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I nostri migliori assaggi a Naturale 2019 il salone del vino artigianale a Capestrano

Naturale, il salone del vino artigianale di Capestrano ha aperto le porte della sua ottava edizione sabato 11 maggio. Dopo le cinque edizioni di Navelli, la manifestazione, curata da Paolo Quaglia è giunta al suo terzo appuntamento presso l’incantevole scenario del Convento di San Giovanni a Capestrano. Nel cuore della provincia aquilana, a due passi dal Gran Sasso e dai Monti della Laga, cinquanta produttori provenienti da tutta Italia e due distributori hanno proposto in tre giorni di assaggi oltre 200 etichette di vini naturali, prodotti con fermentazioni spontanee da lieviti indigeni, senza l’utilizzo di coadiuvanti enologici e pratiche invasive e soprattutto figli di un’agricoltura concepita nel più completo rispetto della terra, un approccio che va ben oltre il biologico.

LA DEGUSTAZIONE

Ovviamente, visto il grandissimo numero di etichette in degustazione è stato impossibile assaggiare tutto e allora vi proponiamo gli assaggi a ruota libera che ci hanno colpito maggiormente.

BOLLICINE

Casa Caterina Artigiani del Vino – Monticelli Brusati (BS)

Rio Cami 2008 – Nella batteria di raffinati e spigolosi metodo classico, rigorosamente pas dosè, di Aurelio ed Emilio Del Bono quello che ha rubato la scena è stato il Rio Cami: un Blanc de Noir da Pinot Meunier in purezza ottenuto dall’assemblaggio nel 2008 di due annate (36% 2004 – 64% 2007) e sboccato da qualche mese dopo 11 anni di permanenza sui lieviti. Giallo dorato, luminoso con perlage fine e delicato. Profumi intensi di nocciole e note di pasticceria si alternano a ricordi di agrumi, pesca e salvia. In bocca si avverte subito un grande equilibrio tra freschezza, corpo, sapidità e profondità. Sorso intenso con un lunghissimo finale.

Volcanalia – Gambellara (VI)

Mai Ferma 2014 – Metodo Classico da uve 100% Garganega. È l’opera prima di Rossella Mastrotto, 800 bottiglie nate dal frutto della prima vendemmia di questa giovanissima azienda. Sboccato a ottobre 2018 dopo 42 mesi di permanenza sui lieviti. Veste dorata luminosa, perlage fine e persistente. Attacca con note di panettone e crema pasticcera per aprirsi in un ventaglio di sentori floreali e agrumati su cui si innestano accenni di erbe aromatiche e zucchero filato. Sorso ritmato giocato sull’equilibrio tra mineralità vulcanica e freschezza citrina. Chiude con lievi note di frutta secca e agrume candito.

Gaspare Buscemi – Cormons (GO)

Perle d’uva 2004 – Bollicina ottenuta da un assemblaggio di più vitigni: Pinot Grigio, Sauvignon (clone non aromatico), Friulano, Ribolla Gialla, Malvasia Istriana e Verduzzo Friulano. Due annate specifiche in cuvée: 2002 e 2003, zero zuccheri aggiunti, presa di spuma garantita dall’aggiunta di mosto fiore. Sboccato nel 2017 dopo quasi tredici anni a sostare sui propri lieviti. Nel calice si mostra di un giallo oro intenso, perlage fitto e delicato. Naso ricco e in costante evoluzione: attacca con accenni di idrocarburi, albicocche mature, miele e erbe aromatiche, per poi virare su agrumi canditi, frutta tropicale e caramello salato. In bocca è elegante, pienamente cremoso, con una bolla perfettamente fusa nel corpo del vino. Grande equilibrio e una persistenza infinita.

BIANCHI

Filarole – Pianello Val Tidone (PC)

Fatto coi piedi 2016 – Orange wine ottenuto da Malvasia Aromatica di Candia, Ortrugo e Trebbiano Romagnolo in proporzioni più o meno simili (circa 1/3) a seconda dell’annata. Fermentazione spontanea senza nessuna aggiunta in tino aperto fuori cantina. Macerazione di tre settimane con frequenti follature. Svinatura a fermentazione ultimata. Nessun travaso e nessuna aggiunta di solfiti. Affinamento in vetroresina. Delle quattro annate in degustazione (2015, 2016, 2017 e 2018) la 2016 è di gran lunga la più equilibrata e vibrante. Oro luminoso nel calice, con una leggera velatura. Naso ricco che apre su fiori e frutta gialla matura, prima di lasciare spazio a note di idrocarburo e cenni vegetali. In bocca è piacevolmente fresco e sapido, con piacevoli e coerenti rimandi di frutta gialla matura. Molto persistente con un finale intrigante di mandorle amare e sale.

