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Hendrick’s Gin al Convivio Ampelo a Roma: abbinamento tra drink e cucina creativa

Hendrick’s Gin torna a promuovere il “pairing“, ovvero l’abbinamento tra drink e piatti, nuova intrigante frontiera della buona tavola. Un campo nuovo, da esplorare e con una grammatica tutta da scrivere, ma soprattutto un terreno di gioco per chef, bartender e commensali con la voglia di sperimentare e mettersi in gioco.

Teatro dell’iniziativa è il nuovissimo Convivio Ampelo, un salotto urbano a pochi passi da Villa Pamphili, ma soprattutto “il frutto di uno di quei famosi sogni chiusi nel cassetto: quelli che abbiamo tutti e ogni tanto vale la pena lasciar liberi di uscire”.

Una squadra di giovanissimi, guidati da Davide Quartieri, con tanta passione, competenza e, forse, un sano pizzico di incoscienza.

A fare gli onori di casa la solare Solomiya Grytsyshyn, Hendrick’s Gin Brand Ambassador nonché eclettica viaggiatrice e raffinata bartender.

Lo spazio è ampio e accogliente. Uno splendido caveau racchiude molte bottiglie tra cui diversi Barolo d’annata. Tanti dettagli richiamano il vino, a partire da una decorazione dedicata al ciclo della vite ben visibile all’ingresso. Ci sono libri e vinili, ma non indugiamo oltre.

L’ amuse-bouche di benvenuto segna subito il livello: piccola cialda alla paprika con ribes rosso e crema di piselli, cannoli di pasta fillo con crema di funghi e avocado. In cucina si lavora con tecnica e precisione.

Ancora non sappiamo che è un lavoro a più mani, ma lo scopriremo dopo.

Federico Milone, maître e sommelier, ha pensato tutti i drink della serata, con base Hendrick’s Gin sia nella versione classica che nelle intriganti edizioni speciali: Neptunia, Orbium e Flora Adora.

Gli assaggi sono descritti in ordine di servizio.

Degustazione e food pairing

Italian Sea 23 (Hendrick’s Gin Neptunia, Spumante Charmat Extra Dry, sciroppo d’agave, succo di limone)

Lingotti di ombrina, gelée al nero di seppia, chips di cardo e caviale al melograno.

Un drink piacevolissimo e ben bilanciato che trova un gustoso equilibrio con il piatto. Un piatto garbato e complesso, con accenti sapidi e la delicata consistenza dell’ombrina che rimandano ai toni salmastri del Neptunia, stemperati dalla freschezza agrumata del drink.

L’Italian Sea 23 riprende il classico French 75, un drink molto adatto all’abbinamento con il pesce o i crostacei. La storia vuole che il nome 75 derivi dall’obice 75mm Howitzer in dotazione all’esercito francese.

Un drink così potente da colpire come un colpo di cannone.

Hendrick’s Soul Tonic (Hendrick’s Gin, bitter homemade, tonica, cetriolo)

Bottoni ripieni di zucca, brodo di funghi, uova di quaglia tamago e pomodorini confit.

Piatto molto intrigante che colpisce tutti i commensali. Ingredienti autunnali, tipici della nostra tradizione eppure il tutto rievoca un ramen. Profumo di funghi, la delicata dolcezza del ripieno di zucca, una sfoglia compatta e di ottima consistenza e l’acidità dell’uovo di quaglia, marinato con aceto a creare un giusto contrasto.

Il drink in abbinamento: un classico Hendrick’s gin tonic dove l’aggiunta del bitter regala qualche nota fruttata, in particolare amarene, e speziata, rimanendo ancorato sulla tipica freschezza del gin tonic. Diversamente l’idea di un abbinamento per così dire più autunnale solletica la fantasia, arrivando a ipotizzare il Bullshot – drink simile al Bloody Mary ma con brodo di carne – magari sostituito dallo stesso brodo di funghi, per riprendere il piatto.

Hendrick’s Garden (Hendrick’s Gin Orbium, liquore alle amarene, rosa, succo di lime)

Tataki di tonno, cicoria ripassata, salsa olandese, aglio nero.

 

La magia dell’abbinamento è protagonista di questo servizio. Un drink originale, con stile retrò dove l’ottimo Hendrick’s Gin Orbium, caratterizzato da spiccate note di chinino, assenzio e fiori di loto blu, sostiene e bilancia la dolcezza e l’aromaticità dell’amarena e della rosa.

Al contempo favorisce un intreccio ed un dialogo con il piatto, anch’esso di notevole complessità. Il pairing lascia spiazzati, ma funziona, esce dai canoni e sorprende: ed è così che si definiscono nuovi percorsi e nuove strade del gusto.

Flora Adora Palace (Hendrick’s Gin Flora Adora, liquore al cacao, miele, arancia amara)

Gelato al gin e rosa, cioccolato, gel di lampone e terra al cacao.

Il cacao nelle sue diverse consistenze, arriva in tavola con un profumo straordinario. Il dolce ben eseguito trova piena assonanza nelle componenti del drink, che inequivocabilmente ne riflette la struttura. Un abbinamento dove anche il piatto sembra ideato per seguire il drink e non solo il contrario. L’aromaticità del Flora Adora del resto, ben si presta per l’abbinamento con i dolci, a chiusura di un percorso così suggestivo ed accattivante.

Chi sarà ad aver orchestrato i piatti, così rifiniti, tecnici, equilibrati? È il momento di conoscere lo chef. Sorpresa: non uno, ma 4 giovanissimi, si suddividono la preparazione dei piatti.

