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Chianti Classico Collection – Vintage Edition – Degustazione delle annate storiche: lo stile e l’eleganza del Chianti Classico nel tempo

Abbiamo avuto l’occasione di presenziare ad una memorabile degustazione di annate storiche del Chianti Classico – la Chianti Classico Vintage Collection – tenutasi per la prima volta nella Capitale, presso la Serra di Palazzo delle Esposizioni di Roma. Il Consorzio Vino Chianti Classico, rappresentato nell’occasione dal Direttore del Consorzio Carlotta Gori, ha organizzato una degustazione esclusiva delle etichette dagli anni ’70 fino ai millesimi più recenti. Hanno partecipato all’evento oltre 40 produttori con più di 150 etichette , per raccontare l’evoluzione, la tradizione e il carattere unico dei vini della denominazione e del suo territorio.



Il Chianti Classico ha più di 300 anni…


• Nel 1716 Cosimo III, Granduca di Toscana delimita ufficialmente la zona di produzione del vino Chianti (oggi denominata Chianti Classico). Si estende tra le province di Firenze e Siena.


• Nel 1924 nasce il “Consorzio per la protezione del tipico vino Chianti” e il suo marchio di origine; il simbolo scelto è il Gallo Nero.
• Nel 1932 viene aggiunto il suffisso “Classico” per distinguere il Chianti originale da quello prodotto al di fuori del territorio delimitato nel 1716.
• Nel 1984 il Chianti Classico ottiene la DOCG
• Nel 2010 viene introdotto a livello legislativo il divieto di produrre vino “Chianti” nella zona di produzione del “Chianti Classico”.


• Nel 2023 entrano in vigore le UGA (Unità Geografiche Aggiuntive): suddividono il territorio di produzione del Chianti Classico in zone più ristrette e dotate di maggiore omogeneità, sono 11 e possono essere menzionate in etichetta (per il momento solo per la tipologia “Chianti Classico Gran Selezione”).

Il Direttore del Consorzio Vino Chianti Classico Carlotta Gori e Giuseppe Carrus del Gambero Rosso

Il clou della manifestazione è stato il seminario, riservato a giornalisti e professionisti del settore, in cui Giuseppe Carrus, uno dei curatori della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso e voce autorevole nel settore del vino, ci ha guidato nell’assaggio di una selezione di 10 bellissime e rare etichette, dalla vendemmia 1974 alla 2015. Abbiamo potuto constatare come il tempo costruisca un dialogo ampio e profondo con le caratteristiche identitarie di un grande vino di territorio come il Chianti Classico.

I Vini delle Annate Storiche


Breve considerazione: di norma, quando si aprono bottiglie di una certa età – ed in quest’occasione si è arrivati ad oltre 50 anni di invecchiamento – ci si trova davanti a vini con forti note di evoluzione il cui giudizio, come degustatori, in genere si concentra sullo stabilire quanto il vino è “sopravvissuto”, ovvero quanto è rimasto di profumi ed aromi tipici della varietà che rendono ancora gradevole l’assaggio. Non è stato questo il caso. Le etichette che vi andiamo a descrivere hanno mostrato a stragrande maggioranza una struttura viva, con profumi ed aromi terziari di grande eleganza e raffinatezza che solo il tempo può generare. Si sono potute apprezzare e testare in concreto le potenzialità di invecchiamento ed il grado di piacevolezza che i vini del Gallo Nero possono raggiungere.
Queste le nostre impressioni


Chianti Classico Riserva Vigna Barbischio 2015 – Maurizio Alongi
94% Sangiovese, 4% Malvasia Nera, 2% Canaiolo. Ottenuto da una singola vigna del Comune di Gaiole in Chianti.
Profumi intensi di ciliegia e arancia rossa si uniscono a note minerali e a toni iodati e boschivi. Il sorso è avvolgente, fresco, ha tensione, acidità e sapidità intense e chiude su ricordi balsamici e di grafite.



Chianti Classico Riserva Capannelle 2012 – Capannelle
100% Sangiovese, proveniente dalla zona di Gaiole in Chianti.
Sensazioni di liquirizia, sottobosco, toni balsamici e iodati caratterizzano il quadro olfattivo, insieme a ricordi di frutti rossi maturi e carruba. Il sorso è più fresco che sapido, cremoso, dai tannini garbati, con retrogusto di ciliegia e prugna, risulta di buona profondità e di media struttura.