Tenuta Ca’ Sciampagne – Urbino (PS)

Simandro 2012 – Uve Bianchello in purezza per questo bianco marchigiano fresco ed elegante. Si presenta con un bel giallo paglierino intenso. Delicate note di sambuco e biancospino aprono la strada a ricordi di pera williams matura e uva spina. Con il passare dei minuti si fanno strada note di ceralacca e pompelmo. Fresco e sapido, in bocca si muove con eleganza nonostante la struttura tutt’altro che trascurabile. A sette anni dalla vendemmia, questo bianchello sembra ancora giovanissimo grazie alla spiccata acidità che caratterizza il finale agrumato di buona persistenza.

Don Chisciotte – Calitri (AV) 

Don Chisciotte 2017. Il Fiano di Pierluigi Zampaglione è sempre una garanzia in termini di eleganza e bevibilità e anche la 2017, pur essendo figlia di un’estate calda, si mostra nel calice in forma smagliante. Giallo dorato con tenui riflessi ramati, un naso decisamente intrigante di cedro e limone sfusato, con netti sentori di menta e fiori bianchi. Freschezza e sapidità sono in perfetto equilibrio e l’alcol che c’è ma quasi non si avverte regala un palato morbido e vellutato. Beva agile e appagante. Ottima la persistenza con un finale di agrumi e note fumé.

Maradei – Saracena (CS)

Dramis Bianco 2016. Guarnaccia bianca in purezza da vecchie viti centenarie, allevate a cordone speronato in regime di agricoltura biodinamica su terreno argilloso/calcareo a 350 metri sul livello del mare. Fermentazione spontanea senza controllo della temperatura, affinamento in acciaio e nessuna filtrazione per questo bianco calabrese che nel calice si presenta con una veste giallo oro intenso. Al naso delicate note di pesca bianca, rosa e fiori di sambuco aprono la strada a ricordi di pera, uva appena premuta e salvia. Fresco e sapido, in bocca ripropone piacevoli e coerenti rimandi di frutta bianca e un finale ammandorlato.

ROSATI

Abbazia San Giorgio – Pantelleria (TP)

Terre Siciliane Igt Rosato “Cloé” 2018 – Questo rosato ottenuto da vigne vecchie di Nerello Mascalese allevate ad alberello a Pantelleria, fermenta spontaneamente in acciaio, non è filtrato, non ha un solo milligrammo di solforosa aggiunta e affina per 6 mesi in parte in acciaio e in parte in vecchie botti grandi di castagno. Rosa corallo luminoso, con una leggera velatura. Naso intenso e suadente di ciliegia matura e rosa tea, che col tempo rivela la sua anima pantesca con accenni salmastri, quasi iodati, e lievi note di cappero e arancia rossa. In bocca è un tripudio di ciliegia matura e arancia sanguinella, fresco e sapido con un finale balsamico e salino che racconta del sole e del vento di Pantelleria.

Tenuta del Conte – Cirò Marina (KR)

Cirò Doc Rosato 2017 – Il Cirò Rosato di Tenuta del Conte è ormai un evergreen del genere. Anche con il millesimo 2017 si conferma su alti livelli. Rosa corallo brillante con riflessi ramati. Ciliegie e buccia di mandarino aprono le danze lasciando strada ad un naso denso di richiami mediterranei di melograno, timo, lavanda e fiori di borragine. La sapidità si avverte all’olfatto con accenni ematici e salmastri, quasi marini e in bocca non si smentisce grazie ad una vena sapida e profonda giocata su note rugginose accompagnate da un fine tannino, una buona freschezza e note fruttate a bilanciare il sorso. Chiusura salina e con ricordi di ciliegia.

