antica e complessa, con rocce calcareemarne blu, grigie e nere, nonché presenza di argilla, soprattutto nella parte più a nord.

Anche qui la viticoltura arrivò grazie ai romani e si preservò grazie agli ordini monastici. Ne è la prova l’antica abbazia benedettina del VII secolo d.C. presso Château-Chalon, che oggi dà il nome anche ad una piccolissima AOC.

Il successo del vino dello Jura non fu trascurabile anche nei secoli a venire tanto che nel XIX secolo la superficie vitata era circa 12 mila ettari. Tuttavia, la fillossera prima ed i conflitti mondiali poi, comportarono un drastico abbandono della viticoltura, per arrivare ai circa 2 mila ettari odierni, con una prospettiva di crescita e ripresa negli ultimi quarant’anni.

 

VIN JAUNE, OUILLÈ E DE PAILLE

I vini dello Jura definiscono un vero e proprio stile “jurassien”, per le caratteristiche uniche del terroir nonché per le peculiarità proprie della vinificazione.

I Vin Jaune sono vini ossidativi, i più rappresentativi dello stile tipico dello Jura. Analogamente agli Sherry spagnoli, svolgono un lungo affinamento in botti scolme, per almeno 6 anni e 3 mesi. Analogamente alla flor dello Sherry, si sviluppa un lievito (Saccharomyces cerevisiae bayanus) che ne preserva le caratteristiche, denominato voile. Dunque, i Vin Jaune, sono anche detti vini sous-voile.

I Vin Jaune sono prodotti solo con uve Savagnin che, dopo lo Chardonnay è l’uva a bacca bianca più diffusa. Il Savagnin, vitigno autoctono dello Jura, è un’uva robusta e resistente alle malattie e con buon tenore di acidità. Per questo si rivela particolarmente adatta all’affinamento in botti scolme.

Il lungo affinamento comporta una progressiva concentrazione per evaporazione e, cosa piuttosto unica, i Vin Jaune sono imbottigliati nella tradizionale clavelin, una bottiglia di vetro da 62 cl, complemento ai 38 cl di volume di vino evaporato durante l’affinamento.

A fare da contraltare ai Vin Jaune ci sono i vini Ouillé, ovvero non ossidativi, affinati in botti colme, in modo da prevenire l’ossidazione.

Infine, tipici dello Jura sono i Vin de Paille: vini dolci passiti, prodotti con uve Chardonnay, Savagnin, Poulsard e Trousseau. Il nome deriva dai graticci di paglia (paille) utilizzati per l’appassimento.

 

LE DENOMINAZIONI

Lo Jura conta 7 denominazioni: 4 geografiche e 3 per tipologia di prodotto. Al loro interno troviamo sia vini bianchi da uve Chardonnay, Savagnin che rossi, principalmente da uve Poulsard, Trousseau, Pinot Noir.

Le 4 denominazioni geografiche:

  • Arbois AOC: la più conosciuta e la prima AOC francese, costituita nel 1936.
  • Château – Chalon AOC: situata nella parte centro-meridionale del territorio, è legata all’antico monastero dei benedettini che traghettarono la viticoltura attraverso il medioevo. Prevede solo Vin de Jaune da uve Savagnin.
  • Étoile AOC: prende il nome dalla disposizione di cinque colline a forma di stella e contempla la produzione di vini da uve Chardonnay, Savagnin, e Poulsard.
  • Côtes du Jura AOC: abbraccia l’intero territorio ed i vini al di fuori delle precedenti AOC.

 Le denominazioni di tipologia di prodotto:

  • Crémant du Jura AOC: copre tutto il territorio ed è relativa agli spumanti metodo classico, tipicamente realizzati con Chardonnay
  • Macvin du Jura AOC: copre tutto il territorio ed è relativa ad un particolare vino dolce fortificato con acquavite, che può essere prodotto sia in versione rossa che bianca.
  • Marc du Jura AOC: un’acquavite prodotta partendo dalla distillazione delle vinacce (di Chardonnay, Savagnin, Pinot Noir, Poulsard e Trousseau), che viene anche impiegata per fortificare il Macvin du Jura.

 

DEGUSTAZIONE

Il nostro percorso, una breve ricognizione in 4 assaggi, si focalizza sul confronto tra alcune diverse tipologie di vini per leggerne analogie e differenze ed una chiave di lettura, sicuramente non esaustiva, ma didattica del territorio.