Loro sono: Genny Lucantoni (antipasti e pane), Guglielmo Della Camera (primi piatti), Diana Condarelli (secondi piatti), Giulia Aquilani (pasticceria). Infine in sala Veronica Boncompagni e Marjol Cena con un servizio attento e professionale, aspetto spesso sottovalutato purtroppo, ma che fa sempre la differenza.

HENDRICK’S GIN: LA STORIA

Nel 1966 Charles Gordon, discendente della famiglia fondatrice della William Grant & Son, e poi presidente del gruppo, partecipò a un’asta dove si trovavano in vendita due alambicchi.

Non si trattava di distillatori qualsiasi, in quanto uno è un meraviglioso alambicco “Carter Head” di rame costruito nel 1948 dalla John Dore &co Ltd in serie molto limitata, l’altro era l’alambicco utilizzato dalla Marshall & Taplow di Stratford, una delle storiche distillerie di gin londinesi già presente all’epoca del Gin Act, un pot still del 1860 molto piccolo, prodotto dalla leggendaria Bennett Sons & Shears.

Charles Gordon non si lasciò scappare l’occasione, pur non avendo ancora le idee chiare su cosa farne. Solo anni dopo nacque l’idea di utilizzarli per la produzione di Hendrick’s Gin, il che dà un’idea della mentalità pioneristica di Charles Gordon. Fu quindi dopo anni di sperimentazioni che nacque il Gin Hendrick’s, nel 1999.

HENDRIK’S GIN COLLECTION

Hendrick’s Gin

La ricetta di Hendrick’s Gin si avvale dell’uso di 11 specie botaniche, alcune classiche e alcune assolutamente stravaganti per la categoria: dall’achillea al coriandolo, dal ginepro alle bacche di cubebe, fiore di sambuco, scorza d’arancia e limone, radice di angelica e di iris, con un’infusione finale di petali di rosa damascena e cetriolo.

La bottiglia di Hendrick’s si ispira alle pratiche tradizionali dei farmacisti vittoriani, che utilizzavano il vetro scuro per proteggere dalla luce i liquidi delicati e fragili, in modo che si conservassero più a lungo. La forma tozza della bottiglia e le scritte e la tipografia vecchio stile ricordano anche i contenitori in cui gli speziali erano soliti conservare i loro preziosi rimedi e medicinali. Le bottiglie sono realizzate con il 45% di vetro riciclato e sono riciclabili.

Il nome è stato scelto dalla madre del signor Gordon, Janet Sheed Roberts. “Wee Jannie”, che stava per festeggiare il suo 99 ° compleanno. Suggerì che il nuovo bambino prendesse il nome da Hendrick, il giardiniere che per anni aveva devotamente curato il suo roseto.

Lo spirito di base utilizzato in Hendrick’s Gin è uno spirito neutro di cereali al 96,5% ABV. Tutti i distillatori producono gin in modo leggermente diverso a seconda della ricetta dei loro marchi e dei profili di sapore che vogliono ottenere. Hendrick’s utilizza entrambe le tecniche di distillazione con l’aiuto dei suoi speciali alambicchi Bennett e Carter Head.

Hendrick’s Gin Flora Adora

Direttamente dal Cabinet of Curiosities di Hendrick’s arriva una nuova edizione limitata dell’iconico gin. Perfetto per tutte le occasioni, Hendrick’s Flora Adora è animato da un intrigante aroma floreale con un carattere fresco di botaniche tipiche dello stile Hendrick’s. La base di ginepro e coriandolo viene arricchita da elementi floreali rigogliosi e meravigliosamente dolci. Viene prodotto artigianalmente all’Hendrick’s Gin Palace lungo la frastagliata costa dell’Ayrshire nel sudovest della Scozia.

Qui la Master Distiller Lesley Gracie, trovando estremamente affascinante il processo di impollinazione in atto nel suo giardino, decide di utilizzare i suoi adorati fiori come fonte di ispirazione per creare quest’ultima versione.

Hendrick’s Gin Neptunia

L’ultima release in edizione limitata dal Cabinet of Curiosities: Neptunia. Ispirata dal mare, questa versione dell’iconico gin Hendrick’s è stata realizzata a partire dalla ricetta classica con l’aggiunta di botaniche segrete provenienti dalle coste scozzesi. Il risultato è un gin fresco, dalle note agrumate e floreali, con un inconfondibile timbro salino.

Hendrick’s Orbium

Hendrick’s Orbium è un gin chinato. Nasce dall’infusione dell’alcol con chinino e assenzio, che lo rendono un prodotto complesso e ispirato a ciò che viene spesso miscelato con il gin: la tonica e il vermouth. L’aggiunta finale di fiori di loto accentua le note floreali e dona morbidezza alla miscela.

Orbium non è solamente un nuovo gin. È l’interpretazione di come immaginiamo Hendrick’s in un universo parallelo. Non è una Limited Release, ma una referenza permanente nella gamma Hendrick’s.

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Scritto da

Michelangelo Fani, da oltre 15 anni appassionato di vino, distillati e gastronomia. Nel 2010 scrive occasionalmente su Dissapore. Nel 2012 collabora alla guida Bibenda 2013. Negli anni successivi partecipa ai panel per le Guide “ai sapori e ai piaceri regionali” di Repubblica (Lazio, Abruzzo, Marche Umbria, Puglia, Sardegna) e collabora con l’associazione Ateneo dei Sapori. Dal 2019 scrive sulla guida ViniBuoni d’Italia, edita dal Touring Club. Degwineandspirits.com è il suo taccuino di viaggio nel mondo del vino e dei distillati. Perché in fin dei conti, “Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla” (Danny Boodman T.D. Lemon Novecento – Novecento, A. Baricco).

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