Podere San Biagio – Controguerra (TE)

Cerasuolo d’Abruzzo Doc Briscola e Tressette 2018 – Melograno cerasuolo brillante. Sorprende per eleganza con un bel bouquet succoso e pimpante tutto marasca, uva appena premuta e accenni di macchia mediterranea. Il sorso è ricco, pieno, con una fruttuosità equilibrata, ma non ruffiana e vivacizzata da una bella vena sapida, il tutto all’insegna di una piacevolezza e di una freschezza di buon livello, corredato da una struttura tutt’altro che trascurabile e un finale fruttato. Gran ritmo e buona persistenza.

Pettinella – Silvi Marina (TE)

Tauma Vino Rosato 2018 – Vinificazione in bianco, senza uso di lieviti selezionati o altri additivi salvo un piccolo quantitativo di solforosa. Questo rosato da Montepulciano non è filtrato né chiarificato. Affina 6 mesi in legno usato e 1 mese in acciaio, poi bottiglia. Sebbene i vigneti siano entrambi in zone che rientrano nella Doc e le rese vendemmiali siano inferiori a quelle richieste dalla normativa di riferimento, il Tauma viene commercializzato come “vino rosato” e non come cerasuolo. Nel calice appare di un bellissimo cerasuolo brillante. Naso è ammaliante per intensità e complessità, fruttato e floreale, ricordi di rosa tea e marasca anticipano note di lampone e fiori di ibisco, ricordi ematici e accenni di pepe rosa e lavanda chiudono il cerchio. In bocca è fresco e molto sapido, con una beva scorrevole connotata da piacevoli ritorni di marasca e lampone, un grande equilibrio sensoriale e lunghissima persistenza

ROSSI

Cataldo Calabretta – Cirò Marina (KR)

Cirò Doc Rosso Classico Superiore 2013 (Magnum) – La forza e la solarità del gaglioppo in un calice granato luminoso. Naso di marasca e macchia mediterranea, accenni floreali di violetta e ibisco ed eleganti note di bergamotto, arancia sanguinella e cardamomo. In bocca è fresco e sapido, con una bella struttura e un sorso reso dinamico da un tannino nobile che accarezza lingua e palato mostrando ancora sussulti di giovinezza meravigliosamente ruvida e asciugante. Sorso appagante e di notevole persistenza.

Rocco di Carpeneto – Carpeneto (AL)

Barbera del Monferrato Superiore Docg Rataraura 2014 – Ottenuta da uve 100% Barbera provenienti da vigneti con viti di 35 anni di età media. Fermentazione spontanea in acciaio, 10 giorni di macerazione e 22 mesi di maturazione in parte in anfore e in parte in legno non di primo passaggio. Colore rosso rubino pieno. Ribes e mirtillo in confettura, e poi viola e accenni balsamici di ginepro ed eucalipto. In bocca è caldo ed avvolgente, di grande equilibrio, buona sapidità e evidente freschezza anche se mitigata dal ricorso all’anfora. Una Barbera sperimentale in cui eleganza e rusticità appaiono in buon equilibrio.

Podere Anima Mundi – Lari (PI)

Toscana Igt Rosso Ciliegiolo Ironista 2018 – L’ultimo nato di Podere Anima Mundi, nemmeno duemila bottiglie prodotte dalla vendemmia 2017, la prima, ed eccolo alla sua seconda annata. Il più “delicato” dei vini di Marta Sierota, è un ciliegio dalla grande pulizia di aromi e gusto, tutto frutta e bevibilità. Rosso rubino. Naso di ciliegie e mora di rovo, note di sotto e ricordi ematici accompagnati da lievi sfumature speziate. Bocca fresca e succosa, bellissima tensione sapida e un tannino di trama fine. Finale di buona lunghezza.

Cascina Boccaccio – Tagliolo Monferrato (AL)

Dolcetto di Ovada Doc Celso 2015 (Magnum) – Dolcetto in purezza, ottenuto da vigneti con un’età molto eterogenea, compresa tra i 70 e 12 anni. Vinificato in acciaio e successivamente affinato in contenitori di cemento. Nel calice si presenta con un colore rubino intenso. Al naso esprime sentori scuri di radici e sottobosco, accenni di viola e cassis e sfumature balsamico-speziate che ricordano l’alloro e il ginepro. Al palato si mostra un vino pieno, masticabile, saporito eppure freschissimo e godibile. Struttura e trama tannica fine completano il corredo di un vino piacevole ma tutt’altro che immediato. Discreta persistenza e bel finale sapido.

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