Il primo vino è uno Chardonnay con vinificazione tradizionale proveniente dalla AOC Arbois. che già evidenza il carattere e la personalità del territorio.

Si passa poi a due Savagnin sia in versione Ouillé che Vin Jaune, sempre nella medesima AOC. Il vitigno differente, tuttavia la lettura del terroir, riflette anche una certa continuità con lo Chardonnay.

Infine, un Vin Jaune dalla AOC Château – Chalon, come espressione più tipica dello stile jurassien.

 

Arbois Chardonnay Aoc 2020 | Domaine du Pélican

Il Domaine du Pélican nasce da un progetto di Guillaume d’Angerville, già titolare della Domaine Marquis d’Angerville a Volnay in Borgogna. Oggi la tenuta conta 15 ettari tra Arbois e Montigny, gestiti da François Duvivier. Certificato in agricoltura biologica e biodinamica.

La cuvée di Chardonnay è composta da diversi appezzamenti di vigne situati ad Arbois e Montigny-lès-Arsures. L’età delle viti è compresa tra 10 e 45 anni. La fermentazione avviene in botte.

Paglierino. Profumi di mela, mela grattugiata, mandorla tostata, croccante. Sensazioni che ad una successiva ossigenazione vireranno verso la caramella d’orzo. Intrigante spunto salmastro, quasi di colatura di alici. Il sorso è agile, vivido, caratterizzato da striature salmastre e fumé.

 

Arbois Savagnin Ouillé AOC 2018 | Domaine du Pelican

Cuvée di Savagnin, vinificato in botti non scolme. Le uve provengono da terreni prevalentemente composti da argille marnose e ghiaia con esposizioni variabili.

Paglierino intenso. Sensazioni di nocciola, seguite da intarsi speziati, pepe bianco, curcuma, un idea di scorza d’agrume e idrocarburi. Sorso pieno e voluminoso, la cui rotondità è ben integrata con una chiusura citrina e fresca. Finale terso, di buona persistenza.

Arbois Vin Jaune AOC 2016 | Domaine de la Touraize

Piccola azienda di coltivatori da ben 8 generazioni, fin dal Settecento.

Il lieu-dit “Petit Curoulet” comprende un ettaro di vigna, con viti tra i 10 e i 30 anni su un terreno caratterizzato da marne blu a circa 300 metri. La vinificazione avviene in acciaio, per poi passare ad un affinamento per 70 mesi in botti da 228 litri, senza colmature.

Giallo paglierino intenso, quasi oro. Il primo impatto evidenzia una nota che ricorda un distillato bianco, come la grappa. Poi sentori di cereali, frutta secca e fiori gialli. Sorso delicato e coerente nei sentori, con un tono ossidativo misurato ed in definitiva una progressione piuttosto agile e tesa.

 

Château Chalon AOC 2016 | Domaine de la Pinte

Nella piccolissima e prestigiosa AOC Château Chalon, troviamo le migliori espressioni di Vin Jaune, peraltro unico vino previsto dalla denominazione. Siamo nei pressi dell’omonimo borgo e dell’abbazia che ha preservato la viticoltura a partire da VII secolo d.C.

Qui trova sede l’azienda Domaine de la Pinte, fondata nel 1953, che ad oggi possiede circa 34 ettari. Affinamento in legno per 6 anni e 3 mesi. Piccola produzione di circa 1000 bottiglie

Dorato. Mela grattugiata, erbe fini, cereali, noci, spezie orientali, curry e zenzero. Sorso largo e suadente, ben bilanciato. Ritorni vegetali e lievemente agrumati.

 

 

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Immagine di copertina da https://en.montagnes-du-jura.fr/towns-and-villages/arbois

[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Giurassico

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Scritto da

Michelangelo Fani, da oltre 15 anni appassionato di vino, distillati e gastronomia. Nel 2010 scrive occasionalmente su Dissapore. Nel 2012 collabora alla guida Bibenda 2013. Negli anni successivi partecipa ai panel per le Guide “ai sapori e ai piaceri regionali” di Repubblica (Lazio, Abruzzo, Marche Umbria, Puglia, Sardegna) e collabora con l’associazione Ateneo dei Sapori. Dal 2019 scrive sulla guida ViniBuoni d’Italia, edita dal Touring Club. Degwineandspirits.com è il suo taccuino di viaggio nel mondo del vino e dei distillati. Perché in fin dei conti, “Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla” (Danny Boodman T.D. Lemon Novecento – Novecento, A. Baricco).

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