Vi abbiamo raccontato di Chianti Lovers&Rosso Morellino (link) e della prima giornata delle Anteprime di Toscana dedicata al Chianti Classico (link).
Nella seconda giornata della Chianti Classico Collection il raffronto tra annate è salito di tono. Il confronto è stato incentrato in particolare tra le Riserve 2020 e 2019. Fino a pochi anni fa, prima dell’avvento della tipologia “Gran Selezione”, le Riserve rappresentavano l’eccellenza stilistica unica e indiscussa dei vini del Chianti Classico e ancora oggi, nonostante la “concorrenza” della Gran Selezione, rappresentano, sicuramente come numerosità ma non solo, un campione importante per capire e interpretare le caratteristiche sensoriali e il potenziale qualitativo e di longevità delle varie annate. Prima di scendere nello specifico del confronto è bene sottolineare che il Consorzio del Chianti Classico considera la 2019 una annata eccezionale (a cinque stelle) per la qualità delle uve prodotte, mentre la 2020 è stata ritenuta una annata buona ma non eccelsa. Con queste premesse, le nostre aspettative da degustatori per queste due tipologie di vini erano piuttosto alte, e allora diciamo subito che tali aspettative non sono state pienamente soddisfatte, né dalla Riserva 2020 e né dalla Riserva 2019. Come già per la tipologia annata – ovviamente con una completezza aromatica maggiore, più complessa – la 2020 ha mostrato alcune vere e proprie eccellenze ma la maggior parte dei vini non ci ha entusiasmato: magari vini corretti – tannini levigati acidità contenute – ma anche frutto maturo e a volte evoluto. La Riserva 2019 ha mostrato a nostro avviso, in media, potenzialità maggiori rispetto la 2020, con profili sensoriali più floreali, snelli, eleganti. Ma da questa annata, per quanto suddetto, ci aspettavamo punte di eccellenza assoluta, vini ammalianti, che affascinano e ciò non è (ancora?) avvenuto. Infine, non dimentichiamo però che questi sono vini dalla lunga “gittata”, il cui massimo di espressività ci si aspetta venga raggiunto tra i 5 e i 10 anni di invecchiamento (minimo). Ci riserviamo quindi di verificare e confermare le nostre impressioni a partire dalla prossima edizione della Chianti Classico Collection.
Riportiamo di seguito in ordine di preferenza e per tipologia i nostri migliori assaggi.
Migliori Assaggi Chianti Classico Riserva 2020
Vigna Barbischio – Maurizio Alongi
Monte Bernardi
Ottomani
Luiano
Capraia
Le Miccine
Maurizio Brogioni
Riecine
La Montanina
Il Campitello – Monteraponi
Agostino Petri – Castello Vicchiomaggio
Sangioveto – Famiglia Zingarelli
Le Baròncole – Fattoria San Giusto a Rentennano
Migliori Assaggi Chianti Classico Riserva 2019
Nittardi
Poggio a’Frati – Rocca di Castagnoli
Belvedere Campoli/Conte Guicciardini
Burrone – Ca’ di Pesa
Le Vigne – Istine
Torcilacqua
Tenute Casenuove
Castello Monterinaldi
Banfi
Casale dello Sparviero
Castello della Paneretta
Montebuoni – Castello di Ama
Fattoria della Aiola
Foho – Casa al Vento
Fattoria La Ripa
Migliori Assaggi Chianti Classico Riserva 2018
Le Masse di Greve – Lanciola
Pensieri di Cavatina
Piano dei Sarti – Tenuta La Novella
Gherardino – Vignamaggio
Viticcio
Migliori Assaggi Chianti Classico Riserva 2017
Le Capitozze – Casa di Monte
Migliori Assaggi Chianti Classico Riserva 2016
Bucciarelli/Antico Podere Casanova
Solatione Winery
Migliori Assaggi Chianti Classico Riserva 2015
Castello di Lamole – Fattoria di Lamole/Paolo Socci
Migliori Assaggi Chianti Classico Gran Selezione 2017
Fattoria La Ripa
Il Poggino – Fattoria Le Fonti
Lornano
Prunaio – Viticcio
Migliori Assaggi Chianti Classico Gran Selezione 2016
I Salici – Borgo Salcetino
Sandro Bandini – Oliviera
Grosso Sanese – Podere Il Palazzino
Squarcialupi – Tenute Squarcialupi
Migliori Assaggi Chianti Classico Gran Selezione 2015
Montemaggio – Fattoria di Montemaggio
Migliori Assaggi Chianti Classico Gran Selezione 2013
Nerenta – Tenuta Villa Trasqua
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