Chianti Classico Gran Selezione Vigneto di Campolungo 2010 – Lamole di Lamole
95% Sangiovese, 5% Cabernet Sauvignon. Ottenuto dai vigneti di Lamole, frazione del Comune di Greve in Chianti.
Complesso al naso, con ricordi di ciliegie e prugne mature, erbe selvatiche e pepe nero, con nuance ferrose. Nel palato acidità, freschezza e sapidità sono in grande evidenza, con buona struttura e persistenza.


Chianti Classico Gran Selezione La Prima 2010 – Castello di Vicchiomaggio
90% Sangiovese e 10% Merlot. Da uve del Comune di Greve in Chianti.
Sentori evoluti e vanigliati in evidenza, note di frutta scura in confettura con cenni ematici e speziati. Il sorso, denso e corposo, mette in evidenza l’alcool e risulta sbilanciato sulle sensazioni morbide.


Chianti Classico Le Cinciole 2009 – Le Cinciole
100% Sangiovese, da uve allevate nella zona di Panzano.
Ingresso olfattivo marcato da note di cuoio, pelliccia e ruggine, con ricordi di frutti rossi e scuri in confettura che si uniscono a nuance iodate. Quadro gustativo ampio, tipico, ha come parole d’ordine freschezza, sapidità, integrità, armonia e perfino gioventù. Piccolo capolavoro di piacevolezza.


Chianti Classico Riserva Berardo 2008 – Castello di Bossi
100% Sangiovese, ottenuto dai vigneti aziendali del comune di Castelnuovo Berardenga.
Sentori balsamici (anice stellato, pepe nero), di humus, foglie secche e liquirizia si uniscono a sensazioni terziarie che però vengono bilanciate da toni agrumati. Il sorso è decisamente sapido e fresco, leggermente piccante, dai tannini fini ed eleganti, chiude lunghissimo su ricordi di arancia sanguinella.


Chianti Classico Riserva Castello di Volpaia 2003 – Castello di Volpaia
90% Sangiovese, 10% Merlot, Pinot Nero e Syrah. Ottenuto da vigneti del Comune di Radda in Chianti.
Profumi tenui di sottobosco/radici, con ricordi di amarene e prugne mature, di anice stellato e pepe fresco. Sorso raffinato ed elegante, dai tannini fini, è fresco, sapido, di buona progressione gustativa e discreta struttura.


Chianti Classico Riserva La Selvanella 1990 – Vigneti La Selvanella – Melini
98% Sangiovese Grosso, 2% uve bianche. Da uve di un unico appezzamento nel Comune di Radda in Chianti.
Piacevoli profumi di viole, amarene, prugne e arancia scura, con evidenti note iodate e speziate. Sorso fresco, sapido e salino, che mostra ancora una sorprendente gioventù (ovvero senza cenni di cedimento o evoluzione); tannini fini e setosi si integrano con note fruttate, per una beva di grande armonia. Vino emblematico delle capacità di invecchiamento del Chianti Classico.


Chianti Classico Monteraponi 1988 – Monteraponi
85% Sangiovese, 5% Colorino, 5% Canaiolo, 2,5% Malvasia, 2,5% Trebbiano. Ottenuto da vigneti del Comune di Radda in Chianti.
Un quadro olfattivo che parla di evoluzione ma anche di tipicità, con note di frutta rossa e scura macerata, humus, pepe nero e chiodi di garofano. Il sorso è ancora vivo, con sapidità e acidità ben presenti, mostra struttura e persistenza.



Chianti Classico Riserva Il Poggio 1974 – Castello di Monsanto
90% Sangiovese, 10% Colorino e Canaiolo. Dalle uve del vigneto il Poggio, nel Comune di Barberino Val d’Elsa.
La vera sorpresa della giornata, una bottiglia che va oltre il concetto di grande vino, rivelatasi di incredibile finezza e integrità. Dopo oltre 50 anni non mostra cenni di evoluzione. Profumi vivi di frutti rossi, cioccolato fondente e spezie scure. Tannini setosi, di straordinaria qualità, sorso energico, teso, con spiccata acidità e sapidità, elegantissimo. Un capolavoro assoluto.
L’azienda possiede ancora un certo numero di bottiglie di questa annata, che destina solo a selezionatissimi eventi. Ogni bottiglia è periodicamente controllata e, al bisogno, ricolmata con sostituzione del tappo.


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Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" e 20 Italie (www.20italie.com)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.

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